La stagione dell'uva da tavola libanese si preannuncia come una delle più promettenti degli ultimi anni. A riferirlo è Mehdi Awdi, proprietario dell'azienda d'esportazione libanese di uva da tavola ETS Awdi Enterprise. "Mentre molti agricoltori della Valle della Bekaa sono alle prese con la carenza d'acqua, a causa delle scarse precipitazioni invernali e del rapido esaurimento di pozzi e bacini idrici, noi siamo stati fortunati. Grazie alla nostra infrastruttura e a una gestione sostenibile delle risorse idriche, i nostri pozzi e sistemi di irrigazione sono rimasti pienamente operativi. Siamo ottimisti: le viti stanno crescendo bene, senza tempeste di polvere o ondate di calore a ostacolarne lo sviluppo. Ci aspettiamo rese elevate, calibri eccellenti e uve di qualità premium su tutta la linea".
© ETS AWDI ENTERPRISE
L'attenzione sui mercati di esportazione è cambiata negli ultimi anni, principalmente a causa della forte concorrenza dell'uva da tavola cinese. Awdi spiega: "Il Sud-est asiatico era un tempo il nostro mercato principale, ma la crescente concorrenza dell'uva da tavola cinese, favorita dalla vicinanza geografica e dai prezzi più bassi, ci ha spinto a rivedere la nostra strategia di esportazione. Oggi, oltre il 50% delle nostre vendite è destinato ai mercati del continente africano, dove la domanda di uva da tavola libanese rimane elevata. Stiamo anche lavorando per espanderci in Russia e rafforzare la nostra presenza nel settore retail europeo. L'uva libanese ha ottenuto risultati eccezionali nelle principali catene di supermercati europee lo scorso anno e puntiamo a consolidare questo successo".
Awdi sottolinea che l'uva da tavola libanese si è guadagnata grande rispetto in termini di qualità. Addirittura altre aziende stanno spacciando i loro prodotti come libanesi per sfruttare questa crescente reputazione. "L'uva da tavola libanese sta ottenendo un riconoscimento internazionale sempre più ampio. Infatti, alcuni produttori egiziani hanno iniziato a commercializzare le loro uve rosse senza semi come 'Lebanese Crimson' per approfittare dell'ottima reputazione delle nostre varietà, a dimostrazione della loro influenza. In questa stagione, stiamo introducendo diverse nuove varietà, tra cui uve da tavola verdi e nere senza semi di prima categoria, in risposta all'evoluzione delle preferenze sul mercato globale".
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La maggior parte delle uve da tavola libanesi viene coltivata nella valle della Bekaa, una delle regioni viticole più antiche e rinomate al mondo. La valle ospita il Tempio romano di Bacco, risalente a 3.000 anni fa, decorato con incisioni raffiguranti viti e grappoli d'uva che riflettono l'antico legame della regione con la viticoltura. Il clima unico della valle, con giornate calde, notti fresche e una stagione vegetativa secca, favorisce lo sviluppo di un colore vivace, un sapore ricco e una lunga shelf life. Nonostante la pioggia e il caldo estremo mettano a dura prova i viticoltori in molte aree, le nostre condizioni offrono un vantaggio costante.
Di recente, gli esportatori libanesi di uva da tavola hanno affrontato molte difficoltà, e Awdi deve ancora gestire diverse problematiche. "La nostra sfida più grande è l'instabilità regionale. Nel 2024, il conflitto israelo-libanese ci ha impedito di raccogliere e confezionare quasi 600 tonnellate di uva da tavola, causando forti perdite. La logistica rappresenta un altro grande ostacolo. Il trasporto aereo è spesso inaffidabile, con continue cancellazioni dei voli che rendono difficile la pianificazione anticipata. Anche il trasporto marittimo, un tempo un punto di forza, è diventato più complicato. In precedenza, CMA CGM e Maersk offrivano spedizioni dirette da Beirut nel Sud-est asiatico in soli 16 giorni. Ora, con le rotte deviate attraverso l'Egitto, lo stesso viaggio richiede oltre 33 giorni. Nonostante ciò, le nostre uve continuano ad arrivare in condizioni eccellenti".
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"Un altro ostacolo importante è la mancanza di supporto da parte del governo. Molti mercati globali restano chiusi ai prodotti libanesi a causa dell'assenza di accordi commerciali o fitosanitari attivi. Siamo desiderosi di entrare in mercati ad alto potenziale come Indonesia e Sudafrica, ma senza il sostegno governativo nel promuovere accordi bilaterali e ottenere le necessarie approvazioni normative, queste opportunità rimangono fuori dalla nostra portata", conclude Awdi.
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Mehdi Awdi
ETS Awdi Enterprise
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