Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Riccardo Cavanna - Ucima:

"La sfida dei prossimi anni è implementare soluzioni di AI nelle macchine"

Secondo i preconsuntivi di Mecs - Centro Studi Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l'imballaggio), il fatturato complessivo del settore chiuderà l'anno a quota 9,05 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al 2022. Se verrà confermata questa cifra, si tratterà del terzo record consecutivo dopo quelli del 2021 e del 2022.

Nel dettaglio, il mercato dei costruttori italiani di macchine per il packaging è trascinato in questa cavalcata dall'export, che vale l'81,3% del fatturato e che chiuderà l'anno con 7,36 miliardi di giro d'affari. La crescita sui mercati esteri è pari al 12% rispetto al 2022. Trend positivi si sono registrati un po' dappertutto: considerando gli ultimi dati disponibili (ovvero quelli del periodo gennaio-agosto), il Nord America è cresciuto del 25% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima, l'Unione europea del 17%, l'Asia del 22% e il Sudamerica del 31%. In calo il mercato domestico, che si ferma a 1,68 miliardi, registrando il 14% in meno rispetto al 2022.

"Quel che mi preme di più sottolineare è il fatto che in tutto il mondo le aziende di vari settori, tra cui quello del food e del beverage, continuano a richiedere tecnologie e soluzioni made in Italy, grazie alla qualità, affidabilità e innovazione che sappiamo garantire. A proposito di innovazione - dichiara il presidente di Ucima Riccardo Cavanna (nella foto sopra) - alcune delle nostre aziende hanno già implementato soluzioni di intelligenza artificiale sulle macchine: questa è la sfida dei prossimi anni".

"Nel 2023 ci siamo lasciati definitivamente alle spalle i problemi dei ritardi nella componentistica - continua Cavanna - e le nostre aziende hanno quindi potuto dedicarsi esclusivamente a prendere gli ordini e a consegnarli, conquistando questo nuovo risultato record. Tuttavia, gli ordini, specialmente in questi ultimi mesi, hanno registrato un calo rispetto al 2022, il che prefigura probabilmente un assestamento nel corso del 2024. Sul fronte domestico pesa quel -14%: il mercato italiano ha sofferto la crisi inflattiva e la mancanza di certezza sul tema Industry 4.0. Il settore di sbocco e il nostro settore hanno bisogno di certezze, e di un nuovo piano che sostenga sia la domanda sia l'offerta. In questo senso, i 6,3 miliardi del RePowerEU destinati al piano di Industry 5.0 sono un'ottima notizia, ma vogliamo capire bene come verranno stanziati i fondi e con quali regole. Ad oggi, sugli incentivi di beni strumentali che facilitino la transizione ecologica non c'è nulla e dal governo attendiamo risposte in questo senso".

Record anche per gli ordini: 8,2 i mesi di produzione garantita nel 2024
Una fiducia comunque da dosare, visti gli scenari geopolitici in continuo mutamento. Inoltre, i Paesi Ue attendono le direttive definitive sull'utilizzo degli imballaggi: gli ultimi sviluppi sembrano però tenere conto delle specificità e tecnologie dei singoli stati membri, con il comparto italiano che non vedrebbe così stravolto il suo modello virtuoso di gestione dei rifiuti.

A proposito del regolamento imballaggi, l'ultima votazione del Parlamento europeo va nella direzione auspicata. "Ha prevalso il buon senso - commenta Cavanna - Restiamo però in attesa dei prossimi step, perché il percorso non è ancora terminato".