L'inizio della campagna del peperone nella zona di Carmagnola, in Piemonte, si prospetta con attese positive, come evidenziato da un'intervista a Domenico Tuninetti (in foto qui sotto), presidente del Consorzio del Peperone di Carmagnola. Le prime indicazioni suggeriscono un andamento favorevole, soprattutto per l'assenza di patologie virali che in passato hanno compromesso gravemente le produzioni.
© Beppe Sacchetto
Attualmente, si registrano già i primi stacchi per le piantagioni più precoci. La stagione entra nel vivo verso la fine di luglio, indicativamente tra il 15 e il 20 del mese, quando la maggior parte dei produttori avvia la raccolta. La campagna si protrae poi fino a tutto novembre, e in alcune annate favorevoli, anche a dicembre, finché non sopraggiunge il gelo. Questa estensione è resa possibile dalla pratica della coltivazione a scalare, con piantagioni che vanno da fine marzo all'inizio di giugno, garantendo una continuità produttiva.
Un elemento di particolare rilievo per le prospettive di quest'anno è l'assenza, finora, di problemi di virosi, una condizione insolita e molto favorevole. Domenico Tuninetti sottolinea: "Le prospettive sono, diciamo, buone perché gli altri anni le virosi hanno fatto dei disastri. Adesso in giro dai colleghi sento che non ci sono problemi".
Il Consorzio del Peperone di Carmagnola raggruppa circa una quarantina di associati. Tuttavia, l'areale di produzione complessivo include anche comuni limitrofi che possono utilizzare la denominazione "Carmagnola", per circa un centinaio di aziende. Si osserva però un trend di diminuzione nel numero delle aziende attive, con più chiusure che nuove aperture. Le superfici coltivate sono mediamente di 2-3 ettari per azienda, sebbene una decina di imprese più grandi raggiungano estensioni di 6-10 ettari.
Il volume complessivo stimato per l'areale di Carmagnola è calcolato su un centinaio di ettari coltivati. Ogni ettaro ospita circa 20.000 piante, con una produzione media di 3 kg per pianta. Questo si traduce in circa 60.000 kg di peperoni per ettaro, per un totale complessivo di circa 6.000 tonnellate. I volumi attuali risultano comunque inferiori rispetto a quelli registrati in passato, a causa della contrazione del numero di aziende.
© Consorzio del Peperone di Carmagnola
Per quanto riguarda le tipologie di peperone, la varietà predominante è il "quadrato allungato". Questa scelta è stata dettata dalla sua maggiore resistenza alle virosi riscontrata negli anni passati, a differenza di altre varietà autoctone come la "trottola" che erano più suscettibili agli attacchi virali. Vi è, tuttavia, il desiderio di tornare a coltivare le varietà autoctone, poiché erano "abbastanza ricercate". Domenico Tuninetti afferma: "Qualora il problema delle virosi dovesse risolversi definitivamente, sicuramente ritorneremo a coltivare le varietà tipiche del territorio".
La produzione è destinata principalmente al mercato nazionale italiano
Una parte della merce viene esportata in Francia tramite commercianti locali e in Svizzera, attraverso acquirenti che si riforniscono al mercato di Bergamo. Ampi volumi raggiungono anche i mercati di Milano e Verona. "La domanda - riferisce il presidente - supera costantemente l'offerta: non riusciamo ad accontentare tutti gli acquirenti". E aggiunge: "Le quotazioni possono tuttavia essere influenzate da grandi volumi provenienti da altri mercati, come quello di Verona, che riversandosi nella grande distribuzione possono abbassare i prezzi".
Le alte temperature attuali potrebbero impedire una sovrabbondanza di prodotto quest'anno, come notato da Tuninetti: "Le nostre serre vengono imbiancate per l'ombreggiamento e per mantenere un ambiente più favorevole e fresco per le piante, un beneficio che si estende anche agli operatori, che così riescono a stare magari un'ora in più in serra a raccogliere".
Il Peperone di Carmagnola è protagonista di una Fiera Nazionale che è giunta alla sua 76ª edizione e che si svolgerà dal 29 agosto al 7 settembre 2025,
Per maggiori informazioni:
www.fieradelpeperone.it