Le esportazioni indiane di mango hanno dovuto affrontare ostacoli produttivi e logistici. Le prime speranze di un raccolto abbondante sono state deluse dalle condizioni climatiche avverse, in particolare nella fascia del Konkan, dove le piogge nella stagione di picco a maggio hanno ridotto i raccolti. Secondo Manoj Barai, direttore di M K Exports, "la stagione del mango 2025 non è stata eccezionale come l'anno precedente, con una produzione ostacolata da condizioni climatiche sfavorevoli".
"La produzione è diminuita del 18-22% rispetto al 2024. La stagione ha visto un aumento dei prezzi del 10-15% a causa della scarsità dell'offerta e di un'impennata del 15% dei costi di trasporto aereo. Vista la produzione bassa e i costi di trasporto più elevati, i prezzi all'esportazione hanno dovuto essere adeguati di conseguenza".
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Inoltre, Barai ha spiegato che il trasporto aereo è diventato più costoso con l'avanzare della stagione. "Sebbene la stagione non sia stata buona, abbiamo dovuto acquistare carichi più elevati per soddisfare le richieste degli acquirenti. Le tensioni geopolitiche e le incertezze tariffarie tra Stati Uniti e India hanno aggiunto pressione, mentre i rigidi controlli statunitensi sulla documentazione hanno rallentato le spedizioni". Barai ha aggiunto che anche assicurarsi gli slot per il trattamento termico con vapore (VHT-Vapor Heat Treatment) per gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda è stato difficile e ha richiesto una pianificazione meticolosa. "Abbiamo preso ulteriori precauzioni e dedicato più ore all'esecuzione delle spedizioni, soprattutto verso gli Stati Uniti".
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Nonostante queste difficoltà è emerso un lato positivo con le varietà di mango non premium. "Le difficoltà dell'Alphonso hanno aperto le porte ai mango Laxman Bhog, Malda, Langra, Chausa, Dusheri e Himyat, che hanno registrato una forte domanda nel Regno Unito, in Qatar, Oman, Europa e Singapore". Barai ha sottolineato che questo spostamento ha attutito il colpo della diminuzione dei volumi di Alphonso. "I mango non Alphonso hanno trovato un mercato di esportazione pronto, con paesi come l'Europa e Singapore che li hanno accettati apertamente", ha aggiunto.
"Con la fine delle stagioni del Kesar e dell'Alphonso, ci concentreremo sulle nuove varietà nei mercati di esportazione come Regno Unito, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada ed Europa. Per gli esportatori come noi, l'accettazione di varietà non premium rappresenta nuove opportunità, pur dovendo affrontare le sfide del clima e dei costi", ha concluso Barai.
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Manoj Barai
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