La filiera della rapa rossa in Italia sta per affrontare una svolta grazie alla lungimiranza di alcuni operatori, fra cui Matteo Zanarini della Zanarini Agromarketing e Consulting. "Occorre anticipare il calendario di raccolta per andare a colmare un vuoto produttivo. Nel 2024, avremo il primo prodotto con un anticipo di 45 – 60 giorni rispetto al normale mese di giugno", afferma.
Matteo Zanarini
"Ma andiamo con ordine - precisa Zanarini - L'anno 2022 ha segnato in tutta Europa una tendenza alla diminuzione delle superfici dedicate alla produzione di rape rosse. Francia e Germania che sono il secondo e terzo paese produttore in Europa, vedono un calo delle superfici dal 2021 al 2022 rispettivamente del -6,8% e -8,6% con un conseguente calo delle rese del -15,4% e -14,7%".
La Polonia rimane sui medesimi volumi dell'anno precedente, mentre la Lituania ha aumentato sia le superfici che la produzione.
La produzione di rape rosse in Italia continua a subire un progressivo calo: dal 2019 al 2022 si è registrata una variazione negativa del 27%.
La mancanza di pioggia e la conseguente scarsità d'acqua stanno avendo impatti negativi sulle rese di produzione in tutta Europa, così come l'aumento dei costi dell'energia, dei prodotti fitosanitari e dei costi degli imballaggi hanno portato molti produttori a convertire le loro superfici verso colture più remunerative.
Le rape rosse a uso industriale sono richieste per essere cotte, confezionate sottovuoto e poi utilizzate in tantissime preparazioni, specie di V gamma. La ditta Zanarini ha sviluppato un ottimo lavoro di distribuzione di materia prima rapa rossa cruda, servendo le principali industrie italiane. "Ma da alcuni anni - aggiunge Zanarini - abbiamo anche iniziato a servire aziende europee che ci chiedono sistematicamente programmazioni di approvvigionamento di materia prima. La risposta alla domanda in progressivo aumento giunge da una consolidata collaborazione con la rete di fornitori da noi rappresentati".
Presente: stagione 2023/24
La nuova stagione 2023/24 si apre con una forte incertezza sui volumi disponibili, vista l'importante domanda di prodotto che arriva insistente dalle industrie di tutta Europa e con prezzi che a oggi continuano a rimanere elevati; la maggior parte dei produttori europei è in piena raccolta, ma ancora i dati delle rese non sono chiari e il calibro del prodotto risulta essere disomogeneo a causa dei forti sbalzi climatici nel periodo estivo. La nuova campagna inizia quindi con prezzi più alti rispetto agli inizi della campagna precedente.
Futuro: stagione 2024
"Per sopperire alla difficile reperibilità di prodotto, soprattutto per il periodo primaverile - precisa Zanarini - insieme a un'azienda agricola italiana e in collaborazione con una nota casa sementiera abbiamo in progetto un test colturale di semina di 12 ettari di rape rosse italiane precoci che potrebbero essere pronte nel periodo aprile-maggio 2024 e che, in caso di risultato positivo, potrebbero andare a coprire quel buco che si crea tra la fine della disponibilità del prodotto da conservazione di origine europea a marzo e l'inizio del raccolto italiano del mese di giugno".
"E' la prima volta che in Italia viene tentato un test strutturato di questo tipo, con una produzione anticiclica, che permetterebbe alle industrie italiane di avere un prodotto precoce locale in un periodo di più scarsa disponibilità europea".
E aggiunge: "La base del nostro lavoro resta quindi la volontà di continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo della produzione agricola, tenendo aperto un dialogo con gli operatori della filiera, al fine di creare maggiore stabilità di mercato e di dare alle industrie la possibilità di programmarsi al meglio cercando di ridurre al minimo la discontinuità di fornitura".
"Innovazione e programmazione sono i principi sui quali basiamo il nostro lavoro per continuare a crescere insieme alla filiera della rapa rossa industriale", conclude.
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