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A cura di Ottavio Cacioppo

Il kiwi italiano nel 2023: sfide, strategie e prospettive alla luce del cambiamento climatico

L'incontro "Cambiamento climatico e adeguamento colturale del kiwi" ha recentemente coinvolto un pubblico qualificato composto da tecnici e agricoltori, sia in presenza che online. L'evento, organizzato dall'Accademia di Agricoltura di Latina "Le Grugnole", dalla rivista Kiwi Informa e dall'ARMA, ha ricevuto il Patrocinio della S.O.I. e dell'Ordine Dottori Agronomi di Latina.

Scenario globale
Il 2023 presenta nuove sfide per il settore del kiwi in Italia. Nonostante il Paese mantenga la sua leadership nella produzione europea, si prevede una leggera diminuzione del volume raccolto rispetto all'anno precedente. Con un'attesa di circa 311.000 tonnellate (-7%), l'Italia rimane il primo produttore europeo di kiwi, ma si colloca al secondo posto a livello mondiale, superata solo dalla Nuova Zelanda.

Guglielmo Costa in collegamento online

In Europa la produzione stimata di kiwi per il 2023 è di circa 755 mila tonnellate (4% in meno sul 2022). I primi 5 paesi produttori di kiwi sono (i dati sono di alcuni anni fa): Cina (492.000 ton), Italia 430.000 ton), Nuova Zelanda (385.000 ton), Cile (187.000 ton) e Grecia (79.000 ton).

Questi 5 Paesi produttori di kiwi al mondo rappresentano, da soli, circa l'87% dell'offerta produttiva mondiale: la produzione di kiwi è molto concentrata.

La produzione di kiwi in Italia nell'anno 2010 è stata di 416.000 tonnellate, mentre nel 2020 risulta di 522.000 ton (321.000 ton segnalate dal CSO di Ferrara).

Numerosa la partecipazione del pubblico in presenza

Nel 2021 nel mondo risultano 286.934 ettari e una produzione di 4.467.099 ton (Cina 2.380.788 ton), con una media di 143.467 ton/ha.

Nuove Misure Agro-ambientali
Il convegno ha approfondito le nuove misure agro-climatiche ambientali introdotte nel PSR Lazio 2023-2027. Approvate con delibera il 12 gennaio 2023 e pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione Lazio il 19 gennaio 2023, queste misure includono la produzione integrata, l'uso sostenibile dell'acqua e l'agricoltura di precisione.

Guglielmo Costa nella sua relazione online

L'intervento "Produzione integrata" prevede un sostegno per ettaro di SAU (superficie agricola utilizzata) a favore dei beneficiari che si impegnano ad adottare le disposizioni tecniche indicate nel disciplinare di produzione integrata (DPI) stabiliti per la fase di coltivazione, aderendo al sistema di qualità nazionale produzione integrata (SONPI).

L'intervento è applicabile su tutte le superfici vitate regionali , la superficie minima oggetto d'impegno è pari ad 1 ettaro. L'impegno è quinquennale e il valore del premio unitario è pari a 400 €/ha/anno.

La dotazione complessiva è di 3 milioni di euro per 5 anni d'impegno.

La dott.ssa Francesca Marchetto, moderatrice del convegno

L'intervento "Uso sostenibile dell'acqua" prevede l'impegno ad adottare sistemi che definiscono un bilancio idrico suolo-pianta-atmosfera e che elaborano un volume di adacquamento idoneo per il corretto sviluppo della coltura, al fine di determinare i volumi di acqua da distribuire in relazione alla fase fenologica della coltura e all'andamento climatico stagionale.

L'intervento si pone l'obiettivo di un efficiente utilizzo della risorsa idrica mediante l'adozione di sistemi (DSS) che promuovono l'ottimizzazione della pratica irrigua sulla base dell'effettivo fabbisogno delle colture.

Possono aderire aziende agricole pari ad almeno il 20% della SAU (minimo 2 ettari) che aderiscono a un sistema esperto di "consiglio irriguo", che abbiano impianti di irrigazione ad aspersione e/o micro-irrigazione, e che sono dotati di un contatore.

Le colture ammesse sono: kiwi, nocciolo, mais, sorgo, girasole, pomodoro.

Partecipazione in presenza del pubblico

La dotazione complessiva è di 2.108.105 euro, mentre la superficie impegnata prevista è pari a 1.857 ettari, per il kiwi il premio euro/ha è di 218.

L'intervento "Riduzione degli input chimici e idrici attraverso l'adozione di pratiche di agricoltura di precisione" prevede un sostegno annuale per ettaro a favore dei beneficiari che si impegnano ad adottare almeno una pratica di agricoltura di precisione.

Sono previste tre azioni: fertilizzazioni; trattamenti fungicidi insetticidi: irrigazioni.

Gli impegni previsti riguardano: raccolta e digitalizzazione dei dati aziendali, nonché digitalizzazione del registro, dei trattamenti delle fertilizzazione, degli apporti irrigui mediante l'adesione a piattaforme di servizi digitali e DSS.

