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Il punto sul convegno all'Accademia dei Georgofili

Varietà più resilienti ai cambiamenti climatici grazie alle TEA

Si è svolto lo scorso 9 luglio all'Accademia dei Georgofili l'incontro "Dal laboratorio al campo: verifiche scientifiche per l'impiego sperimentale delle piante NGT1", organizzato dai Georgofili in collaborazione con il CREA e l'UNASA.

Il convegno ha confermato il ruolo centrale dell'editing genomico come strumento innovativo e strategico per il miglioramento genetico delle piante. Le TEA (Tecnologie di Evoluzione Assistita) offrono nuove opportunità per sviluppare varietà vegetali più resilienti, sostenibili e in linea con le esigenze dell'agricoltura moderna, grazie alla possibilità di introdurre modifiche precise e mirate, simili a quelle ottenibili con i metodi tradizionali, ma in tempi più rapidi e con maggiore efficacia.

Si tratta di strumenti innovativi che permettono di intervenire in modo mirato e preciso sul DNA, senza introdurre geni estranei, simulando modifiche che potrebbero avvenire naturalmente o tramite incroci convenzionali. Grazie a queste tecniche, è oggi possibile sviluppare varietà più resilienti ai cambiamenti climatici, sostenibili e meglio adattate alle esigenze dell'agricoltura moderna. Possono, quindi, rappresentare una risposta concreta alle sfide poste dalla crisi climatica, dalla scarsità di risorse e dalla crescente domanda globale di cibo sicuro e di qualità.

Andrea Rocchi, presidente del CREA, e Massimo Vincenzini, presidente dell'Accademia dei Georgofili

Nel corso dell'incontro è emersa con chiarezza l'importanza di accompagnare lo sviluppo delle piante NGT1 con criteri scientifici solidi e condivisi, in grado di garantire trasparenza, tracciabilità e affidabilità del processo. In particolare, sono state presentate alcune raccomandazioni scientifiche minime per la verifica delle modifiche introdotte, che includono l'analisi comparativa tra il materiale genetico della pianta prima e dopo l'editing, così da escludere la presenza di mutazioni indesiderate o di sequenze esogene residue.

Tra i relatori, il prof. Mario Pezzotti, ordinario di Genetica agraria all'Università di Verona, georgofilo e coordinatore dell'Electronic Working Group (EWG) on "gene editing" dell'Union of European Academies for Science Applied to Agriculture, Food and Nature (UEAA), ha così commentato: "A prescindere da quale sarà la definizione finale del nuovo regolamento europeo in materia di NGT, si sottolinea la necessità di protocolli sperimentali rigorosi e condivisi, utili a definire con chiarezza il perimetro sperimentale per la valutazione in campo delle piante ottenute con queste tecniche. Tali protocolli costituiranno un riferimento indispensabile per la fase di autorizzazione, per la validazione scientifica dei risultati e per rafforzare la fiducia di cittadini, istituzioni e operatori del settore verso un'innovazione agricola responsabile e basata sulle evidenze".

Il prof. Mario Pezzotti, ordinario di Genetica agraria all'Università di Verona

Andrea Rocchi, presidente CREA, ha affermato: "Le Tecnologie di Evoluzione Assistita rappresentano una straordinaria opportunità per l'agricoltura italiana, in grado di offrire strumenti innovativi e sostenibili per affrontare sfide sempre più complesse. Il CREA è al centro di questa fase strategica, mettendo al servizio del Paese le proprie competenze multidisciplinari e l'esperienza maturata nel miglioramento genetico delle colture, con l'obiettivo di garantire una sperimentazione sicura, trasparente e basata su solide evidenze scientifiche, compatibile con il patrimonio agroalimentare e ambientale del nostro Paese. Il CREA continuerà a svolgere il proprio ruolo di ponte tra ricerca, istituzioni e mondo produttivo, per costruire – insieme alle istituzioni, al mondo produttivo e alla comunità scientifica – il futuro dell'agricoltura italiana".

In Europa
A livello europeo, il dibattito sulle NGT (New Genomic Techniques) è ancora in corso. A marzo 2025, il Consiglio UE ha avviato il trilogo con Parlamento e Commissione per la definizione di un nuovo quadro normativo che distingua tra NGT di categoria 1, assimilabili alle varietà naturali o convenzionali, e NGT di categoria 2, soggette invece a valutazione del rischio e autorizzazione.

In Italia
L'Italia fa un passo decisivo verso l'innovazione sostenibile in agricoltura con il Decreto Siccità (D.L. 39/2023, L. 68/2023) e il Decreto Agricoltura (D.L. 63/2024, L. 101/2024). Queste norme autorizzano, fino al 31 dicembre 2025, la sperimentazione in campo di organismi vegetali NGT1 strumenti essenziali per sviluppare piante migliorate dal punto di vista qualitativo e nutrizionale, in grado di affrontare siccità e cambiamenti climatici e pressioni biotiche, a tutela della tipicità della nostra agricoltura.

Nuovo progetto sulle TEA
In questo contesto, il CREA, l'ente italiano di ricerca sull'agroalimentare vigilato dal MASAF si candida a svolgere un ruolo chiave nel coordinamento dei progetti sperimentali italiani sulle TEA attraverso il coordinamento di un grande progetto di ricerca nei prossimi tre anni. Allo scopo, il CREA ha istituito un Comitato Scientifico, formato da esperti di rilievo internazionale, con il compito di definire strategie di ricerca, selezionare le specie strategiche a livello nazionale su cui svolgere attività di ricerca (solanacee - pomodoro, melanzana - cereali a paglia - orzo, frumento duro, riso - specie arboree - vite, citrus, pioppo, kiwi, melo) e definire un protocollo nazionale che uniformi le procedure sperimentali per la classificazione delle piante NGT1, garantendo trasparenza, rispetto degli standard scientifici e tracciabilità delle modifiche genetiche.

Foto fornite dall'Accademia dei Georgofili

Data di pubblicazione: