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Richiesta interessante, poca produzione

Fichi fioroni, parte in salita la campagna pugliese 2025

Avvio complicato della nuova campagna dei fichi, in particolare dei fioroni, da sempre cavallo di battaglia della produzione pugliese. Se la zona di Molfetta è ancora in attesa di iniziare la stagione, nella provincia di Brindisi raccolta e commercializzazione del prodotto sono già cominciate.

Nel Brindisino, la campagna dei fichi è cominciata con largo anticipo, ma anche con pesanti difficoltà. Secondo quanto riferito da Francesco Palasciano (nella foto sotto), titolare dell'azienda Cuore Verde di Pezze di Greco-Fasano (BR), "si è verificata una grande cascola dei frutti nei giorni precedenti alla raccolta", fenomeno che ha inciso pesantemente sulle quantità disponibili. La campagna, iniziata venerdì scorso (23 maggio 2025, ndr), è già in fase avanzata e si avvia verso la conclusione, confermando una finestra produttiva breve e concentrata.

© Francesco Palasciano

"Sembrava un'annata promettente – spiega Palasciano – Una gelata improvvisa ha però compromesso i fioroni verdi e neri, che sono caduti a terra poco dopo". A questo si è aggiunto un anticipo di maturazione eccezionale, tra i 17 e i 23 giorni rispetto al solito, con raccolte iniziate già a fine maggio, ben prima del tradizionale periodo intorno a Sant'Antonio (13 giugno). Il problema, però, è che i frutti arrivano tutti insieme e finiscono in pochi giorni. Le perdite sono pesanti, con un calo stimato del 70% nella produzione della campagna primaverile, specialmente nelle aree interne e collinari come Cisternino, Martina Franca o Castellana, dove in alcuni casi "le piante non hanno proprio fruttificato".

Nonostante il duro colpo, Palasciano intravede una speranza nella campagna del fico settembrino, che potrebbe essere più lunga e produttiva, grazie a una buona crescita dei rami giovani, favorita dalle piogge invernali. Tuttavia, resta il timore per eventuali ondate di caldo estremo, che potrebbero bruciare i frutti. "Il vero problema è il cambiamento climatico. La pianta del fico non riesce più ad adattarsi all'habitat di un tempo. Ogni anno produce meno, e se continua così, molti saranno costretti a cambiare coltura". Anche sul fronte commerciale, le difficoltà non mancano: una parte del prodotto viene comunque esportata, per esempio in Svizzera, ma solo grazie a rapporti di lunga data e con volumi ridotti. "Quest'anno lavoreremo maggiormente in Italia", ammette l'imprenditore. "Quando il prodotto è poco, significa che la pianta ha sofferto e il frutto non può contare su una lunga conservabilità".

© Michelangelo De ChiricoAnche in altre zone della Puglia si conferma la tendenza di una drastica riduzione della produzione di fichi fioroni. "Purtroppo quest'anno la produzione è molto scarsa. Gli sbalzi di temperatura continui hanno influito pesantemente. Molti frutti stanno cadendo proprio in prossimità della maturazione", spiega, con un tono realistico, ma preoccupato, Michelangelo De Chirico (foto a lato), sales manager dell'omonima azienda di Molfetta, in provincia di Bari. "La zona interessata è quella tra Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, dove la cascola - ovvero la caduta anticipata dei frutti - sta colpendo duramente le coltivazioni".

A peggiorare le cose, la recente ondata di gelo notturno arrivata all'improvviso, che ha danneggiato ulteriormente i frutti più sensibili. "Secondo me, quest'anno siamo attorno a un 50% in meno della produzione", stima l'imprenditore. Il calo riguarda principalmente i fioroni, ovvero la prima produzione del fico, che matura tra fine maggio e giugno. Per quanto riguarda i fichi veri e propri - quelli che si raccolgono da metà agosto in poi - la situazione sarà più chiara nei prossimi mesi. Molto dipenderà dalle piogge e dalle condizioni climatiche che si presenteranno dopo la raccolta attuale.

"C'è richiesta di prodotto, ma manca la merce. È una bella mazzata", aggiunge De Chirico. "L'anno scorso avevo iniziato una collaborazione in Svizzera, e avevo spedito una prima fornitura. Dopo i test iniziali, erano pronti a ordinare volumi importanti. Purtroppo quest'anno non potrò soddisfare quelle richieste".

© Michelangelo De ChiricoMolti frutti (quelli scuri nelle immagini sopra) stanno cadendo proprio in prossimità della maturazione

Un film già visto, in parte: anche il 2023 non fu una campagna brillante per quantità e qualità. E il 2025 sembra riproporre le stesse difficoltà, con l'aggravante di un clima ancora più imprevedibile. "Nei prossimi giorni, con l'arrivo dei primi frutti raccolti, si avrà un quadro più preciso". Intanto De Chirico, come molti altri operatori, resta con lo sguardo rivolto al cielo, sperando in un po' di stabilità per salvare almeno la seconda parte della stagione.

© Maria Luigia Brusco | FreshPlaza.itNicola Coniglio (foto a lato) dell'azienda Coniglio di Adelfia, in provincia di Bari, conferma: "Anche quest'anno la produzione di fichi fioroni è scarsa e risente pesantemente delle gelate di inizio aprile. La situazione è simile a quella delle ultime due annate", spiega, evidenziando come l'andamento climatico stia incidendo negativamente sulla resa delle piante.

"L'interesse per il prodotto è comunque alto, c'è attesa e aspettativa", aggiunge Coniglio, lasciando intendere che, nonostante la contrazione dell'offerta - che dovrebbe essere inferiore di circa il 50% - la domanda resta sostenuta.

Ulteriore conferma arriva da Gaetano Modugno, responsabile dell'azienda Evergreen di Polignano a Mare (BA), il quale descrive la situazione dei fichi fioroni nel nord barese come tutt'altro che positiva. "Le forti piogge e le grandinate a macchia di leopardo che hanno colpito la zona nelle scorse settimane hanno compromesso in parte la qualità della primizia. Il frutto è già carico d'acqua e zuccheri", spiega Modugno. "Per questo motivo, sarà difficile da esportare: non ha tenuta e rischia di presentarsi ammaccato". Una condizione, questa, poco accettata dai mercati esteri, abituati a standard elevati come quelli dei fichi turchi. Proprio per questo, molte aziende del territorio sceglieranno di puntare direttamente sulle varietà tardive, che garantiscono una maggiore resistenza e qualità commerciale.

© Gaetano Modugno

Nonostante le difficoltà, però, qualche segnale positivo arriva dal mercato. "Ho notato che diversi clienti del Nord Europa stanno mostrando interesse per i fichi, nonostante siano ben consapevoli delle difficoltà di questa stagione", aggiunge Modugno. "Ciò dimostra che, anche in un'annata complicata, il prodotto italiano continua a essere apprezzato all'estero come frutto di qualità per veri intenditori. Anche se l'estetica lascia a desiderare".