La coltivazione fuori suolo è quel metodo di allevamento delle piante che esula dall'utilizzo del suolo, un concetto abbastanza esteso, che presenta diverse sfaccettature: dalle tecniche d'idroponica in coltura liquida, fino alle coltivazioni su substrato solido.
Abbiamo approfondito l'argomento con Giorgio Petrolo, responsabile fuori suolo di SIS spa. "fino a qualche tempo fa - dice l'agronomo - questa modalità di coltivazione era relegata a un contesto di serre tecnologiche dove, oltre a poter gestire e controllare i fattori di nutrizione e irrigazione, è possibile modulare le condizioni climatiche della serra come temperatura, umidità, luce e contenuto di CO2. Con il passare del tempo, la tecnica si è sviluppata anche in Sicilia, in zone connotate dalla cosiddetta serra fredda mediterranea. I risultati, in questo contesto, sono stati molto soddisfacenti, al punto da divenire, in molti casi, una pratica sostitutiva rispetto alle coltivazioni in suolo"..
"Negli ultimi dieci anni circa, in particolare in Sicilia, sono infatti cresciute di molto le coltivazioni in fuori suolo - continua l'esperto - esse hanno avuto un ruolo importante per la crescita delle piante ortofrutticole, principalmente pomodoro, peperone, melanzana, cetriolo, zucchine, melone, angurie, fragole, ecc., e anche piccoli frutti quali lamponi, mirtilli. I vantaggi sono legati al migliore controllo delle fitopatie della parte radicale della pianta e il risultato, in taluni casi, è ottimizzato dall'abbinamento con la pianta innestata. Si riscontra inoltre, oggettivamente, un minor utilizzo di agrofarmaci e le produzioni risultano di elevata qualità e salubrità. La produzione è più omogenea e si utilizzano più efficientemente sia l'acqua d'irrigazione sia i nutrienti, anche in condizioni di altissima conducibilità elettrica, dunque di salinità dell'acqua".
Dr. Giorgio Petrolo
Vista la crescita di interesse nelle coltivazioni in fuori suolo nel panorama produttivo italiano, e in particolare quello siciliano, la SIS ha deciso di ampliare il proprio campo d'azione a questo segmento di mercato. L'azienda da un lato offre una gamma di substrati in fibra di cocco adatti alle caratteristiche dei diversi tipi di acqua del territorio, dall'altro ha sviluppato una rete tecnica in grado di seguire il cliente in tutte le sue fasi della conversione. Partendo dalla scelta del substrato fino alla definizione dei piani di concimazione, il cliente può serenamente affrontare il processo di conversione dalla coltivazione in suolo a quella fuori suolo, affidandosi al know how di SIS.
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Giorgio Petrolo
SIS
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