Il G7 di Siracusa è stato sicuramente una vetrina mondiale per l'agricoltura italiana in generale e siciliana in particolare: un'occasione in cui far emergere gli standard produttivi di un comparto che esporta con successo in tutto il mondo.
G7 di Siracusa. (Clicca qui per vedere l'album fotografico)
L'ortofrutticoltura ha avuto, nel contesto, un'ottima rappresentanza di aziende impegnate sui territori e molte di esse hanno non solo esposto le proprie referenze, ma hanno potuto cogliere preziosi momenti per confrontarsi con le istituzioni. Chi però pensava a un momento di promozione B2B è rimasto deluso, poiché l'intera manifestazione si è svolta attorno al mondo istituzionale e dell'associazionismo di categoria.
Sopra gli attori, a vario titolo, del progetto Aeroponic che verte sull'innovazione nella produzione orticola.
Il G7, d'altra parte, non era il luogo per fare business ma un'opportunità per comunicare ai decision maker le esigenze di un comparto a cui servono cose concrete: infrastrutture idrauliche, strade e ferrovie all'altezza di una potenza economica moderna e l'armonizzazione delle regole commerciali etc. Se è vero che in un regime di libero mercato la concorrenza deve esserci, è altrettanto vero che le regole su commercio e produzione ortofrutticola devono essere meglio bilanciate e non svantaggiare le aziende italiane.
Innovazione in agricoltura: Centro Seia. (Clicca qui per vedere l'album fotografico)
I lavori del G7 hanno avuto come scopo primario l'individuazione delle priorità da tracciare per il futuro dell'agricoltura mondiale. Nel documento finale, tra i punti principali, sono indicati i seguenti punti:
- rafforzare l'agricoltura per sistemi alimentari redditizi, resilienti, equi e sostenibili;
- scienza e innovazione in agricoltura per la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico;
- le giovani generazioni come agenti e protagonisti del cambiamento nell'agricoltura e nei sistemi alimentari;
- il contributo del G7 allo sviluppo dell'agricoltura e dei sistemi alimentari in Africa.
Quest'ultimo punto ha lasciato perplessità in molti imprenditori italiani, che nell'Africa vedono una già persistente concorrenza sleale a causa dei costi di produzione inferiori. Portare tecnologie e know how in Africa per molti significa alimentare e rafforzare una competizione che per le aziende italiane è difficile da affrontare, alla luce della pressione fiscale e del peso burocratico che il sistema italiano sopporta.
Il Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha incontrato il Ministro dell'Agricoltura e dell'Allevamento del Kenya, Andrew Mwihia Karanja. L'Africa annovera il 65% delle superfici arabili e una popolazione (potenziale manodopera) con età media di 25 anni.
L'incontro ha permesso di rafforzare gli ottimi rapporti tra i due Paesi. I due Ministri, in particolare, hanno dialogato sull'importanza di un'equa distribuzione del valore lungo le filiere, con riferimento a una maggiore cooperazione per migliorare l'efficienza delle filiere. Argomenti, questi, che si aggiungono allo svantaggio infrastrutturale di cui il sud Italia soffre da sempre, oltre alla necessità di rivedere la politica relativa ai residui da fitofarmaci sui prodotti d'oltremare in ingresso in Europa.
Presente al G7 anche lo staff Promo.Ter Group. Al centro, il presidente della società di consulenza in agricoltura, Gianni Polizzi. (Clicca qui per vedere l'album fotografico).
I membri del G7 Agricoltura hanno parlato di Sovranità alimentare. È stato sottolineato l'impegno a investire responsabilmente in un'agricoltura e in sistemi alimentari in grado di fornire cibo sicuro, accessibile, nutriente e di qualità per tutti, riconoscendo le diversità culturali delle abitudini alimentari e dietetiche, e a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari dalla produzione al consumo.
Massimo Pallottini di Italmercati
La necessità di soluzioni per affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità è stata ribadita dai Ministri, che hanno riconosciuto gli sforzi e l'impegno degli agricoltori per mitigare il cambiamento climatico e adattarsi ai suoi effetti. Priorità è stata attribuita alle strategie e alle politiche specifiche per sostenere gli agricoltori e i pescatori nel loro ruolo di custodi della terra, degli ambienti acquatici e delle risorse naturali.
Vittorio Gona dell'OP AlbaBio
È stato inoltre sottoscritto l'impegno per rafforzare le politiche finalizzate a un'equa distribuzione del valore all'interno delle filiere agricole e dei sistemi alimentari, insieme a quello per un sistema commerciale multilaterale basato su regole, libero e giusto, equo e trasparente.
Sopra: Roberto e Federica Giadone di OP Natura Iblea; sotto Salvatore e Biagio Consoli di Co.Ra. e Uvella
Si è parlato anche di tecnologie emergenti, come l'Intelligenza Artificiale (IA), che potrebbero trasformare l'agricoltura e i sistemi alimentari ottimizzando i processi e le risorse, sottolineando l'impegno per promuovere un ambiente internazionale in cui l'IA e le tecnologie agricole digitali rispettino la dignità e i diritti umani e contribuiscano a rafforzare la sostenibilità e la resilienza dell'agricoltura e dei sistemi alimentari.
Rosario Sallemi, direttore commerciale della fiera di settore Frutech.
Un focus specifico è stato dedicato all'importanza di promuovere l'impegno e l'occupazione dei giovani in questi settori, sia per imparare dalle pratiche tradizionali sia per stimolare l'innovazione e accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, accogliendo con favore i risultati dell'Agri-Young Hackathon del G7.
Agnese Cassibba di Southern Seed.
I Ministri hanno sottoscritto l'impegno a rafforzare ulteriormente la cooperazione con i Paesi e le organizzazioni africane facendo leva sulle sinergie, collaborando per migliorare la resilienza alla variabilità climatica e promuovendo il trasferimento di conoscenze e buone pratiche.