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Focus sul mercato mondiale del lime

Quando l'inverno si affaccia nell'emisfero settentrionale, la domanda di lime cambia di conseguenza. Nei Paesi Bassi il mercato ha registrato una ripresa a metà ottobre, dopo un mese di settembre difficile, grazie ai minori volumi di esportazione e al solido mercato locale in Brasile. In Germania si è osservata una domanda stabile di lime per tutto l'anno, con un leggero aumento dei prezzi, principalmente a causa del prodotto brasiliano. Nel Regno Unito il mercato del lime rimane "finemente equilibrato", con il Brasile che domina l'offerta a causa dei prezzi più elevati negli Stati Uniti, mentre altre fonti subiscono ritardi. In Italia si è assistito a una ripresa dei prezzi del lime dopo il calo dell'estate, con diversi Paesi fornitori e un prodotto di nicchia emergente dalla Sicilia.

In Sudafrica si registrano attualmente prezzi elevati per il lime, in quanto si tratta del picco più basso della stagione di produzione nazionale. In Nord America l'offerta di lime dal Messico presenta delle incongruenze, che hanno portato a una diversificazione dell'approvvigionamento, mentre si prevedono prezzi stabili fino alla primavera. Il Brasile ha registrato una buona annata per i lime, con costi stabili e aspettative di riduzione dell'offerta fino a marzo. In Colombia la produzione di lime è in aumento, con un focus su sicurezza dei prezzi e delle forniture, lime biologici e settore della ristorazione.

Paesi Bassi: mercato in ripresa da metà ottobre
"Dopo un mese di settembre difficile, con un'offerta di lime ancora troppo ampia per il periodo dell'anno e quindi prezzi bassi, a metà ottobre i prezzi in Europa sono aumentati di nuovo a causa dei minori volumi di esportazione, in parte provocati dal buon mercato locale in Brasile - ha dichiarato un importatore olandese - La nuova raccolta comincerà all'inizio di novembre e si prevede che ci saranno abbastanza lime disponibili. Finché i volumi di esportazione rimarranno sotto controllo nei prossimi mesi invernali, ci aspettiamo un mercato stabile".

Germania: domanda stabile
In Germania la domanda di lime è tradizionalmente molto più alta in estate, dato che il prodotto è molto utilizzato per i cocktail, ad esempio. Inoltre, l'attuale richiesta di lime è molto stabile e anche nell'arco dell'intero anno è stata abbastanza ferma e paragonabile agli anni precedenti. Di recente i prezzi sono leggermente aumentati. Il lime di Tahiti brasiliano è il prodotto principale sul mercato, mentre la stagione spagnola è finita da qualche settimana e dura solo 2-3 mesi. A causa delle rotte di trasporto più brevi, i costi logistici per i lime spagnoli sono più bassi, ma il costo della manodopera è significativamente più alto rispetto all'America Latina, per cui le differenze di prezzo sono minime.

Per quanto riguarda l'aumento del volume delle importazioni negli ultimi anni, i lime sembrano godere di una crescente popolarità in Germania, anche se spesso compaiono nelle statistiche insieme ai limoni. Di conseguenza, è difficile quantificare gli esatti volumi di importazione e di vendita. Gli importatori confermano unanimemente che i lime si sono affermati soprattutto come prodotto estivo e non di rado vengono acquistati al posto del limone.

Regno Unito: un mercato "finemente equilibrato"
Il mercato del lime non è mai stabile e al momento i mercati di Europa e Regno Unito dipendono dal Brasile per la fornitura, dato che i Paesi dell'America centrale hanno fornito molto poco in questa stagione.

"Il motivo per cui arriva poco da altre nazioni è l'aumento dei prezzi negli Stati Uniti: con un rischio minimo e un transito di 3 giorni, non ha senso spedire in Europa. Questo lascia il Brasile come il player dominante in Europa al momento", ha dichiarato un importatore inglese.

