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Irakli Merkvilishvili, Ceo di AgroCom:

"Per prevenire il dumping delle mele, è stato introdotto un prezzo minimo all'importazione"

Shida Kartli, la regione che circonda la città di Gori, a circa 50 km a ovest della capitale georgiana Tbilisi, è la principale area di produzione di drupacee del Paese. Tuttavia, anche la coltivazione di mele e pere ha registrato un forte sviluppo. "Le pomacee potrebbero addirittura risultare più redditizie", afferma Irakli Merkvilishvili, Ceo di AgroCom, azienda che importa e fornisce input ortofrutticoli ai produttori in Georgia e Armenia, dai trattori e macchinari agricoli ai sistemi di irrigazione, dalla difesa fitosanitaria a semi e materiali di propagazione.

Irakli non è solo un fornitore: è anche un coltivatore, con 16 ettari dedicati a diverse varietà di drupacee e pomacee. Collabora strettamente con agronomi, compresi esperti italiani, per assistere i produttori nell'impianto e nella gestione dei frutteti. Questa esperienza lo mette in una posizione ideale per guidarci alla scoperta dei settori georgiani di mele, ciliegie e pesche. Salvo diversa indicazione, tutti i dati di produzione, importazione ed esportazione riportati si riferiscono al 2024 e provengono da Geostat, l'ufficio nazionale di statistica della Georgia.

© FreshPlaza
Irakli Merkvilishvili, Ceo di AgroCom, ispeziona la crescita delle mele Golden Reinders nel frutteto dell'azienda vicino a Gori, in Georgia

Produzione di mele: rese elevate ed esportazioni in crescita
"I meleti professionali in Georgia possono raggiungere rese tra le 65 e le 70 tonnellate per ettaro, grazie a impianti ad alta densità con 4.000-4.500 alberi per ettaro, supportati da irrigazione moderna e protezione fitosanitaria", spiega Irakli. "I costi iniziali di impianto sono significativi: tra 50.000 e 60.000 euro per ettaro, escluso il prezzo del terreno, che varia tra i 7.000 e i 13.000 euro per ettaro". Per alleggerire il peso dell'investimento, il governo offre sussidi pari a 4.000 euro per ettaro attraverso il programma "Invest in Future", oltre a tassi d'interesse agevolati del 2-3%. Anche AgroCom è attiva in questo ambito, collaborando con la Banca di Georgia per aiutare i produttori ad accedere a prestiti vantaggiosi.

AgroCom è il principale fornitore georgiano di giovani piante di drupacee e pomacee, provenienti soprattutto da Belgio, Italia e Paesi Bassi. Prima di fondare l'azienda, Irakli ha trascorso sei mesi lavorando in un importante vivaio olandese.

© FreshPlaza
Irakli mostra un attestato di gratitudine per aver offerto agli studenti l'opportunità di fare uno stage presso AgroCom

Nel 2024, la produzione totale di mele in Georgia ha raggiunto le 76.400 tonnellate, con varietà popolari come Golden, Red Delicious, Jonagold, Jonaprince, Gala, Pinova e Granny Smith. Di queste, 17.200 tonnellate sono state esportate in Russia, principalmente verso Mosca (a 2.000 km di distanza) e San Pietroburgo (2.700 km). Si tratta di un volume 7,5 volte superiore rispetto al 2023.

Prezzi di esportazione e dinamiche di mercato
La Russia riceve principalmente le mele georgiane di qualità superiore, ma i volumi esportati restano comunque modesti. Nessuna sorpresa: la Russia produce da sola circa 2,08 milioni di tonnellate di mele all'anno e ne importa altre 660mila, di cui solo 17.200 dalla Georgia. Le esportazioni russe di mele sono trascurabili: appena 2.000 tonnellate (fonte: Faostat, 2023).

Secondo il ministero dell'agricoltura, il prezzo medio all'esportazione delle mele georgiane tra agosto 2024 e aprile 2025 è stato di 0,56 €/kg. "Tuttavia, fuori stagione, il prezzo delle mele frigoconservate può arrivare a 2 €/kg. I prezzi sono aumentati costantemente negli ultimi tre anni", osserva Irakli.

Certificazione e mele di terza categoria
"Poiché quasi tutta la produzione di mele georgiane viene venduta a livello nazionale o in Russia, la certificazione GlobalGAP è ancora limitata: riguarda solo il 3% circa della superficie coltivata a melo", spiega Irakli. "Ma sempre più produttori dovrebbero puntarvi, in quanto migliora notevolmente la qualità della gestione dei frutteti".

Per garantire ai produttori di mele di qualità inferiore un prezzo equo, il governo sovvenziona i trasformatori: 0,03 €/kg quando acquistano mele di terza categoria a un prezzo minimo di 0,08 €/kg. Nel 2024, grazie a questo meccanismo sono state trasformate 21.800 tonnellate di mele, secondo News Georgia. In base ai dati di produzione, esportazione, importazione e trasformazione, il consumo pro capite annuo di mele fresche in Georgia è stimato in 11 kg, un dato simile a quello dei Paesi Bassi.

