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Pink Lady, il bollino a forma di cuore batte in Italia da 25 anni

La più nota mela-club in Europa racconta la sua storia di successo

Pink Lady è la mela "club" più conosciuta in Europa, sempre più consumatori ne parlano in termini di alta qualità, gusto unico, naturalezza e salubrità. E' inconfondibile per il colore della buccia, liscia, sottile e rosso rosata, con il sapore equilibrato dolcemente acidulo, una mela succosa e croccante allo stesso tempo che sprigiona sentori di miele, vaniglia, rosa e spezie, riconoscibilissima anche per il bollino a forma di cuore.

"Un cuore che batte ormai da 25 anni", spiega Salvo Garipoli, Market Manager Italia per Pink Lady introducendo l'evento con cui il primo club varietale internazionale ha voluto raccontarsi, il 30 novembre, per fare il punto di presente e futuro del marchio. Lo scenario è quello di un rooftop panoramico al centro di Milano, città con cui Pink Lady condivide il dinamismo, la vocazione all'innovazione, l'apertura al mondo.

Salvo Garipoli, Market Manager Italia per Pink Lady

Pink Lady nasce all'inizio degli anni '70 dall'ispirazione John Cripps, un vivaista australiano che la volle chiamare come il cocktail preferito dal protagonista del suo romanzo prediletto. In Italia è arrivata un quarto di secolo fa negli areali più vocati, l'Emilia Romagna e l'Alto Adige, e sembra godere di ottima salute.

Le storie dietro ai numeri del successo
Il raccolto 2023 è appena terminato: "Lo sbalzo termico di novembre è stato congeniale per raggiungere colore e calibri ottimali, nonostante le piogge abbiamo goduto di molte giornate utili per la raccolta", raccontano due produttori Pink Lady, Giuliano Donati di Faenza (Ravenna), presidente della coop Granfrutta Zani, e Rolando Telch di Salorno (Bolzano), che lavora nel maso di famiglia antico di 200 anni, i suoi figli sono la sesta generazione.

Sopra: Giuliano Donati; sotto: Rolando Telch

Sono arrivati a Milano con Lorenzo Donati, Tecnico agronomico e Qualità Pink Lady, per testimoniare la passione, la costante evoluzione dei metodi di coltivazione, le buone pratiche dal punto di vista della sostenibilità delle piantagioni. Come il programma Bee Pink e il progetto Frutteto Planare.

Lorenzo Donati

Bee Pink, rivolto a tutti i produttori Pink Lady, preserva la biodiversità attraverso la conservazione degli impollinatori. Grazie a partnership con gli apicoltori locali, al momento della fioritura i produttori introducono delle arnie nei meleti, garantendo con questa operazione una impollinazione ottimale e la trasformazione dei fiori in frutti. Il Frutteto Planare è un progetto di parete produttiva caratterizzata da sviluppo bidimensionale e altezza contenuta che consente la massima illuminazione dei frutti, l'ottimizzazione dell'irrigazione e la raccolta a mano con conseguenti benefici in termini di performance, di sostenibilità e miglioramento della sicurezza sul lavoro.

Salvo Garipoli

Ci sono tante storie come queste dietro un modello di filiera integrata unico in Europa. Garipoli, prima di snocciolare dati e numeri, sottolinea gli snodi della politica associativa di Pink Lady Europe (APLE, nata nel 1997, con sede ad Avignone): equa remunerazione dei produttori, condivisione (il know how che diventa patrimonio comune), agricoltura 4.0 e la "Carta degli impegni" che traccia il futuro delle nuove generazioni di frutticoltori.

Dove e chi
Il bollino a forma di cuore, in Europa, nasce in 5.300 ettari di coltivazioni distribuite su 3 Paesi (Francia, Spagna e Italia, la prima produttrice del continente) coinvolgendo 4 tipologie di attori: 10 vivaisti, 3145 produttori (il 22% dei quali under 40), 81 stazioni di confezionamento, 13 distributori autorizzati, per un totale oltre 10.000 addetti, di cui 3900 diretti.

Pink Lady, da questo punto di vista, è soprattutto un progetto italiano con 90mila tonnellate di mele prodotte su 2.440 ettari di frutteti e 2455 produttori (il 78% del totale) che hanno conquistato il 3,5% delle quote di mercato, circa 2 milioni di famiglie, crescendo quest'anno (+9%) sebbene il settore della frutta registri una flessione del 10% e il comparto melicolo complessivo è sceso di 4 punti (periodo: Gennaio-Maggio 2023; Fonte: elaborazioni CSO Italy su dati GFK Italia). Aggiungendo i 6 distributori autorizzati e le 21 stazioni di confezionamento, l'impatto occupazionale complessivo di Pink Lady in Italia è di 3000 unità.

Le grafiche a corredo di questo articolo rivelano i numeri che consentono al marchio di mantenere quote di mercato stabili, consolidando al tempo stesso la leadership nel segmento Premium, unica varietà a marchio privato a presidiare il posizionamento premium nella GDO.

Un tasso di notorietà in costante crescita
Positive anche le performance di Pink Lady in termini di penetrazione con un tasso che sfiora il 50% in Irlanda e oltre il 20% in Danimarca, Belgio, Francia, Germania e Regno Unito. Questi risultati sono stati possibili grazie alle solide partnership strette con i retailer e agli sforzi compiuti da APLE nel sostenere la marca.

Infatti, i risultati si devono anche alla capacità di comunicazione che contraddistingue questa mela club fin dalle origini e che, prima dei suoi competitor, ha articolato la sua comunicazione in percorsi omnicanale con una strategia (che comprende anche più di 150 attività promozionali durante l'anno) che ha permesso al marchio di connettersi ad un target giovane.

