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Il consumo quotidiano di prugne secche favorisce la salute cardiovascolare negli anziani

Due nuovi studi presentati recentemente all'incontro annuale della American Society of Nutrition - che riunisce ricercatori, professionisti praticanti, esperti globali e della salute pubblica, responsabili delle politiche e del sostegno, industria, media e altri professionisti correlati per promuovere la scienza della nutrizione e la sua applicazione pratica - evidenziano che il consumo quotidiano di prugne secche ha effetti promettenti su diversi biomarcatori legati alla salute cardiovascolare. Gli studi sono stati condotti su donne in postmenopausa e uomini a partire dai 55 anni e mostrano che:

• Negli uomini, il consumo prolungato di prugne secche ha migliorato il colesterolo HDL e il rapporto colesterolo totale/colesterolo HDL, riducendo contemporaneamente lo stress ossidativo e il biomarcatore infiammatorio proteina C-reattiva (PCR).

• Nelle donne anziane, il consumo prolungato di prugne secche non ha avuto effetti negativi su diverse misure metaboliche legate al rischio di malattie cardiache, tra cui colesterolo totale, trigliceridi totali, glucosio a digiuno e livelli di insulina.

"Attualmente, vi è un numero limitato di studi clinici randomizzati condotti su uomini e donne anziani che esplorano la relazione tra il consumo di prugne secche e i biomarcatori ematici correlati alle malattie cardiovascolari", ha dichiarato Mary Jane De Souza, PhD, FACSM, FANK, Professoressa Insigne presso la Pennsylvania State University e ricercatrice principale dello studio sulle donne in postmenopausa. "Vogliamo far avanzare la ricerca in questo ambito per comprendere meglio come il consumo di prugne secche sia correlato agli esiti di salute cardiometabolica, soprattutto nella popolazione anziana che spesso ha un rischio elevato di malattie cardiovascolari".

Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte nel mondo, con una stima di circa 17 milioni di decessi l'anno. In Italia queste patologie sono responsabili del 35% di tutti i decessi, superando i 230 mila casi all'anno, e la prima causa di ricovero ospedaliero (672.777 dimissioni in regime ordinario nel 2020, pari al 13,8%), confermandosi insieme ai tumori, tra le principali cause di invalidità.

Una delle principali raccomandazioni alimentari per abbassare il rischio di malattie cardiovascolari è consumare una buona varietà di frutta e verdura. Come frutto intero senza zuccheri aggiunti, il consumo di prugne secche può sostenere abitudini alimentari sane e favorire risultati migliori legati alla salute cardiovascolare.

"È incoraggiante vedere come la ricerca sul consumo di prugne secche e la salute cardiovascolare si stia espandendo" afferma Andrea N. Giancoli, MPH, RDN, Consulente Nutrizionale del California Prune Board. "Sebbene tutta la frutta e la verdura forniscano nutrienti essenziali, le prugne secche sono uno snack e un ingrediente ideale per ricette dolci e salate, comodo e versatile che è accessibile tutto l'anno e può contribuire a sostenere gli obiettivi di salute cardiovascolare dei consumatori".

Questi due studi rappresentano gli ultimi contributi di ricerca sul consumo di prugne secche e la salute umana. Ricerche precedenti hanno dimostrato che il consumo quotidiano di prugne secche può contribuire a sostenere la salute intestinale, la salute delle ossa e il controllo del peso.

"Siamo molto soddisfatti dei risultati emersi da questo studio, che conferma l'apporto positivo del consumo di prugne secche per la salute cardiovascolare della popolazione anziana, sempre più soggetta a patologie di questo tipo. Questa ricerca conferma il costante impegno, ormai pluridecennale, del California Prune Board a supporto della ricerca nutrizionale sulle Prugne della California e sui loro benefici nutrizionali per la salute" afferma Esther-Ritson Elliott, Director of International Marketing & Communications del California Prune Board.

Data di pubblicazione:

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