Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La campagna tunisina dei datteri non è redditizia"

La campagna del Deglet Nour tunisino ha risentito di una domanda debole a causa di problemi di produzione e di un calo della qualità in questa stagione. Il periodo che va da gennaio a marzo, quando è possibile rifornire i mercati chiave in vista del mese del Ramadan, quest'anno è stato un'occasione mancata. "La stagione semplicemente non è redditizia e abbiamo esportato senza margini di guadagno pur di restare sul mercato", si rammarica Ghazi Roussi, amministratore delegato della The House of Dates.

A titolo di promemoria, la situazione a gennaio era già preoccupante. Le piogge abbondanti in Tunisia tra agosto e novembre hanno provocato una maggiore fermentazione e infestazione dei datteri, con una perdita del 30-40% dei volumi annuali e un calo della qualità. Il Paese produce ed esporta principalmente il dattero Deglet Nour, una varietà popolare in molti mercati. Le preoccupazioni sulla qualità di quest'anno hanno scoraggiato gli importatori e l'aumento dei costi di produzione in Tunisia ha complicato ulteriormente la situazione.

Ghazi afferma: "Da gennaio, la campagna si è svolta senza troppe sorprese. L'aumento dei costi di selezione ha reso i nostri datteri meno competitivi, mentre il potere d'acquisto è in calo nei mercati di destinazione, come Europa e Marocco. I volumi di esportazione sono di conseguenza diminuiti. Abbiamo potuto aumentare i nostri prezzi solo del 3-5%, un incremento insufficiente a coprire i costi, e ci siamo rassegnati a una campagna non redditizia".

Le difficoltà incontrate in Tunisia hanno favorito altre origini, come i Paesi del Golfo e l'Egitto. Ghazi commenta: "I produttori di questi Paesi beneficiano di sussidi diretti e indiretti che, da soli, superano addirittura i nostri margini complessivi. È comprensibile che ci sostituiscano in queste circostanze difficili. Tuttavia, credo che si tratti di una situazione temporanea. Il Deglet Nour è molto più apprezzato sui mercati rispetto alle varietà alternative che lo hanno sostituito quest'anno. Il contesto di inflazione globale, unito alle difficoltà di produzione, ha spinto i consumatori verso datteri a basso prezzo. Sebbene molti si siano rassegnati a comprarli, non durerà a lungo: quando le condizioni saranno più favorevoli sia per i produttori sia per i consumatori, il Deglet Nour riconquisterà la sua posizione sui mercati".

"La campagna non è stata catastrofica", continua il coltivatore. "Sul mercato marocchino, ad esempio, sono riusciti a entrare meno datteri algerini, il che ha ridotto la concorrenza. I pochi volumi che sono riusciti ad arrivare prima del Ramadan sono stati venduti sfusi, senza confezionamento o selezione. In Libia, la siccità ha avuto un impatto sulle produzioni e c'è stata una maggiore richiesta di datteri tunisini".

"Nel complesso, siamo riusciti a venirne fuori senza profitti, ma anche senza perdite, nonostante le condizioni estreme. La cosa più importante in queste circostanze è mantenere la nostra posizione sul mercato", conclude Ghazi.

Per maggiori informazioni:
Ghazi Rouissi
The House of Dates
+216 20 305 240
[email protected]
www.thehouseofdates.com