I protagonisti dell'evento dedicato all'iconica mela. Da sinistra: Lorenzo Donati, Salvo Garipoli, Giulia Lauletta, Rolando Telch, Giuliano Donati

Pink Lady è ormai una delle marche di mele più nota in Europa con un tasso in costante crescita: +60% di consumatori in 10 anni, motore trainante della categoria grazie all'over-consumo da parte delle famiglie e di chi ha meno di 50 anni, ed è leader di notorietà in sempre più Paesi europei con punteggi di awareness complessiva compresi tra il 74% e il 93%. In Italia la notorietà totale è pari al 61%.

Da filiera a comunità
Forte dei propri asset strategici, Pink Lady è ormai punto di riferimento con un incremento potenziale del volume produttivo del 25% rispetto alla stagione precedente, capace di generare impatti positivi nelle tre dimensioni, ambientale, economica e sociale: dall'albero alla tavola del consumatore finale attraverso un format evoluto unico che le ha consentito di maturare. L'evoluzione della filiera le conferisce le prerogative di comunità di donne e uomini che premia la equa remunerazione, pratiche agroecologiche innovative e l'empowerment delle nuove generazioni.

Case history internazionale, Pink Lady si conferma come best practice di perfetta integrazione: dal momento della produzione, messa a dimora e coltivazione della pianta, sino alla raccolta, imballo e vendita del frutto ai consumatori finali. Lo scopo dell'Associazione è di permettere una equa remunerazione per tutti i membri, attraverso il costante monitoraggio della quantità e qualità di mele prodotte e immesse nel mercato.

Ogni singola mela resta 7 mesi sull'albero per sviluppare la sua piena ricchezza aromatica, ha bisogno di 700 ore di lavoro a ettaro (+20% di tempo in più rispetto alle altre varietà), da 3 a 5 passaggi nel frutteto per raccogliere solo i frutti maturi al punto giusto e 20-30% di rallentamento sulle linee di selezione per scegliere le mele che soddisfano il disciplinare Pink Lady.

La Carta degli impegni
Il marchio è stato un pioniere anche nelle pratiche di sostenibilità. Per primo ha introdotto il packaging di cartone (certificato FSC, proveniente da foreste gestite responsabilmente) e alveoli di cellulosa per i vassoi destinati allo sfuso, eliminando così la plastica nelle confezioni monouso, risparmiando in media 660 tonnellate di plastica in una stagione.

Ora l'intera Associazione è mobilitata a perseguire il suo piano per la neutralità al carbonio entro il 2030, attraverso una road map orientata dalla propria "Carta degli Impegni": 14 obiettivi misurabili di sostenibilità sociale, economica e ambientale, per una transizione sempre più green della produzione, con iniziative focalizzate su pratiche agroecologiche innovative.

La filiera responsabile di Pink Lady è garantita dalla certificazione GLOBAL G.A.P. e i rigidi capitolati di qualità sono parte integrante della Carta degli Impegni che coinvolge consumatori, produttori, territori e ambiente su obiettivi finalizzati a preservare l'ambiente e il terreno che nutre le mele Pink Lady, garantire la massima qualità e salubrità dei frutti, condividere con i consumatori valori e strategie per il futuro del pianeta.

Contrasto allo spreco alimentare
Zero spreco vuol dire anche razionalizzazione: l'obiettivo di Pink Lady è di minimizzare i frutti da scartare, migliorando costantemente i metodi di produzione grazie a Pink LAB (di cui si parla più avanti) e al monitoraggio tecnico della qualità. Le mele commercializzate con il marchio Pink Lady® rappresentano dal 70 al 80% della produzione; quelle meno colorate sono particolarmente apprezzate in cucina, mentre le mele più piccole sono commercializzate con il marchio PinKids®: le stesse specifiche di qualità, colore e gusto, l'unica differenza è il formato più piccolo che permette ai bambini di gustare una mela che si adatta perfettamente alle loro mani e al loro appetito.

Le mele non selezionate, invece, sono utilizzate nelle industrie di trasformazione alimentare per produrre prodotti di qualità grazie a collaborazioni con leader di segmento: estratto e polpa di frutta, yogurt e mousse. Infine, le mele non consumabili sono utilizzate per l'alimentazione animale, il compost o la fertilizzazione del terreno.

Il patto con le giovani generazioni
La sostenibilità, per Pink Lady, è anche un patto in cui un ruolo cruciale lo svolgono le nuove generazioni di arboricoltori cresciute nei 25 anni di vita di APLE. Nel 2022 è stato creato un comitato ad hoc, New Generation, per portare la voce dei giovani nel CDA di Pink Lady Europe che già assicura loro la priorità nell'elenco dei nuovi membri e il benefit del 50% di alberi in più all'avvio del loro progetto. Oggi in Europa il 22% dei produttori ha meno di 40 anni e il 96% dei coltivatori che va in pensione cede i propri frutteti ai figli.

Tra i progetti più sfidanti c'è Pink LAB, acceleratore di innovazione, tramite il quale l'Associazione individua progetti di ricerca e sviluppo relativi alle nuove tecniche e tecnologie, redditizi per l'intero settore dell'arboricoltura sostenibile come i già citati "Frutteto planare" e Bee Pink oppure come la campagna "Adotta un albero", lanciata 4 anni fa, che consente a tutti i consumatori di Pink Lady di adottare gratuitamente un albero e conoscere meglio il lavoro svolto nel frutteto nell'arco dell'anno. Durante i 7 mesi di crescita della mela, gli adottanti ricevono dal produttore informazioni sul ciclo di vita e sui metodi di produzione, foto del loro albero e un invito al frutteto per la raccolta nell'autunno successivo. In totale, sono stati adottati più di 6.000 alberi in Europa.

Fonte: A.F. per FreshPlaza

Data di pubblicazione: