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Varieties International Project

Le nuove frontiere del breeding: biotech e intelligenza artificiale creeranno le varietà del futuro

L'innovazione varietale torna protagonista a Macfrut. Il tema verrà approfondito nel Varieties International Project al Plant Nursery Area di Macfrut il 6 e 7 maggio. Sul palco del salone vivaismo (padiglione A2) saliranno relatori internazionali, divisi in quattro seminari per trattare sui progressi nel miglioramento genetico delle piante da frutto e delle ultime varietà di pomacee, kiwi, drupacee e agrumi. A tal proposito l'esperto Stefano Lugli, coordinatore del simposio, traccia il futuro del breeding a livello mondiale.

Stefano Lugli

In futuro avremo frutti più buoni, salubri e coltivati con metodi sempre più sostenibili. Infatti, in questi anni il breeding ha modificato parte dei tradizionali obiettivi, verso nuove finalità. Le innovazioni genetiche, siano esse novità varietali o portinnesti, sono oggi sviluppate con una maggiore sensibilità a tematiche quali la sostenibilità ecologica e colturale, l'adattamento ai cambiamenti climatici, la resistenza alle avversità. Il tutto senza dimenticare che il target principale di ogni progetto di innovazione varietale rimane e rimarrà sempre la qualità dei frutti".

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Il miglioramento genetico può assecondare i cambiamenti climatici in corso, ma è da capire come. "Un aiuto fondamentale viene dalla ricerca sui portinnesti, ne abbiamo parlato ampiamente lo scorso anno proprio qui a Macfrut. Circa le varietà, si sta lavorando molto per ottenere genotipi resilienti a climi sempre più caldi e resistenti a varie patologie. Ma se cambia il clima, cambiano anche gli organismi viventi presenti nel territorio. E questo è un altro nodo cruciale perché la frutticoltura deve fare i conti con patologie legate a funghi, batteri e insetti che stanno comparendo ora per la prima volta. Partendo dal fatto che l'Europa ha preso la strada della riduzione dell'utilizzo di prodotti chimici, i frutticoltori si trovano con le mani legate e le armi spuntate nella lotta a difesa del loro prodotto. Così la via d'uscita passa attraverso la scienza, che deve essere in grado di dare risposte veloci ed efficaci ai problemi attuali".

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E per ottenere risposte rapide e precise, "Grazie agli approcci genetici e molecolari che le nuove biotecnologie hanno messo a disposizione di chi crea innovazione, queste priorità sono ora finalmente realizzabili. Oltre alle metodologie in aiuto al breeding tradizionale, come la selezione assistita o MAS, conoscendo il genoma di una specie si può oggi intervenire con una modifica artificiale per inserire/disinserire o attivare/disattivare geni che regolano le risposte delle piante. In questo modo, senza modificare le caratteristiche della pianta, si possono raggiungere obiettivi più precisi, in tempi più veloci e con impatti economici meno costosi. In termini pratici, significherebbe scendere da un lasso temporale di un paio di decenni richiesti dal primo metodo, ai pochi anni del secondo, abbassando anche drasticamente i costi. Inoltre, alcuni programmi di breeding hanno introdotto l'intelligenza artificiale per individuare i futuri obiettivi dei progetti, soprattutto sul fronte della qualità dei frutti e delle esigenze e aspettative dei consumatori di domani".

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Il breeding è divenuto una vera e propria attività imprenditoriale e manageriale che interessa sia la creazione che la diffusione di nuove varietà. "Il breeding moderno richiede creatività, pianificazione strategica e condivisione di ruoli e competenze plurisettoriali verso un unico obiettivo: creare innovazioni di prodotto sostenibili a tutto tondo per l'intera filiera e in linea con le attuali esigenze dei produttori, dei mercati e dei consumatori".

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"Creare nuove varietà e rendere questa attività redditizia richiede oggi una combinazione di competenze scientifiche su genetica e genomica e capacità manageriali, la realizzazione di partnership interprofessionali strategiche e lo sviluppo di politiche di branding e marketing efficaci. Solo in questo modo sarà possibile sviluppare nuove varietà distinguibili che soddisfino pienamente le esigenze della filiera produttiva e commerciale e le speranze di consumatori giustamente sempre più esigenti", conclude Lugli.

Per informazioni e iscrizioni
www.macfrut.com/c/129/plant_nursery_area