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Parla un avvocato

Manodopera straniera e decreti flussi: serve programmazione e professionalità

La forte carenza di manodopera anche nel comparto agricolo potrebbe essere in parte attenuata grazie ai lavoratori stranieri (non comunitari), il cui ingresso nel territorio italiano viene regolamentato dai cosiddetti decreti-flussi, emanati annualmente dal presidente del Consiglio dei ministri. Spesso, però, questi strumenti sono poco conosciuti dalle imprese del settore, il che inasprisce la problematica della scarsità di personale.

A tal riguardo, l'avvocato Antonio Leonetti ha voluto esprimere la sua opinione: "Serve programmazione e professionalità, specie in un comparto, come quello ortofrutticolo, in cui è prerogativa imprescindibile per un prodotto eccellente la possibilità di raccoglierlo nell'ideale periodo di maturazione. Non ha senso arrivare alla vigilia della raccolta e rendersi conto che manca personale, costringendo così l'imprenditore a trovare soluzioni tampone ed esponendolo spesso a notevoli rischi. Le soluzioni esistono, basta conoscerle e sfruttarle a pieno, avvalendosi del supporto di strutture come i patronati abilitati che, gratuitamente, aiutano l'azienda interessata nei passaggi della fattibilità preliminare (verifica dei presupposti iniziali, caratteristiche, dimensioni), fino alla predisposizione del fascicolo e all’invio dell’intera pratica con i mezzi offerti dal Governo. Offriamo un servizio di consulenza legale gratuito su tutto il territorio nazionale, con una percentuale di successo del 99% delle domande inviate (circa 200 nel 2023). La nostra mission è aiutare le aziende agricole a reperire lavoratori stagionali fornendo loro un contratto collettivo nazionale".

Il Governo, con il recente DPCM sulla programmazione dei flussi d'ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio
2023-2025 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 agosto), si auspica che il provvedimento possa essere utile per il comparto agricolo e per tutte le sue fasi stagionali. Le presentazioni delle
domande avvengono sempre tramite un Click Day. Per l'anno 2023 dalle ore 9 del settantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del DPCM in Gazzetta Ufficiale fino all'esaurimento delle quote o comunque entro il 31 dicembre 2023, mentre per gli anni 2024 e 2025 il termine decorrerà dalle ore 9 del 12 febbraio fino all'esaurimento delle quote o entro il 31 dicembre.

"Vista la scadenza immediata - riprende l'avvocato - è opportuno che le imprese valutino già adesso il fabbisogno per il 2024, ricordando che, qualora le esigenze del personale richiesto dovessero mutare (ad esempio per flessioni produttive causate dal clima), è sempre possibile modificare la propria richiesta, azzerando o diminuendo il numero degli addetti ricercato".

Sulla fuga dal comparto agricolo anche dei lavoratori stranieri, poiché non più attraente e conveniente, l'avvocato Leonetti invece spiega che tale fenomeno spesso dipende dalla nazionalità dei lavoratori. "Ormai i cittadini provenienti dai Paesi dell'est Europa, come Bulgaria, Moldavia e Romania, dopo anni di lavoro nei campi, preferiscono lavorare in altri settori. Il problema della carenza lo si risolve però con lavoratori asiatici, originari ad esempio di Bangladesh, Pakistan o Sri Lanka, o con quelli africani, grazie soprattutto alla collaborazione di tali comunità che operano in Italia".

Per maggiori informazioni:
Studio Legale Leonetti
Avv. Antonio Leonetti
Avv. Giovanni B. Leonetti
339/3561735
studiolegaleleonetti@gmail.com