I prezzi dei mirtilli sono alti da diversi mesi. "Il Perù ha una buona qualità, ma i prezzi sono sempre elevati e i volumi disponibili molto bassi. Alcuni importatori hanno smesso di importare da quel Paese. Ma noi operiamo in una zona leggermente diversa e quindi continueremo a ricevere i mirtilli peruviani fino a marzo", dice Rob Pakvis che, insieme a Theo Benjert, gestisce l'azienda olandese Berryland, fondata l'anno scorso.
La prossima stagione, la giovane azienda prevede di ricevere i piccoli frutti dal Perù da settembre a luglio. "La fornitura coincide con la coltivazione spagnola e dell'Europa dell'Est".
"Ma nonostante ciò, in termini di qualità dovremmo riuscire a distinguerci con i piccoli frutti provenienti dal Perù e a stare al passo con i prezzi europei", afferma Rob.
"Gli effetti del fenomeno climatico di El Niño colpiranno la produzione peruviana anche quest'anno. Abbiamo avuto molti problemi con il meteo a ottobre/novembre e di nuovo a dicembre/gennaio. La disponibilità non sarà semplice nemmeno nella prossima stagione. Prevedo comunque importanti carenze e prezzi elevati".
I mirtilli fanno parte della dieta quotidiana
"Considerato il periodo dell'anno, i prezzi risultano alti per le varietà di piccoli frutti Sekoya, che vanno da 10,50 a 11 euro/kg. Anche quelle standard registrano un buon prezzo, intorno ai 9,50 euro. E si vendono ancora bene. "Ci si aspetterebbero molti meno acquisti, ma per molte persone i mirtilli sono diventati parte della loro dieta quotidiana. Ciò porta però ad avere problemi con i supermercati perché, in questa situazione difficile, o si riduce il margine di guadagno o si aumentano i prezzi. Non ci sono molte altre opzioni", spiega Rob.
La Berryland volutamente non importa piccoli frutti cileni. "A causa dei problemi di qualità, rinunciamo alla fornitura. I frutti risultano spesso troppo morbidi e non si conservano bene, soprattutto se confezionati nei cestelli. E infatti i piccoli frutti cileni sono molto più economici, ma la qualità ha un valore". A febbraio prossimo la Berryland avvierà anche la stagione dei mirtilli marocchini. "Sono già disponibili in quantità limitate e attualmente si aggirano intorno ai 10-11 euro", continua Rob.
Carenza di lamponi
Anche i lamponi sono stati piuttosto scarsi negli ultimi due o tre mesi. "I loro prezzi sono incredibilmente alti. L'ondata di caldo di agosto ha distrutto molte piantagioni in Marocco. Alcuni coltivatori hanno scelto di rimuovere le chiome, ma la pioggia e il freddo hanno reso difficili l’allegagione. L'offerta, pertanto, è rimasta molto limitata".
"Dovrebbe esserci una ripresa intorno alla settimana 4-5, ma sarà breve. Anche la Spagna non ha una grande produzione. Pertanto, fino alla stagione olandese, ci sarà una carenza sul mercato dei lamponi. Abbiamo un bel progetto con i lamponi della Tanzania ma, a causa della scarsa disponibilità del trasporto aereo, si è rivelato molto impegnativo", afferma Pakvis.
La situazione sul mercato delle more non è diversa. "Le spediamo dal Messico, ma la qualità varia. Fortunatamente, ora stanno arrivando le prime more di serra, e questo è positivo. Stiamo testando le more marocchine e ho grandi aspettative su questa origine per la prossima stagione". Rob, però, si tiene alla larga dalle fragole. "È un segmento a parte. Siamo già molto impegnati con tutti gli altri piccoli frutti".
Mix di piccoli fruttiUno dei successi dell'azienda è l’esclusivo vassoio da 125 g con un mix di piccoli frutti, fra ribes rosso, mirtilli, lamponi e more.
"Confezionarli richiede molto lavoro manuale", sottolinea Rob, "quindi non possiamo promuoverli come vorremmo. Ma riceviamo ottimi feedback. La prossima settimana inizieremo anche con le prime bacche dorate – l’alchechengi colombiano senza il calice. Anche questo prodotto è molto apprezzato sul mercato", conclude Rob.
Per maggiori informazioni:
Rob Pakvis
Berryland
70 Honderdland, Maasdijk, Paesi Bassi
+31 (0) 683 431 868
info@berryland.nl
www.berryland.nl