Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Resoconto del Gruppo di contatto tra Francia, Italia, Spagna e Portogallo

Fragole: le superfici produttive crescono del 2% e si spostano verso le regioni meridionali

"Con un aumento delle superfici coltivate pari a circa il 2% in tutti gli areali del bacino mediterraneo europeo, rispetto alla precedente campagna, il comparto fragolicolo è in continua crescita. E si sta assistendo a uno spostamento della coltivazione di fragola verso le regioni meridionali". È quanto riporta Pietro Paolo Ciardiello, coordinatore per l'Italia del Gruppo di contatto sulla fragola, dopo la chiusura dei lavori del meeting tenutosi il 18 e il 19 febbraio in Basilicata.

I cambiamenti climatici hanno fatto da filo conduttore a tutte le relazioni, che si sono tenute il pomeriggio del 18, presso lo stabilimento di Apofruit di Scanzano Jonico (Matera).

La carenza di manodopera, di acqua, di strumenti di controllo alle principali avversità che attanagliano sempre più la coltura, costituiscono una problematica condivisa da parte di tutti i rappresentanti delle associazioni di produttori, esportatori e funzionari delle amministrazioni di Francia, Italia, Spagna e Portogallo. Hanno partecipato circa 50 persone tra delegati esteri, produttori e operatori italiani provenienti principalmente da Campania, Sardegna e Basilicata.

"Per rispondere a queste problematiche, appare quindi sempre più necessaria un'armonizzazione dei principi attivi consentiti in tutta Europa e diventa necessario semplificare il loro processo di registrazione. Tutto ciò non esula dal dover effettuare investimenti in ricerca e in innovazioni", sostiene Ciardiello.

Quanto alla campagna in corso, Ciardiello riferisce: "Nutriamo tutti buone aspettative per quest'annata. Finora sta procedendo bene e gli appezzamenti di fragole sono messi bene in tutti i paesi facenti parte del gruppo".

Situazione produttiva in Francia, Italia, Spagna e Portogallo
"La buona notizia – dichiara Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit Italia – è che quello della fragola, dati alla mano, è un comparto in salute. Come è emerso durante il convegno del Gruppo di contatto, sia dai dati diffusi dalla direttrice del Cso, Elisa Macchi, sia dalle statistiche esposte dai colleghi europei, ci troviamo in una situazione in cui Spagna e Italia guidano attualmente la classifica dei Paesi produttori, con una superficie di 10.000 ettari, seguite da Francia e Portogallo. Le news che arrivano sulla campagna 2025 confermano peraltro il trend in corso: anche per il 2025, infatti, si andranno ad aumentare le superfici in questi Paesi di circa il 2%, arrivando a 6.400 ettari per la Spagna e a 4.200 ettari per l'Italia. Molto vivace pure la situazione in Francia, che però riesce a soddisfare il fabbisogno interno solo per un 50%, e in Portogallo, che segna notevoli aumenti delle superfici negli ultimi anni. I riscontri positivi in campagna si ritrovano pure sul mercato: i consumatori europei non hanno diminuito gli acquisti, nonostante un rialzo dei prezzi legato all'aumento dei costi di produzione".

Dalla relazione tenuta dalla Macchi è emerso che anche nel 2025 la fragolicoltura italiana è concentrata in Campania e Basilicata, che insieme rappresentano oltre il 50% della produzione nazionale, con superfici produttive di oltre 1.100 ettari ciascuna. Inoltre, nel quinquennio 2021-2025 sono cresciuti gli ettari coltivati soprattutto nelle regioni meridionali, passando da poco meno 2.500 ettari a 2.750, mentre nel nord hanno visto una lieve flessione. Stabili invece nelle altre aree italiane.

In Spagna crescono le coltivazioni di fragole, con un incremento di 250 ettari, mentre in Francia e in Portogallo diminuiscono. Quanto ai piccoli frutti, il mirtillo segna quote di crescita in tutti i Paesi del Gruppo di contatto. Altro dato interessante è l'incremento delle coltivazioni di more e lamponi in Portogallo.

Rafael Domínguez Guillén, presidente di Freshuelva, una delle più importanti organizzazioni di produttori ed esportatori di fragole spagnole, ha spiegato come la Spagna, Paese che conta circa 12.000 ettari dedicati tra fragole e piccoli frutti (lamponi, more e mirtilli), continui a fare i conti con l'emergenza siccità, dopo che lo scorso anno tale problematiche ha fatto registrare un notevole calo della produzione. Nel Paese pare mancare tuttora, infatti, il 25% delle risorse idriche, dunque non sufficienti a soddisfare appieno il fabbisogno irriguo.

Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit Italia, aggiunge: "Molto interessanti sono stati i contributi che ogni Paese ha portato all'appuntamento di Scanzano Jonico. Il Portogallo, infatti, ha condiviso i risultati di una ricerca sulla sostenibilità della coltura, effettuata dal loro centro sperimentale a partecipazione pubblico-privata, rispetto all'utilizzo della risorsa idrica e dei fitofarmaci, salvaguardando e migliorando la performance produttiva. L'Italia, con il professor Bartolomeo Dichio dell'Università della Basilicata, ha proposto una relazione sul cambiamento climatico e sui suoi effetti nella fragolicoltura. Il contributo francese si è focalizzato sulle nuove tecnologie di produzione e nello specifico sulla coltivazione fuori suolo, mentre i referenti spagnoli hanno toccato un tema di stretta attualità, ovvero quello dei principi attivi consentiti e delle differenze tra Paese e Paese".

I maggiori produttori europei di fragole e piccoli frutti - in ordine decrescente Spagna, Italia, Francia e Portogallo - chiederanno di dialogare direttamente con le istituzioni europee, per arrivare finalmente a definire una politica comune per tale comparto, che armonizzi innanzitutto, almeno in ambito Ue, la questione dei principi attivi e delle molecole che si potranno impiegare in futuro.

Ciardiello commenta l'incontro di quest'anno con entusiasmo e dice: "Abbiamo creato in questi anni un gruppo di lavoro affiatato, e di ciò sono fiero. Ci confrontiamo in modo costruttivo e solo così possiamo cogliere i giusti stimoli per poter crescere insieme. Lavoriamo su obiettivi condivisi, per poter dare risposte a problematiche che ci accomunano tutti. Solo aggregandoci e facendo sistema è possibile vincere le sfide del settore. È doveroso ringraziare l'interprofessione e il Ministero, che rendono possibili questi incontri".

Durante la mattinata di ieri, 19 febbraio, si sono tenute le visite di campo presso il Centro di ricerca e sperimentazione NSG a Policoro (Matera), e successivamente, i visitatori si sono spostati nei fragoleti delle aziende di Nicodemo Demetrio (socio di Frutthera Growers) e di Raffaele Lascaro (socio Apofruit).

Spiegazione di Nicola Tufaro ai delegati presso il Centro di ricerca NSG

Quanto alle visite in campo, Ciardiello sostiene: "NSG è un orgoglio del Sud Italia, e abbiamo potuto constatare interessanti novità: cultivar rustiche e buone da mangiare. Anche le delegazioni straniere sono rimaste positivamente colpite da questa realtà italiana, che può apportare un ottimo contributo a tutta la fragolicoltura europea. Elevato anche il livello di innovazione e specializzazione degli altri due fragoleti visitati".

Il gruppo di contatto sulla fragola di Francia, Italia, Spagna e Portogallo dà appuntamento al 2026 in Francia.

Articoli Correlati → Vedi