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Intervista a Massimo Pavan

I prodotti a marchio IGP e DOP faticano a farsi strada all'estero

"Per sviluppare di più il commercio estero dei prodotti ortofrutticoli italiani a marchio comunitario DOP e IGP, servirebbero campagne pubblicitarie mirate, ad esempio sul mercato tedesco, coinvolgendo i punti vendita e impiegando personale qualificato poliglotta. Non è pensabile continuare a fare impresa senza solide basi culturali da una parte o, dall'altra, demandare i nostri interessi a persone che non conoscono a fondo i prodotti da promuovere. Forse è arrivato il tempo di rinunciare alle sagre paesane, per investire in promozione nei luoghi di consumo". Questa l'opinione dell'agromanager Massimo Pavan, il quale ha partecipato in triplice veste - imprenditore, presidente della Carota Novella di Ispica IGP e vicepresidente del Pomodoro di Pachino IGP - alla recente edizione di Macfrut.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itDa sinistra: Massimo Pavan insieme al presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP, Sebastiano Fortunato,

"Tra le criticità emerse per i prodotti italiani a marchio protetto - dice Pavan - c'è proprio la fatica nel conquistare i mercati esteri. Il simbolo comunitario, infatti, cioè il marchio di denominazione o indicazione geografica protetta, non è riconosciuto all'estero tanto quanto in Italia. Il consumatore finale non lo conosce a sufficienza e non lo abbina all'idea di un prodotto garantito per bontà e qualità. D'altra parte, il nostro Paese conta ben 328 prodotti agroalimentari a marchio DOP, IGP e STG per un totale di oltre 9 miliardi di euro di giro d'affari (fonte: Origin Italia), mentre la Germania, che è la nostra prima destinazione per volumi e valore, ne conta appena 97. In Italia si riconosce a questi prodotti anche un plus sul piano salutistico, mentre in Germania si dà la preferenza ai Regionalprodukte (prodotti di provenienza regionale) che, non viaggiando su lunghi tragitti, vengono proposti come più sostenibili, in quanto non genererebbero importanti emissioni di CO₂. Verrebbe da ribattere che però il conto della reale carbon footprint andrebbe fatto includendo il riscaldamento delle serre per buona parte dell'anno".

Macfrut continua a crescere
"Quest'anno, la fiera Rimini è stata molto partecipata - aggiunge Pavan - Molto apprezzata è stata la partecipazione della GDO italiana e del comparto Horeca. Siamo rimasti soddisfatti anche dalle tante attività tematiche rivolte alle singole referenze, come il pomodoro, la carota e altre che si sono svolte durante la tre giorni, a cura dagli espositori".

"Come consorzio della Carota Novella di Ispica IGP non abbiamo partecipato direttamente, perché siamo in dirittura d'arrivo con la campagna - conclude il manager - Anche se non sono mancate le occasioni - come il convegno dell'azienda Cora Seeds proprio sulla carota - per illustrare a un pubblico interessato le dinamiche produttive e commerciali di questo ortaggio. Per quanto riguarda invece il Pomodoro di Pachino IGP, siamo stati presenti con uno stand di grandi dimensioni, che è risultato tra i più visitati in fiera".