Musica e tradizione, cultura e gusto: quando questi mondi si incontrano, l'esperienza si fa indimenticabile. È quanto accaduto alla RCF Arena di Reggio Emilia dove, in occasione del concerto di Luciano Ligabue, uno degli artisti più amati del panorama italiano, il cibo è stato molto più di un semplice accompagnamento. È stato messaggio, racconto, valore.
© Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio
Lo staff dell'azienda agricola biodinamica "La Collina" di Codemondo ha accolto il pubblico con il desiderio di informare sui valori dell'agroecologia. A pochi passi dall'ingresso principale Andrea Ferretti, presidente della cooperativa, Enea Burani, tra i soci fondatori dell'azienda e attuale vicepresidente, il figlio Paolo Burani, socio della cooperativa, hanno risposto alle domande dei fan più curiosi sul perché una realtà agricola fosse coinvolta nel concerto. Per loro la risposta è stata semplice: merito di una bella amicizia, capace anche di trasmettere cultura.
Inoltre, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, che continua a investire con convinzione nella valorizzazione del suo patrimonio agroalimentare, diverse realtà del territorio hanno avuto modo di raccontarsi al grande pubblico. Tra queste: il Marrone di Castel del Rio IGP, con il Consorzio dei Castanicoltori.
Gusto, identità e sostenibilità nel boulevard del rock
Nella suggestiva cornice del boulevard verde che conduce al cuore dell'Arena, il pubblico ha potuto scoprire, già da venerdì 20 giugno, un piccolo mondo fatto di valori, sapori e consapevolezza. I fan del Liga, in arrivo da ogni angolo del Paese, sono stati accolti da stand informativi e degustazioni che univano la cultura del cibo a quella ambientale.
Enea Burani ha raccontato la scoperta dell'agricoltura biodinamica, la volontà di tracciare un futuro di benessere per l'ambiente e l'uomo. E per qualche fan anche un piccolo cesto di fragole è divenuto occasione per comprendere la differenza tra l'agricoltura convenzionale e quella biodinamica.
© Azienda agricola "La Collina"
"I ragazzi – spiega Burani – si sono fermati al nostro stand per capire meglio il legame tra Ligabue e La Collina. Lo hanno fatto anche con un po' di stupore. E questo la dice lunga sulle possibilità di dialogo che la musica può davvero aprire. Più volte ci viene chiesto come mai, a un certo punto della nostra storia, abbiamo deciso di fare agricoltura biodinamica. Noi volevamo rendere la nostra terra fertile e i nostri prodotti di qualità. È stata una lunga ricerca, ma dopo tanti anni possiamo dire che abbiamo centrato l'obiettivo: non solo il nostro terreno è fertile e i prodotti sono sani e di alta qualità, ma i nostri campi sono anche molto produttivi, al contrario di quanto spesso si allude parlando delle differenze tra convenzionale e biodinamico".
Lo stand del Marrone di Castel del Rio IGP ha incuriosito centinaia di visitatori, che hanno potuto conoscere più da vicino le caratteristiche del prodotto, assaggiare il castagnaccio e la torta di marroni, preparati con farina di marrone certificata IGP. "Il successo è stato immediato: molti sono tornati per un secondo assaggio, conquistati dal sapore autentico e dalla storia del prodotto", dichiara Monia Rontini, vicepresidente del Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio e titolare, insieme al padre Sergio, dell'azienda agricola Il Regno del Marrone.
© Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio
Monia Rontini
Dopo l'esperienza alla Formula 1 di Imola, a maggio 2025, anche questo appuntamento ha confermato l'intuizione vincente della Regione Emilia-Romagna: coniugare grandi momenti di spettacolo con la promozione dei prodotti IGP e DOP del territorio, unendo cultura, intrattenimento e consapevolezza. "Siamo grati per questa opportunità – commenta Rontini – perché è attraverso occasioni come questa che possiamo raccontare la nostra storia, il nostro impegno e la qualità del nostro prodotto".
© Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio
Cultura e food, quando camminano insieme, sanno emozionare e far riflettere. E lo fanno anche, e soprattutto, al ritmo di un grande concerto, come quello di Ligabue, dove il pubblico è intergenerazionale: dai ventenni curiosi agli over 50 cresciuti con la sua musica. Ma proprio questa varietà è un'opportunità.
I più giovani, in particolare, si sono dimostrati ricettivi e attenti, desiderosi di conoscere storie e significati dietro ai prodotti offerti. Alcuni si sono fermati per fare domande, altri hanno semplicemente ascoltato, ma in molti casi è bastata una chiacchierata o un assaggio per accendere una nuova consapevolezza. È questo il segno che, quando l'informazione passa attraverso un'esperienza autentica, anche le nuove generazioni sanno coglierne il valore.
© Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio
I giovani cercano esperienze autentiche e memorabili, non promozioni statiche. Un concerto è già di per sé un momento carico di emozione: unire a questo l'assaggio gratuito di specialità locali, la scoperta di storie vere legate a territori, famiglie, metodi di coltivazione alternativi, è un modo per creare connessioni emotive. Il cibo diventa parte del racconto.
Inoltre, molti giovani sono sensibili ai temi dell'ambiente, del rispetto della natura e della salute. Inserire questi contenuti in un grande evento musicale normalizza la sostenibilità, la rende cool e accessibile.
Per maggiori informazioni:
Demeter Italia
www.demeter.it
Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio
[email protected]
www.marronedicasteldelrioigp.com/index.htm