Le alte temperature giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo di biofilm dannoso, processo molto più rapido rispetto a condizioni più miti e tipiche del periodo autunno-primavera. In articoli precedentemente apparsi, abbiamo posto l'attenzione sulla formazione di biofilm nei tubi di irrigazione, che provoca occlusione di gocciolatoi e riduzione dell'erogazione della soluzione nutritiva.
Alessandro Montanarella
Esistono altri punti dell'impianto irriguo in generale dove la produzione di biofilm trova le sue condizioni ideali? Abbiamo girato la domanda ad Alessandro Montanarella, consulente tecnico di Intracare Italia, da anni impegnato nei processi di trattamento e igiene delle acque.
"In effetti, oltre alle tubazioni principali e secondarie, ci sono alcuni componenti dell'impianto di irrigazione che si comportano come veri e propri incubatori batterici - risponde l'esperto - i quali successivamente continuano ad alimentare la proliferazione di colonie nelle sezioni dell'impianto irriguo poste più a valle, soprattutto in condizione di alta temperatura. La nostra costante attività in serra ci ha portato a individuare, oltre ai serbatoi di accumulo posti a valle della sorgente primaria (pozzo, rete pubblica, canali consortili ecc), almeno altri 3 punti molto critici: i banchi di fertirrigazione, i filtri a sabbia e le vasche delle soluzioni madri".
Particolare della vasca di miscelazione con acqua concimata e trattata con Hydropure
"La criticità scaturisce dalla costante ed elevata presenza di nutritivi, in combinazione con le temperature alte - spiega l'agronomo - Immaginiamo cosa può succedere, in termini di sviluppo batterico, in un banco di fertirrigazione a riposo durante le ore notturne con presenza di nutritivi alla temperatura di 28-30 gradi: diventa un vero e proprio incubatore microbiologico".
"Nella strategia di igienizzazione delle acque, quindi, assume importanza fondamentale la pulizia dei componenti sopra citati – prosegue Montanarella - Le prove condotte in azienda hanno evidenziato che l'utilizzo di Hydropure (perossido al 50% stabilizzato con sali d'argento) nelle vasche delle soluzioni madri, a una concentrazione di 0,5 ml per litro di soluzione madre, dà ottimi risultati in termini di rimozione della patina formatasi. E' importante tenere presente che l'uso di Hydropure causerà la rimozione di placche di biofilm che potrebbero alterare il normale funzionamento dell'impianto e dei filtri per cui va fatta particolare attenzione".
Serbatoio di accumulo con acqua trattata a 40ppm di Hydropure
"A un'azione di sblocco - tiene a precisare in conclusione il professionista - è sempre consigliabile far seguire una di mantenimento della pulizia. Ovviamente il servizio tecnico di Intracare è sempre a completa disposizione per qualsiasi eventuale chiarimento tecnico e pratico".
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