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Focus sul mercato mondiale del mango

Il mercato globale del mango sta attraversando una stagione complessa, caratterizzata da cambiamenti nell'offerta, sfide climatiche e una domanda variabile, con gli esportatori che si adattano alle pressioni logistiche e alle fluttuazioni dei prezzi.

In Nord America, l'offerta di mango rosso messicano si è stabilizzata, ma le varietà gialle rimangono limitate a causa delle dimensioni ridotte e dell'aumento della domanda dovuta alle promozioni stagionali. Il Messico ha spedito oltre 23 milioni di cassette, prevede un aumento del 10% nel 2025 e continua a dover affrontare gli impatti del clima sul raccolto di Ataulfo. Il Perù ha concluso in anticipo una stagione ad alto volume, complicata da problemi logistici e dalla sovrapposizione della concorrenza di Brasile ed Ecuador, che ha aumentato i costi di trasporto. Il Brasile mantiene una fornitura di Palmer e Tommy Atkins per tutto l'anno, con esportazioni in espansione verso la Corea del Sud e il Sudafrica e prezzi locali in aumento a causa della scarsità di Tommy. Le esportazioni di mango Tommy Atkins del Nicaragua sono cresciute notevolmente, con un aumento del 74% in questa stagione e spedizioni costanti da febbraio. La Repubblica Dominicana (via Haiti) ha spedito oltre 500mila casse di Mingolo negli Stati Uniti, con un picco di prezzi che ha raggiunto i 13,65 euro nel sud della Florida.

Nei Paesi Bassi e in Belgio il mercato sta affrontando una difficile transizione tra i raccolti di mango del Perù e della Costa d'Avorio, con una sovrapposizione dell'offerta, fluttuazioni dei prezzi e ostacoli logistici dovuti alle festività, ma la domanda rimane positiva e ciò dà fiducia per la prossima stagione dell'Africa occidentale. Il mercato italiano si sta spostando dai mango peruviani aviotrasportati agli arrivi da Messico, Costa d'Avorio e Brasile, con prezzi in calo a causa della sovrapposizione dell'offerta. In Francia la domanda di mango è debole e i prezzi sono sotto pressione a causa della sovrapposizione di arrivi dal Perù e dall'Africa occidentale. Il settore spagnolo del mango andaluso sta beneficiando di una forte fioritura, con 5.100 ettari coltivati e una produzione 2024 vicina alle 20.000 tonnellate. Il mercato tedesco rimane guidato dai mango Kent peruviani, anche se le importazioni di frutta tropicale dovrebbero diminuire leggermente a causa dei cambiamenti della domanda dovuti all'inflazione.

La stagione indiana è iniziata presto ed è stata disturbata dai dazi statunitensi e dai costi di trasporto aereo legati alla crisi nel Mar Rosso, con una crescita delle esportazioni statunitensi ancora limitata. In Cina l'offerta di mango Guifei a Hainan si è ripresa dai problemi climatici di inizio stagione, con prezzi stabilizzati e vendite di Jinhuang in crescita. La stagione sudafricana si è conclusa, ad eccezione dei frutti del Capo Occidentale, e l'offerta invernale si è spostata sulle importazioni da Perù e Mozambico. L'inizio della raccolta in Senegal è incerta a causa della maturazione irregolare, ma ci si aspetta l'arrivo del 70% della produzione dalla regione di Niaye entro la metà di giugno. La Costa d'Avorio ha iniziato la stagione in anticipo con la qualità del mango Kent, e si prevede che le esportazioni continueranno fino a luglio, se non comincerà a piovere. Il Mali, pur producendo 800mila tonnellate all'anno, esporta solo 11.000 tonnellate a causa dell'accesso limitato al porto, concentrandosi sul Marocco e sull'Europa. Il Burkina Faso ha iniziato in anticipo la sua campagna biologica per soddisfare la domanda del Ramadan, ma la concorrenza globale e gli alti costi di trasporto hanno limitato le esportazioni verso l'Europa.

