Siamo nel pieno della campagna di raccolta dell'aglio, sia in Italia sia in Spagna, e i segnali arrivati finora sono positivi, almeno sul fronte della qualità e della resa. A fare il punto è Antonio Tuccillo, amministratore della Agrimpex Farming, azienda con base produttiva in Campania, il quale sottolinea i buoni risultati ottenuti in questa prima fase della stagione.
"Le nostre coltivazioni in Campania hanno dato ottimi riscontri – spiega Tuccillo – sia per l'aglio bianco sia per quello viola precoce. Anche l'aglione, o aglio elefante (Allium ampeloprasum), si è distinto per qualità e calibro. Le varietà più tardive di aglio bianco, provenienti da seme francese, mostrano una produzione soddisfacente sia per quantità sia per qualità. Fondamentale, in questo scenario, è stato il clima, che ha favorito la fase di maturazione e raccolta".
© Agrimpex FarmingProduzione italiana della Agrimpex Farming
I mercati di riferimento dell'azienda sono quelli ortofrutticoli del centro e sud Italia, dove i volumi finora commercializzati si stanno rapidamente esaurendo. "Siamo rimasti quasi senza scorte – aggiunge Tuccillo – e ora attendiamo le produzioni degli areali del nord Italia, come Rovigo, Piacenza e Ferrara".
Prezzi, concorrenza e sguardo rivolto alla Spagna
Per quanto riguarda i prezzi, la situazione appare delicata. "Le prime quotazioni sono state accettabili, considerando la concorrenza del prodotto egiziano", afferma l'imprenditore. Intanto in Spagna è già iniziata la raccolta del prodotto precoce, con l'essiccazione e la lavorazione in pieno svolgimento. Anche qui, grazie al clima favorevole, si prevede una qualità superiore rispetto allo scorso anno, per le tipologie bianco e violetto.
L'Egitto conquista l'Europa
Proprio l'Egitto ha giocato un ruolo chiave in questa fase, conquistando quote importanti nei mercati europei, grazie a un mix di alta qualità e prezzi contenuti. "La mancanza di aglio frigoconservato ha spianato la strada al prodotto egiziano, che quest'anno si presenta di buon calibro e ottima qualità. La produzione è quasi raddoppiata", osserva Tuccillo. "Attualmente, i magazzini dei grossisti europei sono ancora pieni di aglio viola egiziano, il che sta influenzando l'intero equilibrio di mercato".
© Agrimpex Farming
Produzione italiana della Agrimpex Farming
La Cina e il timore di un crollo dei prezzi
Non meno rilevante è quanto sta accadendo in Cina, dove la raccolta è in fase di completamento, in particolare nelle province principali come lo Shandong. Anche qui i risultati sono ottimi. Aglio bianco e viola di buona qualità e pezzatura, ma con un problema significativo: l'aumento del 30% della produzione rispetto allo scorso anno.
Una situazione che desta preoccupazione in Europa. "Se i prezzi cinesi resteranno sotto i 900-1000 dollari per tonnellata (FOB), il rischio è una caduta libera delle quotazioni mondiali", avverte Tuccillo. "Nonostante dazi e barriere imposte in varie aree del mondo, il prodotto cinese sdoganato potrebbe comunque rappresentare una concorrenza fortissima e penalizzante per le produzioni europee".
© Agrimpex Farming
Produzione italiana della Agrimpex Farming
Uno scenario internazionale incerto
A completare il quadro, ci sono anche le incertezze legate alla politica commerciale degli Stati Uniti. "Non è ancora chiaro quali saranno le decisioni dell'amministrazione Trump sul fronte dei dazi e anche questo potrebbe influire sulle esportazioni dall'Europa".
Le prossime settimane saranno decisive per capire quale direzione prenderà il mercato. "L'auspicio – conclude Tuccillo – è che si arrivi a prezzi remunerativi per i produttori, ma non così alti da incentivare importazioni aggressive dai Paesi extra-Ue. Una sfida che, ancora una volta, si gioca su scala globale".
Per maggiori informazioni:
agrimpexfarming.it