Se per diverse coltivazioni ortofrutticole, come ad esempio uva e drupacee, le frequenti e abbondanti precipitazioni e l'alto tasso di umidità a maggio/giugno hanno fortemente contribuito a compromettere la stagione sul fronte quanti-qualitativo, per le castagne invece il problema sembra essere inverso. Infatti, a danneggiare le produzioni è stata la prolungata siccità.
Situazione attuale dei ricci
Dalla Basilicata, Antonio Basso, tecnico dell'Associazione Castanicoltori del Vulture di Melfi, areale in cui si concentra l'80% della produzione regionale, con oltre 1000 ettari investiti a castagneti, ci spiega: "Quest'anno non si prevede un buon raccolto, poiché non si registrano precipitazioni significative ormai da fine maggio. Si stima una flessione delle rese del 40-50% rispetto al 2022. La siccità ha generato una profonda sofferenza. Dopo aver avuto una buona fioritura, l'allegagione è stata contrassegnata da molti problemi, ovviamente legati all'andamento meteo".
Abbondante e prematura cadute delle foglie
Manca poco meno di un mese all'avvio della raccolta, ma i ricci sono ancora abbastanza piccoli e ciò condiziona lo sviluppo delle stesse castagne. "Confidiamo in quest'ultimo periodo, specie nei prossimi 15 giorni - riprende il tecnico Basso - Fa ancora molto caldo: le foglie, soprattutto quelle basali, si stanno seccando e quindi cadendo. Ci auguriamo che si verifichino presto delle piogge abbondanti, così da poter attenuare i danni e permettere un migliore ingrossamento dei ricci. Stiamo riscontrando anche diversi attacchi parassitari di Cydia".