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Il punto con Ilenio Bastoni di Terremerse

Pomodoro da industria condizionato dal clima

"Quella del pomodoro da industria è una campagna sicuramente segnata dagli effetti del cambiamento climatico. Prima le alluvioni, poi le intense grandinate hanno influenzato sia la regolarità dei trapianti sia l'integrità del prodotto e delle rese quantitative. Le raccolte hanno quindi registrato, nel periodo dal 10 agosto al 1° settembre, i volumi massimi di consegne". Lo afferma Ilenio Bastoni, direttore Settore ortofrutta e OP di Terremerse, nel fare il punto sulla campagna 2023.

L'OP Terremerse già da anni ha operato una politica di differenziazione, sia nell'ambito dei territori di produzione, sia in quello delle industrie di destinazione del prodotto. "Ciò, nel tempo, ci ha permesso: da una parte, di avere un volume disponibile di prodotto non eccessivamente influenzato dall'andamento meteo; dall'altra, il numero di industrie con cui ci rapportiamo ha permesso di ottimizzare le consegne della merce, gestendo al meglio anche i picchi di raccolte".

Ilenio Bastoni

Passando ai numeri della stagione 2023 di Terremerse, sono state raccolte 77.181 tonnellate con uno scarto medio del 5,6%, un indice medio di 97,5 e un brix medio superiore a 5: dati che, contestualizzati nella complicata stagione, non possono essere definiti negativamente.

Prosegue Bastoni: "Rispetto al contrattato iniziale, a fronte delle avversità climatiche è stato consegnato il 75% del prodotto, un dato influenzato positivamente da un leggero recupero dei volumi nella seconda parte della stagione; mentre il dato medio è stato condizionato negativamente dai volumi di raccolta del biologico, la cui produzione è stata minata dall'andamento climatico".

Come dati dell'OI Pomodoro Nord Italia, le superfici complessivamente coltivate sono aumentare del 5,1% per un totale di poco inferiore a 39.000 ettari; la produzione si è attestata poco al di sotto dei 2,8 milioni di tonnellate, con un -12% rispetto a quanto contrattato con le industrie e in calo rispetto alle ultime 2 annate (29 milioni nel 2022 e 31 milioni nel 2021).

"In merito all'andamento dei mercati - precisa Bastoni - dei consumi e delle prospettive, è importante considerare alcuni elementi. Come principali minacce abbiamo il progressivo aumento della produzione cinese e l'instabilità internazionale, che potrebbero da una parte frenare l'export e dall'altra portare a un'ulteriore aumento dei costi in tutta la filiera. Come elementi positivi occorre segnalare il livellamento dei costi di produzione all'interno del territorio europeo, che in qualche modo limitano la concorrenza sui mercati".

È da considerare anche una contrazione in Europa dei terreni irrigui, che porterà sicuramente a un contingentamento delle superfici. Inoltre, è importante sottolineare che gli stock di materia prima sono sufficienti a dare continuità alle forniture e che il raccolto del 2023 sarà insufficiente a soddisfare gli impegni presi dal mondo industriale con quello distributivo.

"Sui canali commerciali si registra una ripresa delle vendite nella grande distribuzione organizzata, trainata principalmente da una ripresa delle attività promozionali, dopo il fortissimo sviluppo post emergenza Covid-19; negli ultimi mesi si registra un rallentamento delle vendite nel settore Ho.Re.Ca. (ristorazione collettiva, Hotel, Ristoranti, Catering), mentre si continua a mantenere un trend positivo di sviluppo delle vendite in direzione Export".

E conclude: "A fronte delle considerazioni fatte, riteniamo che il mercato del pomodoro dei prossimi anni possa sicuramente mantenersi su quotazioni interessanti".

Per maggiori informazioni
Cooperativa Terremerse
Via Cà del Vento, 21
48012 Bagnacavallo (Ravenna)
+39 0545 68111
[email protected]
www.terremerse.it