Commercializzazione e conservazione refrigerata
La raccolta delle mele va da metà agosto a novembre. "Nei primi mesi l'offerta è alta e i prezzi bassi, intorno a 0,40 €/kg. I produttori professionali conservano le mele migliori in celle refrigerate per venderle successivamente", afferma Irakli. Tuttavia, la capacità di refrigerazione meccanica e di conservazione ULO rimane limitata: circa 20.000 e 15.000 tonnellate rispettivamente per tutti i frutti, anche se in espansione di anno in anno.

© FreshPlaza
Irakli posa davanti a un cartello che elenca i fornitori di input per l'orticoltura di AgroCom

Da maggio in poi, l'offerta interna si riduce e aumentano le importazioni, principalmente da Turchia e Ucraina. "Per evitare il dumping sul mercato, si applica un prezzo minimo all'importazione", spiega Irakli. Con 4,6 milioni di tonnellate di mele prodotte ogni anno - 60 volte più della Georgia - la Turchia è un attore dominante (fonte: Faostat, 2023). Sebbene la popolazione turca sia circa 20 volte quella georgiana, la produzione pro capite di mele è comunque tre volte superiore. Le importazioni ufficiali dall'Iran sono pari a 326 tonnellate, anche se il dato reale potrebbe essere più alto. "Un'apertura totale delle frontiere con l'Iran rappresenterebbe una seria minaccia per i produttori georgiani di mele", avverte Irakli.

Ciliegie: varietà precoci e potenziale di esportazione
La raccolta precoce delle ciliegie inizia a maggio nella regione orientale di Kakheti, con varietà come Gisela 5 e 6, Sweet Aryana e Sweet Lorenz. A giugno e luglio, l'attenzione si sposta sulle regioni centrali come Imereti e Shida Kartli, dove si coltivano Regina, Kordia e Areko. Nel 2024, la produzione totale di ciliegie è stata di 6.200 tonnellate, con 262 tonnellate esportate, principalmente in Russia.

"Le rese delle ciliegie dipendono molto dal meteo. Quest'anno, le gelate primaverili hanno devastato i raccolti in Shida Kartli. Sistemi di protezione come irrigatori antibrina e ventole sono ancora troppo costosi. Tuttavia, la superficie coltivata cresce, soprattutto per le ciliegie precoci, che possono spuntare fino a 5 €/kg", dice Irakli. Impiantare un ceraseto da 1.200-1.800 alberi per ettaro costa circa 35.000 euro.

© FreshPlazaLe reti antigrandine rimangono al loro posto dalla fioritura alla raccolta. AgroCom coltiva mele su una superficie di 10 ettari e pere, ciliegie e pesche su 2 ettari ciascuna

Pesche: il settore in più rapida crescita
"La produzione di pesche è in forte espansione", afferma Irakli. Nel 2024, il raccolto ha raggiunto 38.400 tonnellate, il doppio rispetto a dieci anni fa. "I costi di impianto sono relativamente contenuti, tra 10.000 e 15.000 euro per ettaro". I produttori di pesche beneficiano anche di sostegni governativi ed europei, e in passato anche di programmi finanziati dagli Stati Uniti.

Un notevole 73% del raccolto georgiano di pesche è destinato all'esportazione, soprattutto verso la Russia. "Le varietà precoci vengono spedite direttamente su camion. Quelle di media e tarda stagione sono vendute sul mercato interno". La Russia, invece, produce solo 43.000 tonnellate di pesche all'anno (Faostat, 2023). "Tuttavia, la concorrenza con la Turchia tra giugno e agosto è molto forte", aggiunge Irakli.

Esplorare nuovi mercati
Per ridurre la dipendenza dalla Russia, gli esportatori georgiani stanno cercando nuovi sbocchi attraverso fiere nella regione del Golfo, a Madrid e a Berlino. "È lì che scopriamo quali varietà, standard qualitativi e formati di confezionamento cercano gli acquirenti", afferma Irakli. "Al contempo, il governo sta valutando l'introduzione di prezzi minimi all'importazione anche per pesche e ciliegie, come già avviene per le mele. L'obiettivo è proteggere il mercato interno dalle importazioni a basso costo".

"Per sostenere e ampliare ulteriormente la produzione frutticola nazionale, il governo ha anche iniziato ad assegnare i terreni agricoli tramite asta pubblica", aggiunge Irakli. "Ma con l'espansione delle superfici coltivate, dobbiamo affrontare un problema sempre più urgente: la carenza di manodopera agricola. Nonostante l'aumento dei salari giornalieri, i produttori si rivolgono già ai lavoratori stagionali non solo dall'Azerbaigian, ma anche da Uzbekistan, Turkmenistan, India, Pakistan e Bangladesh".

Per maggiori informazioni:
Irakli Merkvilishvili - Ceo
AgroCom
Tskhinvali Highway 3rd km.
1400 Gori - Georgia
+995 591195885
i.merkvilishvili@agrocom.ge
www.agrocom.ge