Il periodo ideale per la vendita di mele biologiche provenienti dall'emisfero australe inizia ora e proseguirà fino a tutto agosto. Dal Cile è arrivata sulla costa orientale degli Stati Uniti la prima varietà biologica, la Gala, ed è disponibile sul mercato, segnando l'inizio degli arrivi settimanali.
"La maggior parte delle mele biologiche del Sud America la importiamo dal Cile, anche se una parte arriva anche dall'Argentina", afferma Chris Ford della Viva Tierra Organic. Inoltre, sono attualmente in transito i primi container provenienti dalla Nuova Zelanda, con l'arrivo dei primi volumi previsto entro metà maggio in diversi Stati. La Viva Tierra si concentra sull'importazione delle varietà principali: alla Gala seguiranno Granny Smith, Fuji, Pink e Honeycrisp. "Il Cile è il nostro fornitore esclusivo della Honeycrisp biologica e ci aspettiamo una domanda particolarmente sostenuta per questa varietà, complice il raccolto interno limitato".© Viva TierraSacchetti stand-up con mele biologiche.
Frutti di calibro più piccolo per l'insacchettamento
Oltre all'elevata domanda di Honeycrisp, stanno riscuotendo un notevole successo anche i frutti di calibro più piccolo per l'insacchettamento. "Siamo piacevolmente sorpresi dalla recente ripresa dei consumi di mele biologiche, trainata soprattutto dai rivenditori tradizionali e dai punti vendita di quartiere, che preferiscono vendere le mele biologiche in sacchetti", ha commentato Ford. "Queste confezioni offrono maggiore visibilità e aiutano a distinguere le mele biologiche da quelle convenzionali. Inoltre, la registrazione alla cassa risulta più semplice, riducendo il rischio di confusione con i prodotti convenzionali". Nel segmento delle mele insacchettate, si è registrata una tendenza verso le confezioni di dimensioni più piccole, con i sacchetti da 2 libbre, ormai preferiti a quelli da 3 libbre.
Programma completo
Tutti e tre i Paesi hanno beneficiato di condizioni climatiche favorevoli durante la stagione di crescita, producendo frutti dal colore intenso e con un ottimo equilibrio tra amido e zuccheri. "La Nuova Zelanda, in particolare, ha registrato un'eccellente stagione di raccolta, con frutti puliti che dovrebbero trovare forte riscontro sul mercato".
I programmi dei tre Paesi produttori dell'emisfero australe sono complementari. "Le mele del Cile sono di calibro più piccolo e particolarmente adatte all'insacchettamento, mentre le mele che importiamo dalla Nuova Zelanda sono di calibro più grande. Questo ci permette di offrire ai nostri clienti un programma completo e di alta qualità". Oggi i consumatori dispongono di una sempre più ampia varietà di prodotti ortofrutticoli su cui orientare le proprie scelte d'acquisto, e durante l'estate la concorrenza è particolarmente forte da parte di ciliegie, drupacee, piccoli frutti e uva da tavola. "Come settore, abbiamo la responsabilità di stimolare costantemente i consumi, e solo offrendo mele gustose e di alta qualità potremo sperare preferiranno la nostra offerta rispetto ad altre alternative", ha dichiarato Ford.
© Viva TierraDalla Nuova Zelanda, Viva Tierra rappresenta Bayleaf Organics. Nella foto, Craig e Wendy, i proprietari di Bayleaf.
Logistica
Sebbene in questa stagione d'importazione sia prevista una forte domanda di mele biologiche provenienti dal Cile e dalla Nuova Zelanda, la logistica è in continuo sviluppo. "Siamo fortunati a importare mele dalla costa orientale, poiché i tempi di sdoganamento sulla costa occidentale sono più lunghi". Nel complesso, le tariffe di trasporto sono leggermente aumentate rispetto alla scorsa stagione.
"Stiamo monitorando attentamente l'impatto che le guerre commerciali in corso, condotte dall'amministrazione, avranno sulla logistica dei prodotti deperibili", afferma Addie Pobst, coordinatrice delle importazioni della Viva Tierra. "Con il crollo dei volumi di importazione dalla Cina verso gli Stati Uniti, è probabile che nel breve termine vedremo un'accelerazione delle spedizioni sulla costa occidentale per i container provenienti dal Sud America e dalla Nuova Zelanda. Tuttavia, la discontinuità nelle rotte marittime globali potrebbe generare effetti a catena che influiranno ulteriormente sulla logistica delle spedizioni, al di fuori delle rotte Stati Uniti-Cina".
© Viva TierraA sinistra: mele Gala biologiche. A destra: mele Fuji biologiche dalla Nuova Zelanda.
Rimanere competitivi
Negli ultimi anni, l'industria delle mele a livello globale ha attraversato periodi difficili. "Per quanto ci riguarda, come piccolo e medio operatore nel settore delle mele biologiche, dobbiamo trovare modi per differenziarci, al fine di rimanere competitivi". L'introduzione recente dei dazi all'importazione ha avuto un impatto significativo, facendo aumentare i costi e mettendo sotto pressione il flusso di cassa. "Operiamo in un settore con margini ridotti e i dazi aumentano ulteriormente la pressione sulla catena di approvvigionamento. In un mercato aperto e competitivo, non possiamo semplicemente alzare i prezzi al consumo per assorbire i costi aggiuntivi, quindi stiamo ottimizzando ulteriormente le operazioni per ridurre l'impatto finanziario sugli agricoltori, che sono i più penalizzati in queste circostanze".
Ciononostante, molti coltivatori collaborano con Viva Tierra da molto tempo, in alcuni casi da più di 30 anni. Come è riuscita l'azienda a mantenere la propria base di coltivatori? "Il nostro obiettivo è sempre stato quello di massimizzare il profitto dei nostri agricoltori e aiutarli a commercializzare i loro prodotti, vendendo l'intero albero. Collaboriamo con molti canali, dai trasformatori ai grossisti, dai dettaglianti ai club store, per massimizzare le vendite dei nostri coltivatori", ha spiegato Ford.
Per maggiori informazioni:
Chris Ford
Viva Tierra Organic
+1 831 917 7321
chris@vivatierra.com
www.vivatierra.com