A causa della riduzione dell'areale di aglio in Spagna nella scorsa stagione, le scorte di prodotto al momento sono significativamente inferiori rispetto alle stagioni precedenti e i prezzi stanno salendo alle stelle. Considerata la minore offerta spagnola, l'Europa sta importando molto più aglio dalla Cina.
"Stimiamo una riduzione tra il 30 e il 40% nell'offerta di aglio spagnolo, rispetto ai livelli abituali degli ultimi cinque anni", afferma Juan Carlos Navarro, direttore della società di produzione e commercio Big Garlic.
L'areale in Spagna si è notevolmente ridotto negli ultimi anni a causa di vari fattori. "In primo luogo, i coltivatori hanno subito ingenti perdite dopo due stagioni consecutive con condizioni meteo sfavorevoli durante la raccolta, che hanno reso difficile mantenere lo stesso areale, a causa dei costi di investimento richiesti", spiega Juan Carlos.
"In secondo luogo, c'è stato un aumento del premio assicurativo Agroseguro, insieme a una copertura del rischio più limitata, nonché maggiori restrizioni agrochimiche in Europa, che hanno portato a costi più elevati e rese inferiori per ettaro. Inoltre, il settore è stato influenzato dall'incremento dei costi energetici e dall'aumento dei costi e dalla carenza di manodopera qualificata. Questa combinazione di fattori ha reso necessaria la ristrutturazione del settore, quindi i prezzi hanno dovuto essere adeguati alla nuova realtà del mercato", afferma il direttore della Big Garlic
Le vendite di aglio pelato spagnolo sono diminuite e il settore del convenience sta attraversando un periodo difficile. "Non abbiamo abbastanza materia prima per soddisfare la domanda globale di aglio spagnolo trasformato. Quest'anno è stato particolarmente difficile. Sebbene molti clienti comprendano e accettino i prezzi eccezionalmente alti dovuti all'aumento del costo della materia prima, in molti casi non siamo in grado di consegnare l'intero volume degli ordini", afferma il direttore dell'azienda con sede nel comune di Elche, nella provincia spagnola di Alicante.
Considerata l'attuale carenza di aglio spagnolo, la Cina sta aumentando la sua presenza sul mercato europeo. "Sebbene la produzione cinese sia ancora principalmente destinata al mercato interno, la combinazione di un leggero calo del consumo interno e di una maggiore domanda globale ha permesso loro di esportare di più", afferma Juan Carlos Navarro.
"L'Europa preferisce ancora l'aglio spagnolo, ma a fronte a una produzione di aglio spagnolo insufficiente, molti importatori si stanno rivolgendo all'aglio cinese, nonostante debbano pagare dazi doganali completi (1,20 euro/kg più il 9,6% ad valorem) quando importano al di fuori della quota stabilita dall'OMC (Organizzazione mondiale del commercio). Questo spiega perché stiamo vedendo quantitativi significativamente maggiori di aglio cinese in Europa, rispetto agli anni precedenti", afferma il coltivatore ed esportatore.
Secondo Juan Carlos Navarro, l'areale dovrebbe aumentare nei prossimi anni, dopo la crisi delle ultime due stagioni, anche se non accadrà dall'oggi al domani.
"A differenza dei processi industriali, l'agricoltura segue cicli naturali che non consentono cambiamenti immediati. Tuttavia, come in qualsiasi segmento dell'economia di mercato, il settore può adattarsi gradualmente. L'attuale squilibrio tra domanda e offerta porterà a un riaggiustamento sia dell'areale sia dei prezzi, fino a quando l'equilibrio non verrà ripristinato, probabilmente nelle prossime due stagioni", conclude Juan Carlos Navarro.
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