Le mele Jonagold hanno un futuro in Belgio? Di recente, diversi report hanno segnalato un forte calo dei consumi e l'estirpazione di numerosi alberi di Jonagold. "Eppure, questa mela belga manterrà sicuramente il suo posto sugli scaffali dei supermercati. Non c'è alcun dubbio", affermano Tony Derwael di Bel'Export e Laurent De Smedt di BelOrta.
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"La Jonagold è ancora la pomacea più venduta nel Paese, rappresentando circa il 40% delle mele consumate", afferma Tony. Laurent concorda sul fatto che il sapore equilibrato di questa mela, tra il dolce e l'acidulo, continua a essere molto apprezzato dai consumatori belgi. Tuttavia, la sfida rimane: negli ultimi decenni, il consumo di mele in Belgio si è più che dimezzato, passando da 14 a 6,7 kg pro capite all'anno.
Secondo Tony, però, non riguarda solo la Jonagold ma si tratta di un calo generale del consumo di mele. "Delle 77 mila tonnellate di mele consumate in Belgio, circa 30.000 tonnellate sono Jonagold. Se si includono le mele destinate a succhi e puree, si arriva a 100mila tonnellate. Oggi riusciamo a produrre il doppio, ma su soli 5.000 ettari, rispetto ai 15.000 di un tempo. Per questo, metà della produzione viene esportata", spiega Tony.
Secondo Laurent, il calo delle vendite di mele è in parte dovuto alla gamma di frutta disponibile. "I consumatori hanno più scelta. Tuttavia, non vedo la situazione in termini catastrofici. Gli alberi vecchi vengono sì eliminati, ma c'è anche un processo di rinnovamento. Cloni come Novajo stanno prendendo piede e i coltivatori continuano a mostrare interesse", aggiunge Laurent.
Laurent vede le Jonagold guadagnare terreno anche nel settore della trasformazione, come purea di mele e mele da cucina, purché il mercato del fresco rimanga interessante. "I rivenditori hanno una forte responsabilità in tal senso. La catena del freddo deve essere monitorata fino allo scaffale del negozio. C'è ancora ampio margine di miglioramento".
Nonostante la maggiore varietà e concorrenza, né Tony né Laurent prevedono la scomparsa delle Jonagold. "Proprio come 40 anni fa, è un periodo in cui ci sono molte nuove varietà. Allora rimasero solo le Jonagold, Elstar e Golden. Ora la Jonagold si trova nuovamente a difendere la sua posizione, ma ci sta riuscendo", affermano Tony e Laurent.
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Tony fa riferimento alle nuove sfide, come l'eliminazione graduale dei prodotti fitosanitari che rende sempre più importanti le varietà resistenti e le politiche a residuo zero. " I rivenditori sono fortemente impegnati in questa direzione e anche noi dobbiamo adeguarci".
"La maggior parte dei consumatori sceglie una varietà per chilogrammo. Un'offerta più ampia comporta maggiore concorrenza, ma la Jonagold resta una varietà forte grazie al suo sapore e al suo rapporto qualità-prezzo. Prevediamo un raccolto superiore rispetto allo scorso anno, quindi ci sarà anche più spazio per le promozioni".
"Siamo scesi da 15.000 a 5.000 ettari, ma la Jonagold non sparirà. Il Belgio sarà sempre il Paese della Jonagold. I dati mostrano che il mercato è ancora forte. Il nostro compito principale come filiera è far sì che i consumatori tornino ad apprezzare le mele", conclude Tony.
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