© Viola van den Hoven-Katsman | FreshPlaza.it

Nord America: prevista una carenza di offerta a breve termine per le varietà gialle
Attualmente l'offerta di mango dal Messico è buona e consistente, dopo una recente carenza. Si prevede una forte offerta di mango rosso, mentre quella di mango giallo sarà limitata. Mentre in passato c'era abbondanza di frutti più grandi, la pezzatura si sta spostando verso i calibri più piccoli, 18 e 20, invece che 10, 12 e 14. La disponibilità di mango giallo rimarrà a macchia di leopardo fino a quando, tra qualche settimana, la raccolta non si sposterà nelle nuove regioni settentrionali del Messico, come Nayarit e Sinaloa. Oltre alla produzione messicana, sono in arrivo volumi minori da paesi come Guatemala, Nicaragua, Repubblica Dominicana e Haiti, con disponibilità soprattutto sulla costa orientale. L'offerta complessiva è paragonabile allo stesso periodo dell'anno scorso, con circa 80 milioni di libbre (36.287 tonnellate) spedite quest'anno fino ad oggi. La domanda rimane forte, sostenuta dall'attività promozionale per la festività del Cinco de Mayo e dai prossimi eventi, tra cui la Festa della Mamma e il Memorial Weekend. I prezzi sono attualmente leggermente più alti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Messico: le esportazioni di Ataulfo sono in testa, con gli Stati Uniti come destinazione principale
Il Messico rimane il principale fornitore di mango per gli Stati Uniti, avendo spedito più di 23 milioni di casse fino al 19 aprile. La produzione totale prevista per il 2025 è di 98,5 milioni di casse, con un aumento del 10% rispetto al 2024. La varietà Ataulfo viene esportata principalmente dagli Stati di Chiapas e Oaxaca. Grazie alla sua geografia diversificata, il Messico è in grado di produrre mango tutto l'anno. Tuttavia, il clima ha posto delle sfide in questa stagione. A gennaio e febbraio si è verificata una fioritura atipica e sono stati registrati 40 fronti freddi che hanno influito sul volume e sulla qualità dei frutti. La principale destinazione d'esportazione rimangono gli Stati Uniti, che ricevono oltre l'80% delle spedizioni di mango del Messico. Sono inoltre in corso sforzi per promuovere il mango Ataulfo nei mercati europei.

Perù: l'inizio anticipato ha portato a sovrapposizioni e ad un aumento dei costi di trasporto
La campagna del mango peruviano è stata complessa, ma alla fine è stata un successo. Nonostante le numerose sfide logistiche - tra cui la carenza di container, i ritardi nelle spedizioni, la mancanza di cartoni, le perturbazioni delle onde costiere e la minaccia di sciopero negli Stati Uniti - è stato raggiunto un solido volume di esportazioni. Tuttavia, la campagna è iniziata con quasi un mese di anticipo, causando una sovrapposizione con la stagione del Brasile sul mercato europeo e con quella dell'Ecuador sul mercato statunitense. Ciò ha creato un'intensa concorrenza nei mesi di dicembre e gennaio. Inoltre, la stagione peruviana ha coinciso con le esportazioni cilene di mirtilli, uva e ciliegie, il che ha messo ulteriormente a dura prova la logistica e ha fatto lievitare i costi di trasporto a causa dell'aumento della domanda di container. In sintesi, si è trattato di una campagna ad alto volume, ma definita da un eccesso di offerta sul mercato e da una notevole pressione logistica.

Brasile: nuovi mercati, mentre i prezzi interni aumentano
Il Brasile continua la sua campagna attiva per il mango con le varietà Palmer e Tommy Atkins, che consentono una produzione quasi tutto l'anno. Gli esportatori hanno esteso il loro raggio d'azione all'Argentina e stanno pianificando spedizioni aeree verso la Corea del Sud e il Sudafrica. Recentemente la varietà Tommy è diventata scarsa, con conseguente aumento dei prezzi sul mercato interno. Si prevede una ripresa dei volumi tra giugno e luglio. I prezzi attuali per una cassetta da 8 kg sono di circa 6 dollari (circa 5,55 euro) in Cile e 4,70 dollari (circa 4,35 euro) in Argentina.

Nicaragua: la Tommy Atkins guida spedizioni costanti da febbraio
Il Nicaragua sta registrando una forte crescita nella sua campagna di esportazione di mango, avendo spedito 466.675 casse fino ad aprile. Il volume totale previsto per la stagione è di 791.575 casse, con un aumento del 74% rispetto al 2024. L'intera produzione di mango del Paese è costituita dalla varietà Tommy Atkins, con spedizioni costanti dalla fine di febbraio.

Repubblica Dominicana: prezzi elevati sul mercato della Florida meridionale
Al 19 aprile Haiti ha esportato 502.947 casse di mango, con una proiezione stagionale di 2,3 milioni di casse. Il Paese produce solo la varietà Mingolo, destinata principalmente al mercato statunitense. Nel sud della Florida i prezzi hanno raggiunto i 14,75 dollari per cassa (circa 13,65 euro).

Paesi Bassi e Belgio: aumento dei volumi di mango durante il periodo di transizione
Il mercato del mango nei Paesi Bassi e in Belgio sta attraversando la transizione dalla stagione peruviana a quella della Costa d'Avorio. "Di conseguenza, stiamo assistendo a una notevole sovrapposizione dell'offerta. Le spedizioni in ritardo dal Perù stanno arrivando insieme alle prime partite dalla Costa d'Avorio e questo crea qualche problema nella gestione dei volumi. Il bel tempo sta spingendo la domanda, ma ci sono alcuni ostacoli da superare. Per esempio, il periodo post-pasquale è sempre un po' più tranquillo e la maggior parte dell'Europa osserva una festività il 1° maggio, causando alcuni ritardi. Inoltre, abbiamo a che fare con un mix di origini, livelli di qualità e maturazione diversi, che portano a notevoli fluttuazioni dei prezzi. È un periodo un po' difficile da gestire, ma la domanda dei consumatori in questa stagione rimane incoraggiante e siamo ottimisti per la prossima stagione dell'Africa occidentale", ha dichiarato un importatore.

Italia: frutti tardivi peruviani per via aerea ancora disponibili, il mercato si adegua alle nuove origini
La campagna peruviana del mango è ormai agli sgoccioli: si concluderà intorno alla settimana 19, segnando la fine di una stagione che si è distinta per i volumi decisamente superiori rispetto all'annata precedente. A riferirlo la responsabile acquisti di un'azienda italiana, specializzata nell'importazione e distribuzione di frutta esotica e controstagionale. "Nel 2024 abbiamo affrontato una campagna complicata, fortemente condizionata da fenomeni climatici come El Niño, che ha causato notevoli difficoltà produttive. Quest'anno, invece, la situazione è stata più favorevole, con una disponibilità importante di prodotto". Terminata la stagione peruviana, toccherà al Messico entrare nel vivo della produzione, in particolare con la varietà Kent. Parallelamente, anche il Brasile si prepara a svolgere un ruolo da protagonista. "Le zone produttive brasiliane stanno registrando un'evoluzione positiva: la qualità del mango è buona e i volumi sono in linea con le proiezioni". Le previsioni per i mesi di aprile e maggio sono improntate all'ottimismo, con disponibilità costante di prodotto e un mercato che si mantiene ricettivo.

Secondo un grossista del Nord Italia, il mercato del mango aveva registrato una buona ripresa, ma attualmente si osserva un certo accavallamento tra le diverse origini, complice l'inizio della stagione della Costa d'Avorio. Il Perù, ormai giunto al termine, presenta qualche problema qualitativo sulla varietà Kent, motivo per cui si è passati quasi del tutto alla merce ivoriana. I prezzi medi all'acquisto per il mango via mare si attestano intorno ai 6,50 euro a cassa da 4 kg, dai 6 ai 10 frutti. Tuttavia, l'arrivo simultaneo di molte spedizioni dal Brasile (varietà Palmer e Tommy) ha causato un calo dei prezzi: attualmente, nei Paesi Bassi, si riesce ad acquistare merce anche a 5 euro a cassa, proprio perché il mercato ha rallentato e la domanda non è particolarmente vivace. Per quanto riguarda il prodotto aviotrasportato, c'è ancora disponibilità di mango peruviano di fine stagione, soprattutto dalla regione di Casma, acquistabile a circa 5 euro/kg. Una cassa da 6 kg si paga in acquisto mediamente tra 29 e 30 euro. È inoltre iniziata la campagna via aerea della Costa d'Avorio, sempre con varietà Kent, a prezzi leggermente inferiori rispetto al Perù (anche 3-4 euro in meno al chilogrammo), ma il mango peruviano resta preferito, finché disponibile in buone condizioni. A breve, comunque, anche il traffico aereo passerà completamente sull'Africa occidentale, con l'ingresso del Burkina Faso e, progressivamente, l'arrivo del mango messicano a inizio giugno.

Un altro grossista del nord d'Italia afferma che in questo periodo il mango da lui acquistato proviene dal Perù, per via aerea, ed è di ottima qualità. Il prezzo di vendita all'ingrosso si aggira sui 5,50 euro/kg. Dopo il Perù, le nazioni di importazione saranno Messico e Costa d'Avorio. Il prodotto del Perù arriva per via aerea in Spagna, all'aeroporto di Madrid. Il black out del 28 aprile ha causato uno stop alle operazioni di scarico per cui alcune partite hanno accumulato 24-48 ore di ritardo rispetto ai programmi.

Francia: la bassa domanda e la sovrapposizione dell'offerta pesano sui prezzi
Attualmente il mercato del mango è a un punto di svolta, con la campagna peruviana che si sta concludendo e la stagione dell'Africa occidentale che è appena iniziata. Il Perù avrebbe dovuto concludere la sua stagione prima, ma le sfide logistiche, in particolare i ritardi negli arrivi dei container, hanno prolungato la sua presenza sul mercato. La transizione si sta rivelando complessa a causa di diversi fattori. La qualità dei mango peruviani a fine stagione è incostante. Allo stesso tempo la disponibilità simultanea di mango di due origini diverse offre ai clienti più opzioni e incoraggia la concorrenza sui prezzi, intensificando la pressione al ribasso su di essi. Inoltre, il consumo di mango è attualmente basso, il che aumenta il rischio di un eccesso di offerta nei prossimi giorni. I prezzi sono sotto pressione, con livelli attuali inferiori alla media per la Costa d'Avorio e ancora più bassi per il Perù. Tuttavia, si prevede che questa situazione sia temporanea. Gli importatori stanno accelerando la conclusione della campagna peruviana, mentre i supermercati stanno pianificando attività promozionali per vendere rapidamente i volumi rimanenti. Queste misure dovrebbero contribuire a stabilizzare il mercato nelle prossime settimane.

Spagna: nel Sud l'area di produzione raggiunge i 5.100 ettari
Le abbondanti piogge primaverili di quest'anno in Andalusia, la principale regione spagnola produttrice di mango, hanno determinato una fioritura significativamente più intensa. Ciò potrebbe indicare un raccolto più abbondante per il 2025, anche se è ancora troppo presto per confermarlo, dato che la stagione inizia tipicamente a fine agosto o inizio settembre. La produzione del 2024 ha mostrato una leggera ripresa rispetto all'anno precedente. Tuttavia, le rese sono rimaste ben al di sotto dei livelli registrati prima del 2023, a causa della siccità e delle basse temperature durante il periodo di allegagione. L'anno scorso la produzione totale di mango in Andalusia ha sfiorato le 20.000 tonnellate.

Nella stagione 2024 sono stati registrati ufficialmente 5.100 ettari coltivati a mango in Andalusia. Di questi, 4.901 ettari sono attualmente in produzione. La provincia di Malaga rappresenta la maggior parte, con 4.598 ettari - circa il 90% della superficie coltivata a mango della regione - seguita dalla provincia di Granada con 472 ettari. Il mango spagnolo continua a rafforzare la propria posizione sul mercato nazionale, grazie al marchio di qualità "Mango de Málaga". Questo marchio intende evidenziare caratteristiche distintive come la maturazione ottimale, la minore impronta di carbonio e la maggiore sostenibilità della coltivazione rispetto ai mango importati, in particolare quelli provenienti dal Brasile.

Germania: il Kent peruviano domina ancora, i frutti israeliani sono attesi per metà maggio
I mango Kent di origine peruviana continuano a dominare il mercato tedesco. I primi arrivi da Israele sono previsti per la seconda metà di maggio. Tuttavia, con la crescente disponibilità di bacche e drupacee europee, il mango sta gradualmente perdendo importanza. Secondo Statista, il volume delle importazioni di frutta tropicale e subtropicale in Germania, di cui il mango è una componente fondamentale, dovrebbe raggiungere circa 1,8 milioni di tonnellate nel 2024. Si tratta di un leggero calo rispetto all'anno precedente, probabilmente legato all'inflazione e alla conseguente diminuzione della domanda di frutta esotica.

