Il cibo che mangiamo e il modo in cui lo produciamo hanno subito profondi cambiamenti nell'ultimo secolo. Nonostante la maggior parte di questo cibo venga prodotta sul suolo, l'agricoltura moderna non si preoccupa più di salvaguardare la sua fertilità. Piuttosto, essa, per garantire produzione in maggiori quantità e a prezzi più accessibili, è stata ed è responsabile di un eccessivo sfruttamento del suolo stesso con conseguente deterioramento della sua qualità.
Ora è giunto il momento di ripensare il nostro rapporto con il cibo che consumiamo e anche con il territorio e le comunità che lo producono. Il suolo è la base di produzione della nostra alimentazione e rappresenta la banca della diversità microbica da cui una pianta preleva selettivamente il suo microbioma per soddisfare le sue esigenze.
Ma cos'è il microbioma? Con questo termine si intende una caratteristica comunità microbica che occupa un ben definito habitat con distinte proprietà fisico-chimiche. Il termine microbioma non si riferisce ai soli microorganismi ma anche al loro teatro di attività, esso è cruciale per il funzionamento e lo stato di salute delle piante che in sesso si sviluppano.
I microorganismi benefici del suolo rappresentano quindi un elemento fondamentale da preservare e rinnovare per migliorare o sviluppo delle piante, aumentarne la resistenza agli stress, migliorare quali-quantitativamente le produzioni, ridurre l'utilizzo di input chimici ed ottenere così raccolti più sostenibili.
Nel settore agroalimentare, le potenzialità del microbioma sono enormi. Come avviene per la salute umana, l'obiettivo dei ricercatori è quello di creare degli integratori per avere un microbioma sano e utile alle piante. La sfida è quella di individuare, isolare e studiare i batteri "buoni" per poi farli riprodurre e applicarli alle colture.
L'impegno di AgrigesIl programma Horizon 2020, in risposta alla call LC-SFS-03-2018 "Microbiome applications for sustainable food systems", ha finanziato nel 2018 ben quattro progetti, supportati dal MicrobiomeSupport Project, che si prefiggono di sfruttare le potenzialità del microbioma per aumentare la produttività e la sostenibilità delle catene alimentari e creare nuovi alimenti sostenibili e di qualità.
Agriges è coinvolta in uno di questi progetti, in particolare il progetto SIMBA (Sustainable Innovation of MicroBiome Applications in Food System), che vede i ricercatori impegnati nella produzione in modo sostenibile di alimenti di qualità per tutti, aumentando la produttività e la sostenibilità delle catene alimentari e sfruttando meno le risorse grazie all'utilizzo del potenziale metabolico dei microorganismi in tutti i passaggi della filiera alimentare.
Draks e gli stress da trapianto
Migliorare il microbioma del suolo può essere fondamentale anche per aiutare la pianta a superare il fenomeno dello stress da trapianto.
Le giovani piantine provenienti da vivaio, a seguito del trapianto in piena terra, subiscono dei forti stress termici e idrici, dovuti ai drastici cambiamenti ambientali.

Questi fenomeni, comunemente definiti come "stress da post-trapianto", si traducono in un arresto temporaneo della crescita contestuale alla necessità di formare nuove radici per consentire alla pianta di dare origine a nuove foglie e di riprendere l'attività vegetativa.Proprio per risolvere e superare le situazioni di stress che subiscono le piante a seguito del trapianto Agriges ha sviluppato il biostimolante microbico Draks.
Draks è un esclusivo concentrato in polvere solubile di batteri (PGPR) e funghi della rizosfera che, in maniera sinergica, promuovono la crescita delle piante. Questi microrganismi interagiscono con la giovane pianta, mettendole a disposizione sostanze di regolazione della crescita che stimolano lo sviluppo dell'apparato radicale e dei peli radicali.
Azotobacter chrococcum LS132 e Azospirillum brasilense AGS608 sono batteri isolati e registrati da Agriges all'interno di una collezione microbica internazionale. Essi sono in grado di fissare asimbioicamente l'azoto atmosferico, aumentandone la quota disponibile per la pianta. Inoltre, liberano nella rizosfera anche acidi organici e fosfatasi che convertono il fosforo dalle forme insolubili in forme disponibili per la pianta. L'azione bioattivante di tali microrganismi include anche la produzione di fitormoni che stimolano lo sviluppo dell'apparato radicale e dei peli radicali.
Tutto ciò ottimizza la capacità della pianta di assorbire acqua e nutrienti necessari al suo sviluppo.
In definitiva, l'applicazione di Draks aumenta:
■ lo sviluppo radicale;
■ l'assorbimento di acqua e nutrienti;
■ la biomassa totale della pianta;
■ la dimensione delle foglie;
■ l'efficienza fotosintetica della coltura.
Per maggiori informazioni:
Agriges Srl
Contrada Piana Z.I. SNC
82030 Ponte (BN)
+39 0824.947065
www.agriges.com
Brochure e scheda tecnica del prodotto
I risultati sperimentali ottenuti su melone