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Manuel Piedra, segretario dell'UPA Huelva: "Dei 10.000 posti di lavoro offerti a livello nazionale, nemmeno 1.000 saranno coperti"

"Quest'anno non si dovrebbe ripetere la perdita di piante di fragole registrata nella scorsa stagione"

Secondo le prime stime, nel corso del mese di ottobre verranno piantate circa 330 milioni di piante di fragole, con una media di circa 9 milioni di piantine al giorno, che produrranno i frutti che saranno forniti sul mercato europeo nei prossimi mesi.

"I trapianti sono iniziati con l'ulteriore difficoltà che quest'autunno non è piovuto e, a partire dal 15 novembre, la fornitura di acqua di irrigazione sarà ridotta del 50%. Tuttavia, l'UPA Huelva ritiene che ciò non impedirà di piantare il 100% della superficie coltivata a fragole della provincia", ha affermato Manuel Piedra, segretario dell'organizzazione agricola. "I coltivatori devono continuare a piantare per tre motivi: dobbiamo continuare a rifornire il mercato perché, se lo abbandoniamo, altri Paesi lo occuperanno. Inoltre, ci sono più di 100mila posti di lavoro che dipendono direttamente e indirettamente dal settore dei piccoli frutti di Huelva e, infine, per i produttori non sarebbe fattibile dal punto di vista economico continuare con solo la metà della produzione, quindi non possono ridurre le piantagioni".

Per fortuna, mentre erano in corso i trapianti, il meteo è cambiato, dopo settimane di caldo insolito e costante, e nei prossimi giorni nel sud-ovest della Penisola si prevedono temperature più basse e precipitazioni. "Va ricordato che la pianta proviene dai vivai ad alta quota, con un clima più fresco e condizioni di umidità più elevate. L'anno scorso ci sono state molte perdite, a causa del clima. All’arrivo a Huelva le piante hanno sofferto lo stress idrico e l'impatto di un forte sbalzo di temperatura. In media, il 20% delle piante di fragole sono andate perse, il che significa non solo che è stato necessario ripiantarle, ma anche che il 20% delle nuove piante è stato raccolto più tardi, intorno a febbraio/marzo. Speriamo che, con il cambiamento delle previsioni meteo per i prossimi 8-9 giorni, quest'anno la situazione sarà diversa", ha spiegato Piedra.

"Per quanto riguarda i lamponi, infatti, la loro superficie diminuisce ogni anno a favore dei mirtilli. Quest'anno ci aspettiamo una maggiore produzione di mirtilli, grazie alle nuove piantagioni realizzate negli anni scorsi e che ora iniziano a dare i loro frutti. La campagna inizierà prima e finirà più tardi, e avremo anche delle opportunità commerciali decisamente migliori, grazie al calo della produzione in altri Paesi".

"Il 26 ottobre sapremo con certezza se il contingente verrà ampliato"
La manodopera è indispensabile nella produzione delle fragole. Solo grazie ai trapianti si creano circa 10.000 posti di lavoro, cifra che aumenta nei mesi successivi all’inizio della raccolta. Tuttavia, trovare un numero sufficiente di lavoratori è ogni anno una sfida.

"Il 10 ottobre scadeva il termine per presentare al SAE e al SEPE il numero di posti di lavoro necessari nella provincia mentre, a livello nazionale, verranno offerti più di 10.000 posti di lavoro. Tuttavia, sulla base dei dati degli altri anni, la previsione è che non saranno coperti nemmeno un migliaio di posti di lavoro, quindi dovremo ricorrere nuovamente alla manodopera straniera".

"Ci aspettiamo che arrivi il 100% del contingente marocchino. Parliamo di 14.600/14.700 donne che raccolgono fragole a Huelva da più di due campagne. È stato chiesto alla delegazione del governo un ampliamento del contingente per sostituire tutti quei raccoglitori che non sono tornati nel loro Paese, e anche per tutte le nuove aziende che sono a corto di manodopera".

"Il 26 ottobre si terrà un incontro sui flussi migratori e quel giorno sapremo con certezza se il contingente verrà ampliato", ha detto Manuel Piedra.

"A questo proposito, UPA Huelva desidera ricordare ancora una volta che il settore imprenditoriale di Huelva offre ogni anno alloggio gratuito a più di 45.000 immigrati legali che vengono a lavorare nei campi. Si parla del problema degli insediamenti e molti pensano che il settore delle fragole c’entri qualcosa, ma in realtà gli alloggi sono occupati per lo più da clandestini che hanno ottenuto il permesso di soggiorno, ma non quello di lavoro, e che quindi non lavorano nei nostri campi".

Per maggiori informazioni:
UPA Huelva
upahuelva.es

Data di pubblicazione: