A un mese e mezzo dall'inizio della stagione, le prime stime per la raccolta dei cachi mostrano una ripresa dei raccolti rispetto all'anno scorso, quando la pressione dei parassiti e altri inconvenienti avevano portato alla raccolta di sole 160mila tonnellate. Attualmente, secondo l'Associazione Spagnola del Kaki, il prossimo raccolto è stimato tra le 300mila e le 320mila tonnellate.
"In termini di clima, ovviamente, non c'è mai niente di certo, ma allo stato attuale delle cose ci aspettiamo quasi un raddoppio del raccolto rispetto alla scorsa stagione e anche una qualità migliore, dato che la pressione dei parassiti è minore e che fino ad ora le condizioni meteorologiche sono state più favorevoli", afferma Pascual Prats, presidente dell'associazione.
"È vero che ci sono stati problemi di fumaggine in una delle principali aree di coltivazione e ancora non si sa come si svilupperà ulteriormente la situazione con la cocciniglia cotonosa. Tuttavia, la pressione dei parassiti finora è molto più bassa rispetto all'anno scorso".
Secondo il presidente dell'associazione, che rappresenta la maggior parte del raccolto di cachi in Spagna, in particolare della varietà Rojo Brillante, le rese potrebbero essere comprese tra le 300mila e le 320mila tonnellate, a seconda dell'evoluzione dei parassiti e del clima.
"L'anno scorso non siamo riusciti a soddisfare tutta la domanda, ma in linea di massima non ci aspettiamo questo problema in questa stagione. Per questa stagione Agroseguro ha già assicurato un totale di 230mila tonnellate di frutta", afferma Pascual Prats.
"Le prevendite di frutta nei frutteti stanno procedendo bene grazie a un mercato attivo e desideroso. Speriamo che quest'anno la vendita al dettaglio tenga conto della buona qualità della frutta e del costo della coltivazione, che rimane elevato sia per i coltivatori che per i trasformatori e i commercianti", continua Prats.
La pressione dei parassiti, il calo delle rese e le entrate inferiori ai costi perpetuano la tendenza a una leggera diminuzione delle superfici, con un ulteriore calo tra il 2 e il 3% quest'anno. "Il cachi è diventato una coltura per esperti - spiega Prats - Speriamo in prezzi corretti, in modo che i coltivatori possano continuare la loro attività".
Attualmente si possono inviare cachi spagnoli sul mercato cinese grazie alla firma dei protocolli nel marzo 2023. "Speriamo di effettuare le prime spedizioni in Cina in questa stagione, dato che i controlli di qualità finali sono stati completati alla fine di ottobre. La Cina sarà un mercato interessante che amplierà gli sbocchi del cachi spagnolo, ma è anche un mercato complesso con molti rischi", mette in guardia Pascual Prats.
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Pascual Prats
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