La frutta europea è già transitata, con la Spagna che rappresenta il volume principale, gli arrivi vietnamiti sono costanti ma costosi e la stagione del Perù è stata ritardata da El Nino ed è appena iniziata, con un ritardo di 8 settimane rispetto al normale.

Il mercato è finemente equilibrato: oltre al calo dei volumi dal Brasile, anche il consumo diminuisce con il passaggio al clima autunnale. I prezzi stanno raggiungendo il massimo in questo momento, a causa dei bassi volumi di grandi dimensioni e di una leggera sotto-offerta causata da un paio di settimane di scarse esportazioni e da problemi logistici.

"Personalmente, ritengo che la situazione possa cambiare rapidamente: basta un eccesso di offerta del 10% per mandare le cose nella direzione sbagliata, mentre il consumo continua il suo naturale declino fino a novembre; dicembre vedrà poi un aumento stagionale dei consumi. Il problema che entrambe le parti (esportatore e importatore) devono affrontare è che ci sono troppi player e la speculazione è pericolosa".

Per quanto riguarda l'esportazione, i coltivatori sono stati colpiti dalle piogge e hanno anche un mercato locale decente e, in combinazione con gli alti prezzi di vendita in Europa, la loro reazione comprensibile è quella di aspettarsi prezzi elevati. Sul fronte delle importazioni, il consumo è in calo e il rischio di prezzi elevati al dettaglio aumenta, insieme a probabili problemi di qualità all'arrivo.

Il rischio è che il mercato possa ripetere lo scenario dell'anno scorso, quando i coltivatori hanno mantenuto i prezzi troppo alti per troppo tempo e poi il mercato è crollato completamente, creando molte tensioni e perdite significative (la questione era chi avrebbe dovuto accollarsi le perdite).

La stima di quando i prezzi dovrebbero diminuire all'origine e quando il mercato avrà un problema è la grande scommessa dell'industria del lime.

Italia: i prezzi si riprendono dopo il calo estivo
Secondo un grossista del nord Italia, il consumo medio dei lime negli anni è aumentato, ma non sempre si riesce a mantenere prezzi alti. "Dopo un estate che poteva essere migliore, ora il mercato dei lime si è ripreso: da 5-6 euro si è passati a 9-10 euro per il prodotto brasiliano. In generale però non c’è tanta merce disponibile. Le origini del prodotto sono principalmente Brasile, poi Colombia (Paese produttore che sta sorprendendo in termini di qualità) e Messico. Menzione speciale per il prodotto siciliano, più di nicchia, che è molto migliorato in qualità rispetto agli anni passati, e che risulta in linea con i prezzi del prodotto brasiliano. Anche gli spagnoli si sono affacciati sul mercato a settembre e ottobre, con merce locale: anche in questo caso la qualità è migliorata".

Un commerciante di frutti tropicali del centro Italia aggiunge: "Dal Brasile arrivano pochi quantitativi a causa delle piogge intense e del cancro batterico degli agrumi (Xanthomonas citri). Questa fitopatia ha causato la chiusura di molti magazzini di confezionamento in Brasile, poiché i controlli europei agli arrivi sono molto severi e spesso si è registrato il respingimento dei container degli esportatori meno attenti. Dal Messico non sta arrivando quasi alcunché, considerando che il mercato degli Stati Uniti è sempre molto forte e paga un prezzo che in Europa non è ritenuto sostenibile. Piccole quantità giungono anche dall'Honduras, dal Perù e dal Guatemala, ma questi Paesi non sono esportatori esperti e la qualità lascia quasi sempre a desiderare".

Sudafrica: prezzi attualmente alle stelle
Attualmente i prezzi del lime sono molto alti in Sudafrica (un acquirente ha usato un'imprecazione per descrivere le quotazioni) perché questo è tradizionalmente il picco più basso della stagione di produzione nazionale. Ci sono pochi coltivatori di lime a Mpumalanga e nel Capo Occidentale, con quantità limitate al momento.

