Sebbene produttori ed esportatori abbiano lavorato duramente per prepararsi alla campagna agricola 2023/24, la natura è stata tutt’altro che clemente. Oltre ai problemi strutturali come la siccità, il Paese ha registrato una temperatura record di 50 °C, seguita dal terremoto più forte dell’ultimo secolo. Che impatto avrà tutto questo sulla stagione? Ne ha parlato Mostapha Mohattan, un esportatore marocchino di prodotti ortofrutticoli.

"Già l'anno scorso le condizioni meteo sono state difficili, ma siamo comunque riusciti a contenere i danni e a chiudere una campagna piuttosto soddisfacente. Quest'anno però la situazione sembra ancora più complicata", avverte Mostapha.
"Prima di tutto, abbiamo avuto un'ondata di caldo estremo, accompagnata da venti forti e torridi, che ha colpito la regione di Souss Massa, che ospita la maggior parte delle primizie esportate in Europa. Sono state particolarmente colpite le colture in serra, con conseguenze devastanti per alcuni prodotti e coltivatori. Non possiamo quantificare l'entità dei danni. Alcuni produttori hanno perso una parte del raccolto, altri tutta la loro superficie e sono stati costretti a ripiantare".

"Fortunatamente, a causa delle difficoltà nella fornitura di alcune sementi, alcuni produttori hanno ritardato la semina e hanno iniziato a lavorare dopo l'ondata di caldo. Un'altra difficoltà che ha segnato l'inizio di questa stagione è l'aumento dei prezzi del carburante che il Marocco ha sperimentato di recente, e che ci preannuncia un aumento dei costi per i produttori", aggiunge l'esportatore.
I prodotti più colpiti, secondo Mostapha, sono le primizie: peperoni e peperoncini di tutte le varietà. "Ma il calo dei volumi esportati non colpirà tutti gli acquirenti", precisa Mostapha. "Gli importatori europei che hanno già contratti e partnership con i produttori marocchini hanno la garanzia di ricevere i volumi, eventualmente solo con un leggero ritardo. Gli importatori che non hanno contratti dovranno approvvigionarsi di prodotti di origine marocchina o di altra origine dai principali mercati ortofrutticoli europei, come per esempio il mercato di Saint Charles a Perpignan o quello di Barendrecht nei Paesi Bassi".
Il ritardo nella sostituzione delle colture e nel lancio della campagna sarà di circa un mese, secondo le stime di Mostapha.

Per quanto riguarda il sisma che ha colpito il Paese, non avrà ripercussioni sui volumi perché ha danneggiato soprattutto i piccoli produttori ma, in generale, potrebbe complicare le attività. "Il terremoto si è portato via molte vite, direttamente o indirettamente legate al settore agricolo. Non ci sono parole in grado di alleviare un dolore così grande, ma il mio pensiero e quello di tutto il team Fructimoor va alle vittime di questa tragedia e alle loro famiglie". Molti produttori temono che il terremoto avrà un impatto sull’offerta di manodopera.
"Tuttavia, facciamo del nostro meglio per rifornire il mercato. I produttori marocchini hanno una vasta esperienza in contesti difficili e si dimostreranno all'altezza della situazione", afferma Mostapha.
"Alla Fructimoor, abbiamo esteso la nostra rete a più di 40 produttori marocchini e una parte del nostro team, con sede a Souss Massa, è impegnato ad accogliere gli importatori che desiderano visitare la regione e le piantagioni. Due dei nostri venditori sono attualmente in viaggio attraverso l'Europa per parlare delle esigenze dei nostri clienti e partner per la prossima stagione e stiamo anche concludendo contratti con nuovi clienti in Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Danimarca, per evitare carenze di prodotto".
Mostapha dà un appuntamento (anche se in ritardo) ai clienti: "Voglio avvisare i supermercati e gli importatori che inizieremo la campagna ad ottobre con i peperoni rossi lunghi Kapia certificati Global GAP, SMETA e BRC. Siamo in grado di esportare due camion pieni di peperoni a settimana, fino alla fine della campagna".
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Mostafa Mohattan
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