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Progetto Innovitis

Innovazione varietale per l'uva da tavola siciliana

Miglioramenti varietali per l'uva da tavola siciliana grazie alle attività di ricerca e di trasferimento tecnologico direttamente sul territorio d'interesse, ovvero quello di Mazzarrone (CT), grazie al progetto "Innovitis - Innovazioni sostenibili di processo e di prodotto per il miglioramento dell'uva da tavola siciliana".

Il tavolo dei relatori

Il consumatore, infatti, è sempre più attento alla salubrità e oggi ricerca un prodotto ottenuto con processi più sostenibili per l'ambiente e per i produttori stessi. Pertanto l'innovazione varietale, congiuntamente alle innovazioni dei processi produttivi, può considerarsi la chiave di volta per una produzione all'avanguardia e competitiva negli scenari internazionali.

Alla realizzazione del progetto ha contribuito un partenariato costituito da imprese del settore e centri di ricerca, che si sono concentrati sui diversi aspetti della filiera: dall'adeguamento della piattaforma varietale, con l'introduzione di innovazioni genetiche di uva da tavola, ai protocolli di coltivazione delle viti in fuori suolo. Capofila dell'azione è l'Organizzazione Produttori Agricoli Siciliani - Opas di Mazzarrone, mentre a far parte del partenariato ci sono un'impresa fornitrice di mezzi tecnici (Irritec) e una di trasformazione (BonSicilia) e ben sei aziende del territorio (Astuto Gaetano, Agricola La Bell'Uva, Di Pietro Cesario, Distefano Gabriella, Turlì Claudio, Ca.Fra. Società Agricola).

Elisabetta Nicolosi

I lavori hanno visto anche il trasferimento di protocolli di gestione del suolo e dell'utilizzo razionale della risorsa idrica e, inoltre, per la gestione del grappolo mediante la tecnica dell'insacchettamento. Per chiudere la filiera, il progetto ha previsto azioni riguardanti la trasformazione dell'uva da tavola in confettura per una ulteriore diversificazione di prodotto.

Mazzarrone, considerato polo d'eccellenza per l'uva da tavola, non a caso può fregiarsi di un marchio a indicazione geografica protetta: IGP Uva da tavola di Mazzarrone. Ed è proprio alle imprese agricole del territorio che gli enti di ricerca e di innovazione - Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell'Università di Catania, Crea e Csei Catania - hanno trasferito le innovazioni del progetto realizzato nell'ambito della Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2020, i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi.

"I risultati del progetto sono il frutto della disponibilità all'innovazione di prodotto e di processo da parte delle imprese stesse - ha dichiarato Elisabetta Nicolosi del Di3A UniCT, responsabile scientifico del progetto - Al tempo stesso, si è cercato di migliorare l'attività agricola che, negli ultimi anni, è stata fortemente penalizzata da una serie di criticità che riguardano l'intero comparto. Basti pensare ai forti segnali di instabilità causate da annate produttive poco soddisfacenti che periodicamente si registrano a seguito di improvvise emergenze fitosanitarie e meteorologiche; inoltre, per la costante pressione dovuta all'immissione di uva proveniente da nuovi Paesi produttori. Per questi motivi, il progetto di ricerca ha puntato sull'innovazione genetica dell'uva da tavola e su innovazioni di tipo tecnico e colturale".

"La competitività del comparto è strettamente connessa all'innovazione varietale che è alla base del successo commerciale registrato in altri distretti produttivi internazionali - ha spiegato dal canto suo Alessandra Gentile, coordinatrice del progetto e docente Di3A UniCT - In questo contesto la possibilità di scelte varietali innovative e in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori diventa una esigenza prioritaria. Nonostante l'ampiezza del germoplasma viticolo esistente, la ricerca di innovazione è sempre attiva. I principali criteri di selezione per le nuove varietà hanno riguardato l'elevata e costante produttività, la tolleranza agli stress biotici e abiotici, l'attrattività estetica del grappolo e della bacca, la consistenza della polpa, l'apirenia, il sapore, l'aroma e le proprietà nutraceutiche, nonché la resistenza alle manipolazioni, al trasporto e alla conservazione".

Il presidente dell'OP Nunzio Busacca

Nel corso della presentazione dei risultati sono intervenuti, tra gli altri, Gaetano Distefano , Francesco Scollo, Leonardo Luca, tutti e tre dell'UniCT e Filippo Ferlito del Crea-Ofa di Acireale. Sono intervenuti anche Nunzio Busacca (presidente dell'Organizzazione produttori agricoli siciliani), Giovanni Raniolo (presidente del Consorzio Igp Uva da tavola di Mazzarone), Giovanni Sutera (dirigente dell'Ispettorato agricoltura di Catania), Mario D'Amico (direttore del Di3A di Unict), Riccardo Randello (consigliere dell'Ordine dei dottori Agronomi e forestali di Catania), Antonino Azzaro (Innovation broker del progetto) e Salvatore Barbagallo (presidente Csei Catania). Erano presenti anche i sindaci del comprensorio. Ha chiuso i lavori Rosario Di Lorenzo docente dell'Università di Palermo.

Tutte le attività sono state svolte in sinergia tra i ricercatori e le imprese del partenariato, con il supporto di AgriUniTech, spinoff dell'Università di Catania.

Per maggiori informazioni:
Nunzio Busacca
OP Opas
Via Botteghelle, 65/B
95040 - Mazzarrone (CT) – Italy
+39 338 271 3756
info@opas-sicilia.it
www.opas-sicilia.it