Non è un periodo particolarmente abbondante di cipolle, questo. E, a dire il vero, neppure i consumi sono troppo elevati, in linea comunque con le aspettative del periodo estivo. Matteo Freddi, contitolare della ditta emiliana Freddi 1926, fa il punto della situazione.
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"La prima tornata di raccolte di cipolle gialle si è conclusa con rese basse e calibri medio-piccoli. E, da quanto sento dai miei colleghi in diversi Paesi europei, è una situazione generalizzata anche in altre nazioni. I grossi calibri sono merce rara e ben pagata. Per il resto, un prodotto da ri-lavorare e di calibro non elevato oscilla attorno a 0,50-0,60 euro/kg".
Sul mercato vi è stato anche prodotto estero, ad esempio da Egitto o Nuova Zelanda, ma non si è trattato di quantità elevate. Anche Paesi Bassi e Francia si stanno affacciando sul mercato europeo con il loro prodotto più precoce, ma confermano che finora non hanno avuto rese elevate. "Vedremo andando avanti nella campagna cosa succederà, ma non credo che assisteremo ad aumenti produttivi elevati, anzi. Dobbiamo fare i conti con le condizioni meteo".
"Siamo in dirittura d'arrivo per scavare le cipolle bianche: si sta iniziando nel centro Italia e poi sarà la volta della zona emiliana più tipica, ad esempio dalle parti di Bologna. Per la gialla invece occorre attendere la raccolta di medio periodo e, nel nostro caso, anche la Borrettana. È troppo presto però parlare di quantità e prezzi".
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