I lime importati dal Brasile integrano la produzione nazionale per soddisfare la domanda al dettaglio e all'ingrosso.

"C'è sempre una domanda di lime ed è per questo che li vendiamo tutto l'anno - dice un acquirente al dettaglio - Cerchiamo di mantenere la produzione locale fino a quando è possibile. È una linea piccola, ma dobbiamo averla".

Secondo il listino prezzi giornaliero del mercato ortofrutticolo di Johannesburg, i cartoni di lime da 4,5 kg vengono venduti in media a R50 (2,5 euro)/kg, mentre quelle da 1 kg costano R25 (1,25 euro) e quelle da 3 kg scendono a R8 (0,41 euro)/kg.

Le sfide maggiori in questo periodo dell'anno sono le dimensioni e il colore, secondo un acquirente di lime.

"Con l'arrivo delle temperature più calde, i lime diventano molto più gialli, non sono più verdi come dovrebbero essere, quindi stiamo lottando per ottenere lime che rientrino nelle specifiche di vendita al dettaglio".

I lime troppo gialli vengono destinati alla spremitura e alla lavorazione.

"La situazione economica è difficile, ma il consumatore fidelizzato è probabilmente ancora in grado di acquistare lime", osserva un importatore.

Nord America: prezzi fermi fino alla primavera
L'offerta di lime dal Messico continua ad essere incostante a causa del clima e di altre condizioni in corso, tra cui l'invecchiamento degli alberi, i problemi di fitopatie nei vivai e la siccità. Ciò significa che la calibratura e la fioritura dei frutti continuano ad essere un problema.

A loro volta, alcuni grandi rivenditori stanno spostando o diversificando le loro regioni di fornitura per includere più forniture da paesi come la Colombia. La Colombia offre una fornitura costante di lime, anche se i mercati interni sono molto buoni sia in Colombia che in Perù. Per quanto riguarda il Perù, c'è una certa difficoltà con le dimensioni dei frutti, con molti calibri 230, 250 e 200, ma oltre i 200 è più difficile.

Tuttavia, l'offerta e la domanda sono in equilibrio, anche se la domanda è leggermente più debole, soprattutto nel settore della ristorazione. Tuttavia, la domanda ha superato l'offerta per i frutti più grandi e si prevede che rimarrà così per i prossimi 90-120 giorni.

Per quanto riguarda i prezzi, sono più solidi rispetto all'anno scorso e si avvicinano a 6-7 dollari al cartone e si prevede che rimarranno tali fino alla primavera, in particolare per i frutti medi e grandi.

Brasile: una buona annata
In Brasile i costi per i lime sono stabili nella più grande regione di produzione, la regione di San Paolo, che è responsabile del 60-70% della produzione di lime brasiliano. Due settimane fa il Brasile ha inviato 50-60 container. Durante la settimana 44 ne ha inviato 100 in Europa. Il prezzo di vendita è stato di circa 9-11 euro a cartone da 4,5 kg. Un esportatore ha dichiarato: "Il 2023 è stato un buon anno per i lime in termini di prezzi e qualità, ma non come il 2022. Ci aspettiamo un po' meno frutta da qui a marzo, quando raggiungeremo di nuovo il picco stagionale".

Colombia: miglioramento della produzione
I produttori colombiani stanno compiendo notevoli passi avanti per rifornire i dettaglianti, utilizzando più origini nella progettazione dei loro programmi annuali, con lo scopo di consentire una maggiore sicurezza nei prezzi e nella fornitura dei loro programmi. Si sta inoltre spostando l'attenzione sull'espansione della produzione in campo e dell'imballaggio, con un'attenzione particolare ai settori del lime biologico e per la "spremitura" che hanno come destinazione i servizi di ristorazione. Un produttore ha dichiarato che la sua azienda vede una crescita futura in entrambi questi sottosettori.