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Volumi insufficienti in molti areali della Campania

Nocciole: preoccupano le rese produttive

Sotto il profilo produttivo, la Campania si colloca al secondo posto insieme al Piemonte per la coltivazione di nocciole, mentre il primato lo detiene la regione Lazio.

Vincenzo De Maio, imprenditore agricolo della provincia di Avellino, nonché vicepresidente del distretto castanicolo della Campania, riferisce: "Nella nostra regione comincerà a breve la raccolta delle nocciole e si prevedono discreti volumi nell'avellinese e nel casertano. Per gli areali del napoletano, invece, e per quelli a cavallo tra il basso avellinese e il napoletano (nolano, baianese, Visciano, Avella, valle di Lauro) le prospettive sono preoccupanti: sono ormai almeno tre anni che i volumi di nocciole sono insufficienti, vuoi perché l'andamento climatico sta diventando sempre più anomalo, vuoi perché sempre più insetti dannosi, come la cimice asiatica, danneggiano i frutti".

Le previsioni su scala internazionale
"La stima per quanto riguarda la Turchia ammonta a più di 700.000 tonnellate di nocciole; mentre in Cile la raccolta è stata già effettuata e i volumi sono stati discreti. Anche per i paesi come la Georgia e l'Uzbekistan si prevedono buone quantità, con una buona riuscita qualitativa. Di anno in anno, questi paesi emergenti detengono una crescente quota di mercato. Se la situazione produttiva italiana continuerà a perpetuarsi nel tempo, con le scarse rese di alcuni areali campani, il nostro paese è destinato a perdere quote di mercato ".

"E' ancora presto per parlare di prezzi - dice De Maio - Le quotazioni non sono state ancora fissate, ma si spera di ottenere qualcosa di più rispetto allo scorso anno, quando il prezzo di partenza per la prima fascia ammontava a 5,70 euro al chilo. Vero è che il prezzo è commisurato sempre alla qualità del prodotto, ma con l'aumento dei costi di produzione, con la carenza di manodopera e il raccolto non sempre sufficiente, diventa sempre più difficile fare reddito; quindi, dato che la situazione sta peggiorando, molti produttori cominciano ad abbandonare i noccioleti".

"La preoccupazione che aleggia su quest'inizio campagna è legata alla carenza di produzione: anche se, fortunatamente, non in tutti gli areali produttivi della Campania ci sono volumi insufficienti. Si teme tuttavia che in futuro la situazione si livelli al ribasso su territorio regionale - conclude De Maio - Nel basso avellinese e nel napoletano, infatti, la produttività appare in forte peggioramento, e se l'intera filiera non farà qualcosa per creare valore aggiunto e salvaguardare le produzioni locali, evitando l'abbandono dei noccioleti, non ci saranno più prospettive per questo comparto e, man mano, saremo destinati a scomparire dal mercato".