In Piemonte, la raccolta del lampone è iniziata nel mese di maggio. "Le nostre piante sono rifiorenti, quindi avremo circa 15 giorni di stop tra il primo ciclo di raccolta di maggio-giugno e il secondo. La campagna proseguirà fino a settembre-ottobre, in base alle condizioni climatiche - afferma un operatore del settore - Nei mesi di maggio e giugno, la commercializzazione è partita bene, con quotazioni abbastanza soddisfacenti. Parliamo di 9-10 euro/kg per il prodotto destinato alla Grande distribuzione organizzata, e prezzi ancora più alti nei mercati all'ingrosso".
A metà giugno, nei mercati all'ingrosso italiani erano presenti lamponi di origine portoghese commercializzati a un prezzo prevalente di 18,50 euro/collo, contro i 20 euro/collo del prodotto italiano. "Il lampone portoghese è stato estremamente competitivo in termini di quotazioni, e lo stesso si è visto sui mirtilli. I prezzi, in seguito, hanno teso al ribasso. A fine giugno, le nostre vendite di lamponi si sono aggirate sui 6 euro/kg, per poi risalire in questa settimana (la 27ma del 2023, ndr) a 8 euro/kg. A breve comincerà ad arrivare anche prodotto estero, in particolare da Polonia, Paesi Bassi e Belgio. Si tratta di nazioni che investono da anni sui piccoli frutti, e che sono già consolidate sui nostri mercati".
I volumi in raccolta al momento sono quindi limitatissimi. "Tra 15 giorni riprenderemo con il secondo ciclo di produzione e prevediamo il clou stagionale per agosto. La domanda di lamponi si mantiene sempre costante e i quantitativi richiesti mostrano una crescita. Il lampone è un frutto che non conosce stagionalità, in quanto si consuma tutto l'anno, ma c'è da specificare che il consumo è maggiore tra chi ha una capacità di spesa mediamente più elevata".
Infine, l'operatore sottolinea come non manchino i buyer che puntano al ribasso dei prezzi, specie in presenza di prodotto estero offerto a quotazioni più competitive. "E' vero che la Gdo italiana predilige il prodotto nazionale, se disponibile. Ma cercare di spuntare prezzi sempre più bassi per i lamponi è inconcepibile, secondo me. Non si pensa ai costi di produzione in aumento e agli investimenti notevoli che vengono fatti in coperture e infrastrutture, solo per citare alcuni elementi".