Ogni anno l'Italia importa prodotti pataticoli per un valore di circa 600 milioni di euro, gran parte dei quali riguarda l'acquisto di tubero seme proveniente da nazioni come Paesi Bassi, Germania e Danimarca. Un costo economico, ma anche ambientale, considerando l'impatto del trasporto in termini di emissioni di anidride carbonica. Ma qualcosa sta cambiando: un progetto innovativo, finanziato dal FEASR Misura 16.2.1 del PSR Calabria 2014/2020 (Reg. Ue1305/2013), potrebbe rivoluzionare la filiera nazionale del tubero seme, rendendola autonoma, sostenibile e ad alto valore aggiunto. A parlarne è Michele Santaniello (nella foto sotto), responsabile tecnico del Consorzio Produttori Patate Associati-PPAS.
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"Grazie al PSR, stiamo lavorando alla riproduzione del seme sia da vitro sia da tubero. Per noi è importante avere un prodotto per la riproduzione delle nostre patate della Sila IGP, perché vogliamo affrancarci e liberarci dall'import estero", commenta Santaniello.
Tecnologie integrate per un seme sano e sostenibile
"L'iniziativa nasce dalla collaborazione tra l'Università di Firenze (Dipartimento DAGRI), Edo Radici Felici e Arsac, con l'obiettivo di sviluppare una filiera 100% italiana per la produzione di tubero seme sano, privo di virosi e coltivato in condizioni controllate. Il cuore del progetto è l'integrazione tra due tecnologie: la micropropagazione in vitro con materiali risanati tramite termoterapia e coltura di meristemi, e la produzione in aeroponica attraverso l'innovativo sistema Airfruit, in serra o indoor, completamente privo di fitofarmaci di sintesi", spiega il responsabile tecnico.
I minituberi prodotti in questo modo sono classificati come TC (Tissue Culture) e rappresentano il primo anello della filiera del tubero seme. L'ambiente protetto indoor e l'assenza di suolo eliminano i rischi sanitari legati alle patologie tradizionalmente diffuse con la propagazione agamica della patata.
Risultati sperimentali e vantaggi concreti
"I primi test sperimentali hanno restituito dati estremamente promettenti. Su cinque vasche aeroponiche, quattro piante per vasca, si sono ottenuti circa 30 tuberi per pianta, contro i 4-6 di una coltivazione convenzionale: una produttività sei volte superiore, mantenendo uno standard qualitativo elevato. Nessuna differenza significativa è stata riscontrata tra le varietà locali utilizzate (Nicola, Agria e Viola Calabrese), confermando la versatilità del sistema", aggiunge Santaniello.
Una delle sfide tecniche ancora aperte è la sincronizzazione della tuberizzazione. "Allungare il periodo di produzione di almeno 15 giorni potrebbe incrementare ulteriormente la resa, poiché la pianta continua a produrre tuberi – sottolinea Santaniello – Altro fronte di studio è l'accorciamento del periodo di dormienza, oggi ancora troppo lungo per ottimizzare i cicli successivi".
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I minituberi costituiscono il primo prodotto, dopo il vitro, della filiera di produzione del tubero seme. In foto: quello nato durante le prime due giornate di Macfrut 2025.
Tempi e prospettive economiche
"Con questa tecnica combinata, il tempo medio necessario per ottenere un minitubero, a partire dal vitro, è di sei mesi per il primo ciclo e tre mesi dal secondo in poi. Sebbene una stima dei costi non sia ancora definitiva, perché l'attenzione è per ora concentrata sull'ottimizzazione tecnologica, si prevede che il costo per minitubero non supererà quello dei prodotti d'importazione", dichiara Santaniello. "Nel medio termine, questo sistema potrebbe ridurre drasticamente la necessità di moltiplicazioni in pieno campo e i costi logistici associati, rendendo l'intera filiera economicamente sostenibile e competitiva a livello europeo".
Impatto territoriale e formazione giovani
A livello regionale, l'adozione di questo modello produttivo ha ricadute importanti. "Non solo garantisce tubero seme certificato per varietà locali, valorizzando il patrimonio genetico autoctono e contribuendo all'attrattività turistica del territorio – spiega Santaniello – ma riduce anche l'uso di acqua, fertilizzanti e input energetici, contribuendo a una vera agricoltura sostenibile". Inoltre, per la produzione massiva di patate commerciali, la messa a punto della filiera di produzione di tubero seme locale certificato permetterebbe di svincolarsi dall'acquisto del prodotto, al momento a esclusivo appannaggio dei Paesi del nord Europa.
È anche in fase di sviluppo un programma di laboratori formativi per giovani agricoltori interessati alla tecnologia. "L'obiettivo è quello di favorire il ricambio generazionale e promuovere un'agricoltura innovativa, digitalizzata e ad alto valore tecnologico".
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Verso un futuro autosufficiente
La possibilità di realizzare una filiera italiana del tubero seme, basata su sistemi aeroponici soilless e tecnologie di risanamento fitosanitario, rappresenta una svolta epocale per il settore. "Una risposta concreta alle sfide di approvvigionamento, sostenibilità ambientale e competitività del comparto agricolo nazionale. Un tale modello di innovazione nella filiera di produzione del tubero seme locale certificato, unico al momento, avrebbe visibilità a livello nazionale, non solo per valorizzare varietà autoctone non presenti a livello commerciale, ma anche per risolvere tutti i problemi legati all'approvvigionamento del tubero seme internazionale", conclude Santaniello.
Punti forza del sistema proposto:
© Maria Luigia Brusco | FreshPlaza.itottenimento di minituberi sani al 100% rispetto alle principali patologie della patata a costi contenuti;- risparmio delle risorse naturali suolo (sistema soilless) e acqua;
- ottimizzazione del processo produttivo attraverso agricoltura di precisione e digitalizzazione del sistema aeroponico;
- possibilità di applicare protocolli di certificazione genetica e sanitaria;
- rafforzamento della competitività della filiera di produzione del tubero seme con una produzione "tutta italiana";
- valorizzazione delle varietà locali Nicola, Agria e Viola Calabrese;
- l'intero sistema è uno strumento innovativo particolarmente ben accetto ai giovani dotati di naturale predisposizione alla novità e alla tecnologia.
Dal vitro all'aeroponica per la filiera italiana del tubero seme: guarda il video!
Per maggiori informazioni:
Consorzio produttori patate associati Soc. Coop. Agricola
C/da Garga 4 - S.S. 107 km 83.400
87055 San Giovanni in Fiore (CS) - Italy
[email protected]
www.patateppas.it