L'utilizzo di apposite macchine/attrezzature di precisione per l'azione specifica "Fertilizzazioni" sulla base del principio del bilancio fra la resa produttiva e gli apporti da effettuarsi con apposite macchine di precisioni in grado di effettuare fertilizzazioni nella modalità a ratio variabile (VRI) attraverso la lettura di precisione.

"Trattamenti fungicidi e insetticidi" sulla base di modelli previsionali che stimano la probabilità delle infezioni e delle infestazioni permettendo di intervenire tempestivamente anche con attrezzature di precisioni in grado massimizzare l'efficacia e l'efficienza della distribuzione dei prodotti sanitari.

Le attrezzature devono essere inoltre sottoposte a regolazione presso i centri di prova autorizzati.

"Irrigazioni" sulla base del principio del bilancio idrico del suolo (ad esempio quaderno FAO n. 56) con apposite attrezzature di precisione delle caratteristiche pedologiche dei suoli per la misurazione dell'umidità del suolo.

La dotazione complessiva è di 2milioni di euro. L'output previsto è pari a 1977 ettari di superficie impegnata per il kiwi; il premio euro/ha è di 218.

Occorre approfondire le norme di difesa integrale.

(Fonte: Internet per i dati relativi alla superficie e produzione di kiwi;
Kiwi Informa n. 4-6/2023, Stefano Lo Presti, Regione Lazio, "Le nuove misure agro climatiche ambientali previste nel PSR LAZIO 2023-2027")

Cenni delle relazioni del convegno
Guglielmo Costa ha descritto la densità di impianto e le tecniche colturali per ovviare ai problemi sollevati dal cambiamento climatico. La moria dell'actinidia è una disbiosi che porta alla morte delle piante la copertura con teli gialli consente una minore infezione da Psa.

La causa della moria non è ancora chiara, ma certamente è legata ad una condizione di eccesso di acqua nel terreno e alla morte per asfissia delle radichette più nuove e sottili.

Il portainnesto Bounty 71 (SAV1) è una selezione neozelandese di Actinidia macrosperma relativamente tollerante.

In prova anche il portinnesto Z1 (A. arguta x A. deliziosa) di cui non si conoscono ancora i risultati.

Si sta sperimentando la soluzione di coltivare l'actinidia fuori solo.

Il tema trattato da Raffaele Testolin è stato quello della scelta varietale di actinidia in funzione del clima. Il relatore ha descritto le principali varietà di actinidia del genere A. deliciosa a polpa verde , precisando le esigenze pedoclimatiche nonché le varietà del genere chinensis a polpa gialla e polpa bicolore , evidenziando le esigenze pedoclimatiche.

Raffaele Testolin in conferenza online

L'origine dell'Actinidia è il centro della Cina; la deliziosa in altitudine sopra i 1.000 metri (1.000 ore di freddo), la chinensis (gialla e rossa) in pianura, a livello del mare.

A. Deliziosa: -10° C limite invernale per danni -11/-18 danni parziali sempre maggiori:-18-23: no fiori, e danni alla vegetazione, la pianta ricresce; sotto -23 la pianta muore, meno 3°C sui frutti danni irreversibili.

B. Sensibilità alla temperature basse primaverili :1) rosse, 2) gialle, 3 ) verdi.

C. 44°C limite massimo di temperatura estiva.

D. L' irrigazione a goccia non va bene per eccesso di acqua nella "cipolla"; microjet deve sostituire la goccia: 2-3 volte la settimana.

Politica neozelandese: coltivare il giallo nelle zone più calde – spostare il verde nell'isola del Sud (più fredda) – sostituire il kiwi con altre colture: avocado… - costituire nuove cuktivar a basso fabbisogno in freddo.

In Italia: verde Nord-Centro; giallo sia a Nord che a Sud; rosso Centro-Sud. Cultivar rosse molto sensibili a Psa.

Davide Neri impegnato a descrivere la scelta delle reti di copertura degli actinidieti

Davide Neri si è soffermato sull'impiego delle reti di protezione degli actinidieti, descrivendo l'importanza della scelta e del colore delle reti per ottenere i migliori risultati produttivi.

Renato Padulazzi durante la relazione sulla subirrigazione del kiwi

Renato Padulazzi, in qualità di esperto dell'irrigazione ha descritto il sistema della sub irrigazione dell'Actinidia per ridurre le perdite di acqua irrigua, importante per combattere la siccità.

Vito Vitelli mentre descrive il frangivento di olivo per il kiwi

La relazione di Vito Vitelli ha riguardato il frangivento di piante di olivo cipressino come realizzarlo e gestirlo, descrivendo l'idoneità protettiva dell'actinidieto, la gestione e la produzione di olive.

Alessandro Infantino ha infine esposto la relazione "La moria del kiwi in Italia" (clicca qui per scaricarla).

Data di pubblicazione: