Nel 2024, le superfici italiane dedicate all'albicocco sono state circa 18.000 ettari (fonte: CSO Italy), con una tendenza alla riduzione e con Emilia Romagna (29%), Basilicata (21%), Campania (20%), Puglia (7%) e Sicilia (5,5%) come le principali regioni in cui si concentra l'offerta nazionale.
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Negli areali del nord Italia, si assiste a una flessione degli ettari investiti, mentre nelle zone centro-meridionali l'andamento appare stabile o lievemente negativo; solo la Puglia risulta in aumento, pur con valori nettamente inferiori rispetto al recente passato.
Per la stagione in corso, la produzione italiana è destinata a diminuire di quasi il 20% rispetto all'anno precedente, (circa 200.00 tonnellate). Al momento, solo le regioni Campania e Sicilia presentano volumi superiori al 2024. La generale flessione dei volumi è dovuta, in particolare, alla graduale diminuzione delle superfici dedicate e alle condizioni climatiche avverse.
In occasione di un convegno a tema organizzato in Basilicata, a Rotondella (Matera), Piermichele Lasala, professore del dipartimento di Economia presso l'Università di Foggia ha fornito un'attenta analisi dell'offerta e della domanda di albicocche. Il docente ha parlato di superfici, quantità prodotte, costi medi di produzione, import-export, mercato interno e prezzi all'origine, illustrando un'analisi SWOT per identificare i punti di forza, debolezza, opportunità e minacce del comparto.
Gran parte dell'offerta italiana viene destinata al mercato interno tradizionale e all'industria di trasformazione, mentre all'export vengono destinate poco più di 27.000 tonnellate annue, per un valore di circa 53 milioni di euro: Germania (41%), Austria (18%) e Repubblica Ceca (10%) sono le prime 3 destinazioni europee per l'Italia, che assorbono quasi il 70% dell'intero volume esportato. Volumi minori sono spediti verso altri Paesi europei, quasi tutti in netto calo (in primis la Francia). Le spedizioni verso destinazioni extra-UE, anch'esse in netto calo, sono indirizzate in prevalenza a Svizzera e Regno Unito. Limitate le spedizioni dirette in Egitto e in Canada.
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Per quanto riguarda l'import, i volumi ammontano a circa 25.000 t/anno, per un controvalore medio di 27 milioni di euro. Recentemente, è aumentata la presenza della merce spagnola, che sfiora il 50% del totale, a scapito di quella francese che si attesta mediamente al 45%. Irrisorio il dato relativo alle altre origini.
Nell'ultimo decennio, le vendite di albicocche in Italia hanno attraversato momenti difficili per quanto riguarda gli acquisti da parte delle famiglie, facendo dunque rientrare anche questo articolo nella generale flessione dei consumi di frutta del 14%, registrata negli ultimi anni. Nel 2023 si è avuto il volume più basso in termini di acquisti al dettaglio, di poco inferiore alle 56.000 tonnellate, segnando un -22% rispetto al 2022.
D'altra parte, il fattore del prezzo al dettaglio risulta tra quelli che, dal lato consumatore, possono aver influito a ridurre gli acquisti di albicocche, oltre alla minore offerta disponibile provocata da estirpazioni ed eventi climatici.
Anche il numero di famiglie che acquistano albicocche è diminuito, per il secondo anno consecutivo, scendendo dal 53% al 50%. Inoltre, l'acquisto medio per nucleo familiare è sceso a 4,37 kg nel 2023 rispetto ai 5,34 kg del 2022, con una conseguente riduzione della spesa per nucleo.
© Prof. Piermichele Lasala
Tra le minacce del comparto troviamo: gravi problemi fitosanitari in molte aree di produzione; difficoltà di reperimento di manodopera; crescenti difficoltà logistiche collegate; forte impatto dei cambiamenti climatici con aumento di eventi climatici avversi; elevata incidenza dei costi di produzione; contrazione dei consumi.
Non mancano però i punti di forza, riassumibili in: elevata vocazionalità del territorio; profilo qualitativo della produzione; ampio calendario di raccolta e commercializzazione; introduzione di nuove varietà. La ricerca varietale, infatti, unitamente all'allargamento del calendario dell'offerta, è tra gli elementi determinanti per la ripresa degli acquisti.
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