Per l'imprenditore Salvatore Forciniti, dell'azienda agricola F.lli Forciniti di Cariati (Cosenza), la raccolta delle fragole in fuori suolo della varietà Sabrina è partita da oltre due settimane, registrando fin da subito risultati soddisfacenti sul fronte produttivo. La realizzazione e l'installazione dell'impianto in fuori suolo è stato curato dalla Combimetal Carrera, società specializzata nella lavorazione e fabbricazione di strutture in acciaio.
Salvatore Forciniti
"Il mio è un impianto di un ettaro a tre altezze, con 120mila piante messe a dimora su substrato misto (perlite e cocco). La campata della serra è di 8 metri, con altezza al colmo pari a 6 m. Le gronde sono state posizionate a 54 cm l'una dall'altra. La posizione del mio fragoleto vanta un'esposizione ai raggi del sole del 94%, caratteristica fondamentale che mi ha spinto a considerare di inserire un'ulteriore fila, ossia la terza. Non noto una differenza sull'accestimento e vigoria delle piante tra le diverse gronde. Tutte mostrano infatti un andamento produttivo simile, in termini di maturazione, pezzatura e assenza di problematiche fitopatologiche. C'è ancora molto scetticismo sull'opportunità di collocare una terza fila, ma chi può godere di un'esposizione ottimale alla luce solare potrebbe farlo senza problemi, trovandosi anzi con un ulteriore strato di coltivazione per le fragole, su cui si lavora comodamente".
Le gronde, montate su staffe in acciaio zincato regolabili in altezza, sorreggono tranquillamente il peso del panetto di substrato e della coltivazione, anche quando si trova in piena produzione, grazie anche alla robustezza delle basette di fissaggio, fondamentali per evitare che il palo sprofondi nel terreno.
"Sulle piante sono visibili tanti frutti pendenti in fase di maturazione, fragole verdi e tanti fiori - precisa Forciniti (Nell'immagine a lato, situazione attuale impianto a tre file - Foto scattata il 27 febbraio 2025). Nonostante sia ancora prematuro valutare appieno i vantaggi ottenuti dal fuori suolo e paragonarli così con le coltivazioni tradizionali, mi sento comunque di esprimere una votazione positiva di 9/10 per i sistemi marchiati Combimetal Carrera. Chi come me coltiva fragole da anni, è in grado subito di esaminare e confrontare fattori colturali quali luogo di produzione più pulito, aumento delle rese, uniformità delle piante e dei frutti, controllo ottimale delle condizioni fitosanitarie, con conseguente riduzione degli interventi grazie ad ambienti più asciutti, azzeramento del rischio di danneggiamento dei frutti e agevolazione delle operazioni durante la raccolta. Se vogliamo che, in Calabria, la fragolicoltura diventi tra le coltivazioni di punta, occorre investire in sistemi moderni, così come sta accadendo in altri areali specializzati italiani".
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