Annata discreta per il kako Tipo, dal punto di vista dei prezzi. In chiaroscuro, invece, per le quantità e la qualità. Lo afferma Antonio Zani, responsabile commerciale Italia della Op Granfrutta Zani, scattando un'istantanea del prodotto. "Quest'anno abbiamo registrato un calo produttivo del 25% circa. Ciò è stato causato da diversi fattori abbattutisi sul nostro areale: dall'alluvione alle gelate, dalle grandinate alla mancanza di piogge durante il periodo estivo e, soprattutto, gli attacchi della mosca della frutta".

Se fino a 15 – 20 anni fa il kako era un articolo che necessitava di 1-2 trattamenti annui, ora questo numero è incrementato a causa della cocciniglia e della mosca. "E, per via dei prolungati periodi di siccità e temperature alte, non si può fare a meno di ricorrere all'irrigazione".

Tornando all'andamento commerciale, Zani dice che "le nostre vendite termineranno a fine novembre. Il prodotto viene fornito alla Gdo, a seconda delle esigenze". Ad ogni modo, viene sempre confezionato perché altrimenti non sarebbe gestibile nel punto vendita e, soprattutto, nella borsa della spesa rischierebbe di diventare marmellata in anticipo, rispetto all'arrivo a casa.

"I calibri maggiori vengono confezionati in 2 o 3 frutti, 4 per quelli di calibro intermedio e anche in cassettine 24x40. Quest'anno abbiamo ritirato circa 1200 tonnellate e il 15% è stato destinato all'estero. Svizzera e Austria sono le due nazioni in cui indirizziamo il kako tipo".
Antonio Zani
"Chi ha saputo difendersi dalla mosca – conclude Antonio Zani – gestire bene l'irrigazione e ha avuto la fortuna di non subire danni atmosferici, ha ottenuto un buon prodotto, di qualità e con calibro elevato".
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