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Voce alla GDO con "Parole d'ortofrutta" di Giancarlo Amitrano

L'avocado si prepara a fare il salto di... quantità

Sono passati circa 15 anni da quando l'avocado presenziava in GDO con la denominazione di super-esotico, per poi essere promosso ad esotico generico circa 10 anni fa. Ed è da poco meno di un lustro che la categoria è passata a posizionarsi nella cosiddetta 20-80, ossia le referenze alto-vendenti che non devono mancare mai nell'assortimento ortofrutta del punto vendita.

Ormai è talmente radicato, che molte insegne ne presentano più declinazioni assortimentali, tra cui primeggia il verdone (famiglia tipo Pinkerton) se non altro per storicità di presenza ma con caratteristiche organolettiche superate dall'Hass, dal caratteristico colore brunito/marrone, con polpa morbida e burrosa, di tanto in tanto proposto come primo prezzo nei formati di calibro inferiore in barchette da 3 o 4 frutti. Ma a sancirne la vera incoronazione a prodotto "must have" è la ricorrente presenza nei piani promozionali o low price.

Una grande carriera, quindi, ma in realtà l'Italia per consumi pro-capite è ancora in una fase primordiale se prendiamo a paragone ad esempio i consumi annui USA: 3,5 kg contro 1 soltanto!

Avocado varietà Hass (foto d'archivio)

Il cambio di passo è però ipotizzato dagli esperti nell'arco di breve tempo, a fronte di un cambio epocale nell'approccio espositivo di questo prodotto sui layout nazionali. La vera rivoluzione, sia in termini di immagine che di consumi, risiede infatti, a loro avviso, nell'introdurre l'avocado all'interno della famiglia pomodori/ortaggi, abbandonando quindi la storica esposizione in area frutta o la desueta mini testata di esotico vario.

Superato il primo empasse dettato dai retaggi del "si è sempre fatto così", mi fermo a pensare come la mia famiglia e il sottoscritto consumino questo prodotto nella loro quotidianità: accompagnato alle uova e tonno, mixato con cipolle e pomodori, tipo guacamole, tartare di pesce. Quindi tutte ricette che hanno come abbinamento principale un cibo per lo più salato e comunque mai in assolo, a mo' di frutta pret a manger.

Foto d'archivio

Con queste premesse e a mente libera dalle convenzioni, ritengo che effettivamente trovare il prodotto tra pomodori e cipolle potrebbe favorirne enormemente il consumo con un approccio al cliente basato sulla ricettazione e sulla destinazione d'uso. Ovviamente il tutto dovrebbe essere favorito dalla solita e ormai osannata cartellonistica, con folder, Q-code, etc. che solletichino le papille gustative proponendo mix gustosi, freschi, salutari.

Anzi, oserei di più arrivando a proporre dei box con ingredienti già pronti per realizzare la ricetta finale, con un foglietto che illustri i passaggi di preparazione.

Probabilmente non raggiungeremo mai in Italia i livelli dei consumi USA di avocado, ma se il gap a breve venisse anche solo dimezzato registreremmo una crescita minima del 50%! Non abbastanza da risanare i conti di reparto, ma sufficiente a edulcorarli e renderli più tollerabili.

Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros

(Rubrica num. 19)