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Nonostante lo sciopero generale e le proteste

L'industria ortofrutticola serba continua a commercializzare i suoi prodotti

In Serbia, lo sciopero generale di venerdì 24 gennaio 2025, indetto dagli studenti dopo mesi di proteste, ha avuto un impatto minimo sull'industria dei prodotti ortofrutticoli, secondo gli addetti ai lavori del settore. Mentre alcuni aspetti logistici in grandi città come Belgrado e Novi Sad ne hanno subito le conseguenze, il commercio si è svolto normalmente.


La città di Novi Sad vista attraverso il Danubio. Foto Clayton Swart

Le proteste degli studenti hanno coinvolto docenti, insegnanti, sindacati e piccole imprese. L'iniziativa ha guadagnato slancio dopo il malcontento nei confronti del governo in seguito a un disastro avvenuto lo scorso novembre, quando una pensilina appena ristrutturata in una stazione ferroviaria nella città di Novi Sad è crollata, uccidendo purtroppo 15 persone e ferendone 2 gravemente. Il presidente serbo, Aleksandar Vučić, ha annunciato una grande contro-manifestazione a Jagodina per lanciare un'iniziativa di "movimento per lo stato e il popolo".

Un rappresentante del settore ortofrutticolo serbo ha commentato: "Gli scioperi non stanno influenzando il settore dell'ortofrutta. Le attività procedono regolarmente e non abbiamo riscontrato problemi legati alle manifestazioni. Al momento, le difficoltà riguardano principalmente le scuole e le università. Talvolta ci sono disagi sulle strade, ma per ora non ci sono ripercussioni sul settore. Per i mercati della frutta e per le forniture non ci sono state conseguenze evidenti".

Non si prevede che la fiera Agro Belgrade ne risenta
Lo sciopero generale e le proteste si sono verificate appena prima della fiera annuale Agro Belgrade. La manifestazione annuale si svolgerà dal 30 gennaio al 1 febbraio presso il Centro Fieristico di Belgrado che accoglierà partecipanti provenienti da tutta Europa e dai Balcani. Gli organizzatori hanno dichiarato che le azioni di protesta non influenzeranno direttamente l'evento.

"Le proteste non sembrano avere un grande impatto sul settore ortofrutticolo, eccetto per la logistica. Finora non ci sono stati segnali che le manifestazioni abbiano influito sulla produzione, distribuzione o vendita di frutta e verdura. L'unico possibile problema potrebbe riguardare la logistica per spostarsi attraverso la città nei giorni della fiera, ma finora nessun partecipante ha segnalato altre problematiche".

Gli organizzatori si aspettano la partecipazione di migliaia di visitatori alla fiera. "Prevediamo oltre 50.000 visitatori e più di 500 espositori. La Zona B2B si terrà il secondo giorno della fiera, il 31 gennaio, attirando un forte interesse da parte dei partecipanti provenienti dalla regione balcanica e dall'Europa. Parteciperanno 28 acquirenti specializzati in frutta e verdura fresca, surgelata e trasformata a rappresentare, fra gli altri, Paesi come Romania, Polonia, Ungheria, Germania, Svizzera, Regno Unito, Balcani occidentali. Inoltre, prenderanno parte oltre 80 aziende provenienti da Serbia, Balcani occidentali e Grecia. L'evento di quest'anno si preannuncia con il numero più alto di partecipanti e incontri da quando la B2B Zone è stata organizzata per la prima volta nel 2020. Tradizionalmente, il giorno di apertura della fiera presenta un ricco programma di conferenze, dando l'opportunità di presentare approfondimenti chiave per i produttori di frutta e verdura nazionali e regionali, attraverso l'analisi delle esportazioni del 2024 e le prospettive di mercato per il 2025", concludono gli organizzatori della fiera.

Per maggiori informazioni:
[email protected]
www.AgroBelgrade.com

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