Pasqua è alle porte. Proviamo dunque a fare il punto sulle referenze di maggior interesse per il periodo o comunque tipicamente caratterizzanti questa festività. La fragola è sicuramente la protagonista principale, sia per stagionalità, sia per la presenza quasi obbligatoria nei volantini nazionali. La settimana appena trascorsa aveva gettato qualche ombra sulla possibilità di gestire indenni i picchi di volume attesi a ridosso del weekend di festa, il tutto alimentato da un meteo incerto, scarsa insolazione, pioggia e umidità, senza dimenticare quel buon sano agro-piattismo che non manca mai di rincuorare gli animi.
In realtà, la perturbazione ha portato aria da sud, il che ha contribuito all'aumento delle temperature e a rimpinguare le piante di frutti rossi. A ciò si aggiunga che anche l'areale spagnolo ha cominciato a pompare volumi in maniera importante, dopo un marzo sottotono a causa della pioggia torrenziale; da circa una settimana, le colture estensive iberiche sono esplose, erogando prodotto in tutta Europa.
Altro protagonista assoluto è il fiore per eccellenza dei banchi ortofrutta: sua maestà il carciofo. La scalarità dei vari areali nazionali prosegue correttamente, così che il fine campagna siciliano non si fa rimpiangere grazie a una ancora buona coda di produzione dell'altra isola vocata per eccellenza, la Sardegna. Ottima anche la situazione per il Lazio, che è nel proprio apice produttivo sia a nord, tra Cerveteri e Ladispoli, sia a sud verso Sezze; entrambi i territori non a caso protagonisti delle classiche sagre di prodotto nel weekend appena trascorso.
Cominciano a vedersi pure gli asparagi, in ritardo di circa dieci giorni sulla tabella di marcia a causa, anche in questo caso, del meteo avverso che ha colpito la Puglia. È il caso di dire che i colleghi che hanno rischiato la loro presenza in promo si sono salvati in calcio d'angolo, confermando il detto 'audentes fortuna iuvat'. Anche in zona Canino-Viterbo gli impianti precoci a sostegno geotermico stanno passando alla piena produzione convenzionale e i tunnellini si scoprono per dare sfogo alla crescita dei turioni.
Guardando al recente passato, potremmo sorprenderci a rimpiangere la rincorsa generale ai prezzi folli sugli ananas, alla possibilità di decidere in maniera più meno controllata l'investimento di margine da gestire senza preoccupazione alcuna sui volumi in entrata, purché supportati da un minimo di programmazione. Oggi, al contrario, ci troviamo a subire un continuo via vai di comunicazioni inviate dagli importatori sui ritardi delle navi in entrata, sui porti bloccati dal maltempo, sugli uffici doganali che tardano a sbloccare le partite. Si vive alla giornata, in attesa delle quote disponibili e senza possibilità alcuna di intervenire sulla problematica. Non sarebbe male potersi installare sul PC il tracciato GPS delle navi viaggianti, se non altro per avere info dirette delle rotte di attracco e dormire sonni un po' più tranquilli.
In generale, se guardiamo al reparto ortofrutta, si conferma il trend positivo già riscontrato al termine del primo trimestre, con volumi in crescita rispetto alle controcifre, pur drogate dalla Pasqua anticipata, del 2024. Il tutto con un dato interessante di deflazione, alimentato in particolare da prezzi mediamente bassi per il mondo brassiche e verdure da cuocere.
Come sempre, però, al crescere dell'importanza del fattore economico, cresce in maniera direttamente proporzionale il livello di attenzione sul comparto specifico, con un inasprirsi delle performance attese, sia a livello qualitativo che quantitativo. Ciò significa che, se possiamo gioire della gloria fugace del momento, non possiamo non preoccuparci della crescita di responsabilità conseguente che ci attende; a noi l'arduo compito di godere della prima, fugando l'ansia della seconda.
Buona Pasqua a tutti!
Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros
(Rubrica num. 63)