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Per il comparto del pomodoro da industria la sfida futura punta alla sostenibilità

"La sfida per il comparto del pomodoro di industria si giocherà nel breve periodo sul piano della sostenibilità ambientale. Ciò anche in considerazione che l'Italia, terzo trasformatore mondiale di pomodoro dopo gli USA e la Cina, resta primo trasformatore di derivati destinati direttamente al consumo finale. I dati rappresentano il 12,2% della produzione mondiale (pari a 44,2 milioni di tonnellate) e il 52% del trasformato europeo. Sul piano commerciale, invece, ciò che accomuna i mercati di tutto il mondo è la crescente attenzione da parte dei consumatori verso un pomodoro coltivato in modo sostenibile e a filiera tracciabile. In tanti anni di storia aziendale, abbiamo mantenuto l'approccio tradizionale con cui ci interfacciamo con la produzione, per continuare a fare la differenza in termini di qualità". Così dichiara Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare, giunta alla terza generazione di imprenditori.

“La campagna di trasformazione - spiega Filippo Torrente - si è conclusa a metà ottobre. E' stata complessivamente una buona annata, sebbene i prezzi della materia prima - soprattutto nell’ultima fase della campagna - siano saliti alle stelle. Circostanza che non si traduce come si potrebbe immaginare in maggiori guadagni né per il produttore né per l’industria. In ogni caso abbiamo rilevato in campagna una qualità superiore rispetto alla produzione degli ultimi due anni. In merito ai volumi trasformati, se i consumi saranno stabili come l’anno scorso arriveremo con disponibilità di prodotto sino alla prossima campagna di trasformazione”.

“In merito alle produzioni biologiche, complessivamente c’è una diminuzione delle richieste. Alla produzione sono saltati parecchi programmi per via di analisi che, nei campi investiti a tali produzioni, anche se per poco, alla prova dei test non andavano bene per alcuni valori. A ogni modo, se da un lato è assodato che la crisi abbia indebolito la domanda del biologico, rimane sempre una fascia di consumatori orientati alle produzioni naturali".

“Tornando al tema della sostenibilità - conclude Filippo Torrente - ci impegniamo a ridurre l’impatto ambientale, adottando idonee pratiche agricole, riducendo gli sprechi, utilizzando packaging ecologici, parallelamente alla gestione corretta dei rifiuti. Dalle bottiglie di vetro alle lattine, utilizziamo solo materiali riciclabili e riutilizzabili in quasi ogni componente. Inoltre, il nostro team di responsabili dei laboratori di ricerca e sviluppo è alla continua ricerca di opzioni di packaging innovativi e a basso impatto ambientale; quindi materiali biodegradabili e compostabili".

La Torrente realizza l'85% del suo fatturato sul mercato italiano; per quanto riguarda l'export, il marchio è presente in Spagna, Regno Unito, Belgio, Svezia, Stati Uniti, Canada, Giappone e India. L'azienda è dotata delle certificazioni più accreditate a livello internazionale e dispone di uno stabilimento di 15.000 metri quadri, 4 linee di produzione e due stabilimenti per lo stoccaggio dei prodotti di circa 80.000 metri quadri. Tra i progetti in fase di realizzazione entro il 2024, c'è l'inaugurazione del nuovo stabilimento di 34mila mq, di cui 16mila mq coperti. L’obiettivo è potenziare la capacità produttiva, con volumi che si attestano oltre centomila tonnellate di pomodoro trasformato.

Per maggiori informazioni
La Torrente Srl
Via Paludicella, 23
80057 - S. Antonio Abate (NA)
(+39) 081 8796236
[email protected]
www.latorrente.com

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