India: i costi del trasporto aereo hanno subito l'impatto della crisi del Mar Rosso
La normale stagione di spedizione del mango indiano va da marzo a giugno. Quest'anno, tuttavia, alcuni frutti sono entrati nei mercati locali prima del solito, grazie alle condizioni climatiche favorevoli in alcune regioni di coltivazione. L'annuncio delle nuove tariffe d'importazione statunitensi ha coinciso con le prime spedizioni aeree di mango indiano verso gli Stati Uniti. L'incertezza iniziale è dovuta al fatto che il meccanismo di attuazione delle tariffe non è stato pienamente compreso. I mango indiani sono da tempo soggetti a un dazio di base all'importazione di 6,6 centesimi al chilogrammo. Le tariffe appena annunciate hanno introdotto un'aliquota temporanea del 10%, che sarebbe dovuta salire al 26% a partire dal 9 aprile. Questo aumento è stato sospeso per 90 giorni, anche se la tariffa del 10% rimane in vigore.

I mercati di esportazione tradizionali dell'India per il mango sono il Medio Oriente e l'Europa, entrambi serviti da diversi decenni ma con un potenziale di crescita limitato. Sebbene l'India abbia accesso al mercato statunitense dal 2007, i volumi di esportazione verso questo Paese hanno iniziato ad aumentare solo negli ultimi anni. Le esportazioni si sono temporaneamente fermate durante i due anni della pandemia. Inoltre, le continue perturbazioni che si sono verificate in questo paese hanno portato ad un aumento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le continue perturbazioni nella regione del Mar Rosso che hanno contribuito ad aumentare notevolmente le tariffe di trasporto aereo, complicando ulteriormente la logistica delle esportazioni.

Cina: il miglioramento dell'offerta e della qualità ripristina l'equilibrio del mercato di Hainan
A Hainan, la più grande regione cinese produttrice di mango, sia la produzione che la qualità del mango Guifei, la varietà principale, si sono gradualmente stabilizzate e i prezzi sono tornati a livelli normali, leggermente più alti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Un super tifone nel settembre dell'anno precedente ha causato una significativa caduta dei fiori, riducendo la produzione di mango di inizio stagione. Inoltre, le alte temperature registrate nelle regioni di coltivazione dall'inizio dell'anno hanno ostacolato lo sviluppo dei frutti tropicali, con il risultato di un numero inferiore di mango che soddisfano gli standard di qualità medio-alta. Questi fattori hanno contribuito all'aumento dei prezzi e all'instabilità della qualità nella prima parte della stagione. Le condizioni sono migliorate da marzo.

Attualmente i prezzi del mango Guifei sono inferiori di circa il 35% rispetto all'inizio della stagione e si avvicinano ai livelli dello scorso anno. Se le temperature continueranno a salire e a rimanere costanti, i prezzi potrebbero diminuire leggermente, anche se non si prevedono fluttuazioni significative. Le principali varietà di mango presenti sul mercato sono Guifei e Jinhuang. I mango Jinhuang sono più accessibili e stanno guadagnando quote di mercato. Tuttavia, per i consumatori che cercano opzioni regalo di qualità superiore, i mango Guifei maturati sull'albero rimangono la scelta preferita. Nonostante la maggiore cautela nel mercato dei regali aziendali negli ultimi anni, molti clienti stanno scegliendo di ridurre i volumi degli ordini piuttosto che abbandonare il mango Guifei.

Sudafrica: frutti del Capo Occidentale ancora disponibili, importazioni per soddisfare la domanda invernale
La stagione del mango sudafricano si è conclusa, ad eccezione del raccolto finale del Capo Occidentale, che segue di gran lunga i periodi di produzione principali di Limpopo e Mpumalanga. Presso un rivenditore di fascia alta, un sacchetto da 1,8 kg di mango del Capo Occidentale ha attualmente un prezzo di poco inferiore a R100 (circa 4,73 euro). Al mercato municipale di Johannesburg il prezzo medio del mango è di R30 al chilogrammo (circa 1,40 euro). Le importazioni, principalmente dal Perù, riforniranno il mercato sudafricano durante i mesi invernali. L'anno scorso sono state autorizzate anche importazioni di mango indiano. Entro novembre il mercato inizierà a ricevere mango fresco dalla subregione, in particolare dal Mozambico.

Senegal: la regione di Niaye dovrebbe produrre la maggior parte del raccolto a metà giugno
Il Senegal è noto per i suoi mango rossi Kent, ma l'industria ha dovuto affrontare continue sfide a causa di infestazioni di mosche della frutta e disturbi climatici. L'anno scorso l'inizio tardivo della stagione ha creato grandi difficoltà commerciali agli esportatori senegalesi, che hanno dovuto competere con i mango provenienti dall'America Latina. Quest'anno l'inizio della stagione rimane incerto. Un coltivatore ha osservato: "Di solito le prime operazioni di raccolta nel centro del Paese avvengono a maggio, ma non sappiamo ancora quando inizierà la raccolta in questa stagione. Non vediamo una maturazione omogenea a causa del clima instabile. Quello che sappiamo è che la maggior parte della produzione, quasi il 70%, che proviene dalla regione di Niaye, è prevista per la metà di giugno". I coltivatori senegalesi sperano di porre fine a un ciclo di tre stagioni consecutive segnate da difficoltà di produzione e commercializzazione. Come ha dichiarato un coltivatore, "ci aspettiamo una produzione record e una qualità migliore quest'anno".

Costa d'Avorio: il Kent rimane la varietà più esportata grazie al clima favorevole
In Costa d'Avorio la stagione del mango è iniziata alla fine di marzo, in anticipo rispetto all'anno precedente. La campagna è iniziata con le spedizioni via mare, seguite poi dalle esportazioni per via aerea. I coltivatori riferiscono di una migliore qualità dei frutti in questa stagione, attribuita alle condizioni climatiche favorevoli. La varietà più esportata è la Kent, nota per il suo colore rosso intenso. La stagione dovrebbe proseguire fino a luglio, a meno che non arrivino piogge precoci, che potrebbero portare a un aumento dell'attività della mosca della frutta e a una fine anticipata. L'anno scorso la Costa d'Avorio ha esportato 32.000 tonnellate di mango su una produzione totale di 180.000 tonnellate. Secondo un esportatore, si è trattato di un'energica performance di esportazione, considerando l'elevato volume di mango disponibile sul mercato e i prezzi più alti del mango ivoriano rispetto a quelli del Senegal e del Mali.

Mali: le esportazioni rimangono limitate nonostante gli alti livelli di produzione
In Mali, il principale produttore di mango dell'Africa occidentale con una produzione annuale di 800.000 tonnellate, la campagna del mango è iniziata il 10 marzo con la varietà Amélie, seguita dalla varietà Kent a metà aprile. Nonostante gli elevati livelli di produzione del Paese, le esportazioni rimangono limitate a sole 11.000 tonnellate, soprattutto a causa di problemi logistici. Essendo una nazione senza sbocco sul mare, il Mali si affida ai porti dei Paesi vicini per l'accesso alle esportazioni. La produzione di quest'anno sembra essere stabile in termini di volume, qualità e prezzo. Il mango maliano viene esportato in diversi Paesi europei, tra cui Francia, Paesi Bassi e Spagna. Tuttavia, il principale mercato di esportazione rimane il Marocco.

Burkina Faso: lo status di terraferma e la concorrenza globale pesano sulla domanda
In Burkina Faso la campagna di esportazione del mango biologico è iniziata presto, alla fine di febbraio, con l'obiettivo di soddisfare la domanda durante il mese di Ramadan. In questa stagione le condizioni climatiche sono state generalmente favorevoli, caratterizzate da un periodo di piogge più breve ma più intenso. Sul fronte della domanda, tuttavia, sono emerse delle difficoltà. La domanda europea è in calo a causa della forte concorrenza globale, anche da parte di altri Paesi dell'Africa occidentale. Il Senegal e la Costa d'Avorio beneficiano dell'accesso diretto all'Oceano Atlantico, mentre la posizione senza sbocco sul mare del Burkina Faso aumenta i costi di trasporto. Come spiega un esportatore, "L'offerta mondiale è esplosa, il che ha rallentato l'interesse per il mango dell'Africa occidentale. La nostra stagione è breve, mentre le origini latinoamericane hanno il vantaggio di una stagione più lunga". Nonostante questi vincoli, il Marocco rimane il principale mercato di esportazione del Burkina Faso, assorbendo grandi volumi a condizioni di pagamento interessanti.

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