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Parla un produttore pugliese

Uve: l’annata serena fa tornare gli agricoltori a investire

Non strepitosa ma serena e con minori preoccupazioni: così etichetta la stagione dell'uva da tavola 2023 Lorenzo Gassi, un imprenditore di Rutigliano con circa 10 ettari dedicati a varietà tradizionali e apirene, che chiude l'annata con oltre due mesi in anticipo.

"C'è stato un notevole accaparramento delle uve italiane, specie sul finale della campagna. Ho venduto le ultime partite a metà ottobre, mentre nella passata stagione, a fine dicembre, ero ancora in attesa di vendere le stesse varietà alle cantine, per ragioni che tutti conosciamo. Quella appena conclusa è stata dunque un'annata che ha permesso di tamponare le ferite, e che ci ha fatto ritornare la speranza e la voglia di investire ancora sull'uva da tavola, per la quale la Puglia possiede il primato produttivo nazionale. Sono più di 60 giorni di ansie e preoccupazioni risparmiate, di trattamenti ridotti, di giornate lavorative per la pulizia dei grappoli e di irrigazioni che non dovremo più fare".

Potature già effettuate in alcune partite di uve

Visto l'andamento commerciale soddisfacente, il produttore pugliese ha acquistato altre 2.500 barbatelle. "Ho deciso di aumentare lievemente gli ettari, complice anche il fatto di avere già in possesso le strutture e attrezzature necessarie per la coltivazione. Avevo una parte di terreno incolto, oltre alla superfice che, fino al 2022, ospitava un impianto ormai estirpato per la difficile situazione creatasi. Quale varietà mettere a dimora rimane però un rebus".

Se è pur vero che i prezzi di partenza sono stati elevati rispetto al passato, è anche vero che quest'anno le rese hanno subito una flessione, a causa soprattutto degli attacchi fungini provocati dalle piogge incessanti di fine primavera/inizio estate. "Non abbiamo chiuso in perdita, ma non ci siamo certamente arricchiti - precisa l'agricoltore - Abbiamo solamente ritrovato quella soddisfazione nello svolgimento del nostro lavoro. Personalmente ho avuto un calo anche del 60% in campo, ma le stesse uve vendute nel 2022 con fatica a 0,60 €/kg, stavolta le abbiamo invece commercializzate a 1 €/kg".