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In alcune aree fra Toscana e Romagna sono caduti quasi 200 millimetri di acqua in poche ore

Maltempo, ci sono problemi anche nei castagneti

"Questa volta l'onda temporalesca è arrivata dal Tirreno e si è scaricata per lo più in Toscana, ma ha oltre passato il crinale a Marradi e Palazzolo, dove registriamo frane e problemi ai castagneti". Lo afferma il professor Elvio Bellini, storico ricercatore frutticolo dell'Università di Firenze (chi non ricorda le pesche e nettarine della linea "Maria"?) e oggi presidente del Centro di ricerca e Documentazione sul castagno di Marradi.

Fonte foto: Meteo Pedemontana Forlivese, autore Alessio Farolfi

"Il terreno, saturo di acqua, in più punti è scivolato verso valle, causando frane che renderanno difficile l'accesso ai castagneti. Di certo una volta la montagna era abitata e le manutenzioni erano puntuali e continue. Oggi, anche a causa dello spopolamento, si fa poco o nulla e le piogge torrenziali amplificano un problema già in essere".

E se l'area romagnola della pianura questa volta non ha registrato danni (grandinate sparse fra le province di Bologna e Forlì-Cesena e una tromba d'aria in zona Voghiera in provincia di Ferrara), ad avere la peggio è stato il territorio della Toscana. Le zone più colpite sono state la pianura di Pisa, l'area del Mugello (Firenze) e quella di Pistoia con ettari di campi a centinaia travolti dalle piene di torrenti e canali che hanno portato, insieme ad acqua e fango, anche tantissimi detriti. Il Centro Funzionale della Toscana riporta che in alcune aree sono caduti quasi 200 mm di pioggia in 24 ore.

Coldiretti Toscana riporta che "un vivaio è stato spazzato via da una frana a Quarrata, in provincia di Pistoia. Questa è un'area con numerosi vivai di piante di tutti i tipi. Numerose sono le segnalazioni di allagamenti di campi, serre, magazzini arrivate dagli imprenditori fra venerdì e sabato, così come di strade interrotte o compromesse da frane e smottamenti che ostacolano la raggiungibilità di aziende e agriturismi. Diverse le aziende rimaste isolate per ore".

"La preoccupazione più grande - continua la nota Coldiretti - è quella dell'asfissia dell'apparato radicale per le colture già in campo. Impossibile approntare un qualsiasi tipo di bilancio sui danni alle colture e alle aziende".