Il mango, insieme alla papaya, l'avocado, il cocco e l'ananas, è uno dei frutti esotici più conosciuti e più comuni sulle tavole degli italiani. L'acquisto di mango resta comunque una scelta di nicchia, che negli ultimi dodici mesi vede diminuire il numero di acquirenti presumibilmente in un'ottica di risparmio.

Secondo l'osservatorio permanente di Consumer Panel Services GfK, che monitora i comportamenti di acquisto di prodotti di largo consumo delle famiglie italiane con un campione ad oggi di 15.000 panelisti – gli acquirenti stanno mettendo in pratica diverse strategie per far fronte all'aumento di prezzi degli ultimi due anni: chi cambia canale di approvvigionamento, chi fa spese più frequentemente con scontrini più bassi, chi – per la maggior parte dei casi – cerca di mantenere l'importo totale della spesa comprando di meno in quantità.
Nei prodotti di drogheria è poi possibile rivolgersi magari alle MDD per risparmiare qualcosa. Nel comprato ortofrutticolo la strategia può essere a volte la selezione dei prodotti per priorità.
Il mango, che nei 24 mesi terminanti a settembre 2022 contava oltre 4,1 milioni di famiglie acquirenti, nell'anno terminante a settembre 2023 vede un totale oltre 3,5 milioni di famiglie che li hanno comprati almeno una volta.

Si tratta di famiglie per lo più residenti nel nord-est e nel centro Italia, decisamente con un profilo socio-economico alto, di 2 o 3 componenti e con un/una responsabile acquisti di età centrale, cioè fra il 45 e 54 anni.
I canali di approvvigionamento si concentrano fra supermercati e discount, quasi di nicchia i supermercati che hanno una penetrazione più bassa dei negozi specializzati di ortofrutta.

A cura di:
Daniela Mastropasqua - Business Development Manager
Tommaso Bonandrini - Analyst
Consumer Panel & Services
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