Entra sempre più nel vivo la campagna di commercializzazione delle uve bio medio tardive siciliane. Ci riferiamo alle pregiate coltivazioni collinari dell'entroterra siciliano, dove i frutti hanno avuto il tempo di assorbire il sole durante tutta un'estate, caratterizzata da giornate calde e ventilate al contempo. Ma, si sa, nonostante le migliori condizioni pedoclimatiche di un sito produttivo, non sempre tutto va per il verso giusto. Quest'anno, non si può ignorare una stagione produttiva caratterizzata dai mesi di maggio e giugno eccezionalmente piovosi e che hanno creato non pochi problemi, un po' per tutti gli areali di produzione in Sicilia. Non hanno fatto differenza le aziende biologiche e biodinamiche come la Golden Grapes di Naro (AG) che, a causa delle continue piogge e dell'elevata umidità relativa, hanno sofferto lo sviluppo della peronospora.
Dario Bruculeri. Uva della varietà Apulia
A rivelare qualche dettaglio sulla questione è Dario Brucculeri, agronomo e titolare dell'azienda succitata, il quale dice: "I danni cagionati dalla peronospora hanno creato una situazione abbastanza pesante, facendoci perdere in alcuni appezzamenti, soprattutto quelli meno ventilati e in cui ristagna maggiormente l'umidità, anche il 30-40% della produzione".
Red Globe bio, insacchettata. (Clicca qui per vedere l'album fotografico completo)
"La stagione di raccolta per noi è partita con ritardo - ha proseguito Brucculeri - Abbiamo cominciato i primi stacchi intorno alla prima settimana di agosto con le varietà Pink Muskat e Luisa. Il mese di agosto comunque è stato eccezionalmente frizzante sotto il profilo dei volumi scambiati; infatti solitamene con le persone in ferie in genere il mercato del biologico è molto lento, mentre quest'anno come già detto prima, c'è stata più vivacità".
In foto, esempio di apirenia stenospermocarpica con semi che rimangono erbacei e non completamente formati
Arriva sui mercati l'uva da tavola tedesca
"I mercati di destinazione per noi sono gli stessi da anni, assolutamente fidelizzati - specifica l'intervistato - Ci rivolgiamo infatti ai grossisti specializzati del biologico in Germania, Francia, e Paesi Bassi. Quest'anno, con grande nostra sorpresa, oltre alla concorrenza delle uve egiziane, greche, spagnole e francesi abbiamo riscontrato una produzione di uva tedesca che, pur rappresentando una minima quota del mercato, ci dà indicazione di come l'areale di produzione delle uve da tavola, grazie anche a nuovi portainnesti e nuove varietà, si stia ulteriormente ampliando. Sotto il profilo dei prezzi, rispetto allo scorso anno notiamo un incremento che si attesta intorno al 10%, con prezzi alla produzione da € 1,30/kg a € 2,50/kg. Per le uve con semi le quotazioni sono inferiori, mentre le senza semi riescono a spuntare prezzi maggiori. Per il prosieguo della stagione possiamo dire che le uve, sotto l'aspetto qualitativo, si presentano molto bene, e se l'andamento climatico sarà favorevole ci aspettiamo una stagione soddisfacente".
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