Le esportazioni del Regno Unito verso l'Unione europea sono calate del 23% dal 2017, mentre, di contro, le importazioni dall'Ue sono diminuite solo del 5%, secondo il gruppo imprenditoriale Logistics UK. Le cifre sono state condivise dal presidente del gruppo, Phil Roe, durante il suo intervento al Multimodal 2025, tenutosi al NEC di Birmingham il 17 giugno 2025.
Roe ha chiesto la rapida attuazione dei protocolli di frontiera aggiornati concordati al recente vertice del reset tra Regno Unito e Unione europea, sostenendo che ciò è fondamentale per ripristinare un commercio più fluido con il principale partner commerciale del Regno Unito.
"Tra il 2017 e il 2024 le esportazioni verso l'Ue sono scese da 106,4 milioni di tonnellate a 82,4 milioni di tonnellate. Nel frattempo le importazioni sono diminuite solo leggermente, da 111,6 milioni di tonnellate a 105,5 milioni - ha affermato Roe - Ciò suggerisce che gli esportatori del Regno Unito hanno affrontato attriti significativamente maggiori dopo la Brexit rispetto agli esportatori dell'Ue".
Lo schema si riflette anche nel commercio containerizzato. Secondo le analisi di Logistics UK e MDS Transmodal, le esportazioni verso l'Ue, misurate in unità equivalenti a venti piedi (TEU), sono diminuite del 21%, mentre le importazioni sono calate solo del 5%.
Roe ha attribuito gran parte della disparità ai controlli sanitari e fitosanitari (SPS) introdotti dopo la Brexit, che riguardano la circolazione di prodotti animali, vegetali e alimentari. "Questi controlli hanno inciso in modo significativo sul commercio inglese di beni deperibili, soprattutto perché i controlli inglesi sulle importazioni dell'Ue sono stati posticipati fino al 2024, mentre gli esportatori inglesi hanno dovuto affrontare restrizioni a partire dal 2021".
I dati settoriali mostrano un calo significativo delle esportazioni inglesi verso l'Ue dal 2017: le esportazioni di pesce sono diminuite del 23%, quelle di latticini e uova del 6%, quelle di carne e preparazioni a base di carne del 28% e quelle di frutta e verdura del 35%. Roe ha sottolineato che lo sdoganamento, i controlli veterinari e i requisiti di certificazione hanno contribuito a ritardi e a un aumento dei costi, minando la redditività dell'esportazione di beni deperibili.
Per contro, le importazioni di frutta e verdura dall'Ue sono diminuite solo del 12% e quelle di carne del 5%. Roe ha affermato che le aziende logistiche dell'Ue considerano sempre più il commercio inglese come un'operazione specialistica a causa della complessità e dei ritardi che comporta.
Roe ha accolto con favore il patto del vertice tra Regno Unito e Unione europea di esplorare un accordo SPS (cfr. FreshPlaza del 4/06/2025), affermando: "Un accordo sui confini basato sull'allineamento dinamico eliminerebbe molti degli attuali controlli e contribuirebbe a ripristinare la competitività. Ciò deve essere attuato rapidamente, con il pieno contributo delle imprese".
Roe ha concluso che la riduzione degli attriti commerciali è essenziale per sostenere l'economia del Regno Unito e garantire che le aziende logistiche possano operare efficacemente dopo la Brexit.
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